Ogni anno le squadre di club -con i relativi sponsor tecnici- presentano più di una casacca seguendo i regolamenti di lega per evitare casi di confondibilità cromatica in campo. A volte però è capitato che una dimenticanza dello staff o un direttore di gara troppo fiscale abbiano fatto nascere casi molto curiosi.
La maglia? È a casa
Iniziamo dagli anni ’70 quando il Glentoran FC, squadra dell’Irlanda del Nord, deve disputare la partita di ritorno del primo turno di Coppa Uefa contro l’Ajax. Per un caso fortuito le divise da trasferta restano a Belfast, costringendo il team a utilizzare la terza maglia dei lancieri di Amsterdam. Quella fu la prima e unica volta in cui il Glentoran indossò il colore blu, forse anche a causa del pesante punteggio maturato: 8-0.
GrifoMilan: i rossoneri dimenticano le maglie
14 Ottobre 1979, il Perugia di Paolo Rossi ospita il Milan campione d’Italia in carica. Tutti aspettano di vedere Bigon e compagni con la tenuta bianca, ma succede un imprevisto: il magazziniere dimentica le mute a Milanello. Recuperarle in tempo è impossibile così il Perugia presta la sua casacca blu. Quell’anno il Milan portava lo scudetto tricolore sul petto, sormontato per la prima volta dalla stella dei dieci titoli vinti. A Perugia l’unico ad averlo fu il portiere Albertosi.
Vicenza-Bari si confondono
Facciamo un salto di quasi quindici anni e spostiamoci in Veneto. 12 Settembre 1993: è in programma la terza giornata della Serie B. Al Romeo Menti di Vicenza si affrontano la squadra locale e il Bari allenato da Giuseppe Materazzi. I galletti scendono in campo con un’inedita maglia verde fasciata di bianco, probabilmente perché le divise che avevano portato si confondevano con quelle dei vicentini. Il Bari, infatti, nel 1993-1994 aveva due casacche di colore bianco e rosso.
Il Nissa diventa l’Italia per un giorno
Curioso anche quanto accaduto nel 1994 a Caltanissetta per la sfida tra le rappresentative under 21 di Italia e Croazia. La prima gaffe avviene all’arrivo del pullman croato, con la bandiera serba che sventola sul pennone più alto dello stadio. Un errore clamoroso di cui la Federcalcio si scusa subito, rischiando comunque l’incidente diplomatico. A cinque minuti dal via il secondo problema: entrambe le squadre hanno una divisa bianca. L’arbitro invita l’Italia a cambiare maglia, ma la muta azzurra non era stata portata.
Dopo una frenetica ricerca si decide di utilizzare quelle rosse del Nissa, compagine locale che all’epoca militava in Eccellenza. Cancellato lo stemma societario con un pennarello, la partita vide poi la vittoria delle ‘furie rosse’ italiane per 2-1 con i gol di Del Piero e Dionigi.
I pantaloncini comprati alle bancarelle
Parlando di cambi all’ultimo minuto, ricordiamo Milan-Perugia della stagione 1998-1999. Gli umbri furono costretti a sostituire i calzoncini bianchi poiché uguali a quelli del Milan, ma il magazziniere non aveva portato quelli neri. La soluzione venne in mente a un dirigente che andò a comprarli a una bancarella dello stadio. E dire che la giornata era già iniziata male, quando all’uscita dall’albergo i perugini trovarono due pneumatici del pullman tagliati, costringendo i calciatori a recarsi in taxi a San Siro.
Il portiere rattoppato
Alla rassegna partecipano anche i portieri, in questo caso Gigi Buffon ai tempi del Parma. Siamo a Glasgow, preliminari di Champions League, i gialloblù incontrano i Rangers per l’accesso alla fase a gironi. Il motivo è sconosciuto, ma Buffon indossa una strana maglia arancione con una pezza gialla sulla quale è apposto il main sponsor Parmalat.
Osservandola attentamente si nota che è una maglia da portiere dei Rangers con lo stemma del Parma e il logo Champion sovrapposti rispettivamente a quello dei padroni di casa e allo swoosh Nike. I ducali usciranno dall’Ibrox Stadium sconfitti per 2-0 e non riusciranno a ribaltare il risultato neanche al Tardini.
Blucerchiato al contrario
Massimo Rossi, storico magazziniere della Sampdoria, racconta un episodio con protagonista Francesco Flachi:”Siena-Sampdoria del 2004, a Flachi capitò una maglia difettosa: il rosso e il nero erano invertiti. Non ne ho mai viste altre così. A fine gara Francesco la scambiò con Vergassola, ma quando gli dissi che maglia era, se la fece spedire indietro, mandandogliene un’altra in cambio. Quello era un pezzo unico”.
I numeri con il pennarello
Un disguido tra Venezia e Ternana fu un’altra occasione per vedere in campo una maglia particolare. Il 6 febbraio 2005 entrambe arrivano allo stadio con una divisa scura, costringendo l’arbitro a chiedere il cambio ai veneti. Questi ultimi rifiutarono (si dice per motivi scaramantici), così i giocatori della Ternana indossarono le maglie utilizzate per il riscaldamento, a strisce rosse e verdi orizzontali. Essendo sprovviste di numero, i dirigenti dovettero applicarlo alla buona con un pennarello. Le maglie furono poi vendute in un’asta di beneficenza.
Marrone e celeste un pugno nell’occhio
Il mancato contrasto cromatico dei kit dell’Olympique Marsiglia 2007-2008 generò un curioso caso durante la trasferta contro l’Auxerre. L’arbitro ritenne confondibile, a ragione, la maglia palata biancazzurra dell’OM con quella bianca dei padroni di casa. L’Auxerre prestò la sua divisa away agli avversari che scesero in campo con discutibile abbinamento: marrone e celeste.
Un ritorno al passato per Cissè che si trovò a giocare per il Marsiglia con la maglia della sua ex squadra e davanti ai vecchi tifosi. Non andò bene, l’Auxerre A sconfisse “l’Auxerre B” per 2-0.
La corsa in negozio e la doppia toppa
Un cambio al volo anche per il Vicenza nell’Ottobre 2008, prima della partita contro il Cittadella. Secondo l’arbitro Tozzi le tre mute dei vicentini (rossa, nera e biancorossa) erano incompatibili con la tenuta amaranto del Cittadella. Soluzione: una corsa in un negozio sportivo di Treviso per acquistare delle maglie gialle fluorescenti, con molti problemi per le taglie dei giocatori. Una pecetta nera sul petto a coprire la scritta Lotto, e ben due toppe di lega su entrambe le maniche per non mostrare il logo dello sponsor tecnico. Un gol di Botta a pochi minuti dalla fine fece però sorridere il Vicenza, nonostante l’imprevisto.
L’alluvione e il mito della maglia rossa
Stagione 2008-09, il Cagliari di Allegri inizia male il campionato con cinque sconfitte, un pareggio e una sola vittoria. Nel capoluogo isolano si verifica un’alluvione che rovina il magazzino e le divise ufficiali, rimaneva a disposizione solo la terza maglia rossa.
Il Cagliari la indossa contro il Chievo vincendo la prima partita al Sant’Elia per 2-0 grazie ai gol di Acquafresca e Fini. Nacque il “mito” della casacca rossa portafortuna.
La maglia di Kaladze rubata
Nel Maggio 2008 il Milan si reca in visita al San Paolo per sfidare il Napoli. La maglia di Kaladze non si trova più, probabilmente era stata rubata. Il magazziniere rossonero si inventa un lavoro degno del miglior art-attack. Prese la casacca di Paloschi, coprì la personalizzazione con una pezza rossa e applicò quella del calciatore georgiano utilizzando nome e numero del Napoli.
Sponsor capovolto
In Germania dopo l’intervallo di Bayer Leverkusen-Bayern Monaco, Bastian Schweinsteiger torna sul terreno di gioco con lo sponsor sul petto stampato al contrario: probabilmente una svista del magazziniere.
Chi sono quelli in campo?
In Premier League il protagonista è stato Darren Fletcher del Manchester United, rientrato in campo con una maglia senza nome e numero dopo un sanguinoso taglio al labbro. Nessuno ha protestato, e l’arbitro gli ha permesso di continuare fino alla fine. Successivamente, nella sfida contro il Blackpool, la stessa sorte è toccata ad Evra.
Per una volta si è tornati agli albori del calcio, quando tutti indossavano una divisa senza numerazione, spesso anche con disegni differenti a causa dell’impossibilità di confezionare tante maglie identiche.
Balotelli si distingue sempre
All’Olimpico si disputa l’amichevole Italia-Uruguay con gli azzurri che vestono la nuova maglia Puma per Euro 2012. Nella ripresa accade un fatto piuttosto divertente e chi poteva essere l’attore se non Balotelli? Supermario rientra con la vecchia maglia dell’Italia, poi prontamente sostituita a partita in corso.
Nonostante le forniture milionarie è davvero bello vedere ancora oggi qualche caso curioso, con buona pace di sponsor e marchi tecnici.
Conoscete aneddoti che non abbiamo citato? Raccontateli nei commenti!