Il 12 Maggio 1993, nel mitico stadio di Wembley, il Parma alzava al cielo la Coppa delle Coppe dopo aver sconfitto l’Anversa per 3-1. Era l’inizio della favola che portò in seguito i gialloblù a conquistare in campo continentale una Supercoppa Europea e due volte la Coppa Uefa negli anni ’90.
La società ha voluto ricordare i 20 anni dal primo trionfo europeo con un evento speciale andato in scena al Tardini prima del match di campionato contro il Bologna. Tutti i protagonisti di quella magica serata hanno sfilato davanti al pubblico parmigiano che li ha accolti con grande affetto.
L’indimenticabile allenatore Nevio Scala, capitan Minotti, Asprilla, Melli, Benarrivo, Di Chiara, Brolin, Grun: impossibile per un sostenitore crociato non emozionarsi a leggere questi nomi.
Il Parma, insieme allo sponsor tecnico Erreà, ha realizzato una maglia celebrativa che ricalcasse in tutto e per tutto quella del 1992-1993, ai tempi fornita da Umbro. Una versione è stata riservata alle vecchie glorie e riporta i nomi di tutti i protagonisti che creano la sagoma della Coppa delle Coppe sulla parte frontale.
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“Abbiamo cercato di riprodurre tutti i particolari, partendo dal modello utilizzato negli anni ’90 con la stessa tipologia di tessuto” – ha spiegato Marcello Mangora, responsabile marketing di Erreà – “La manica sinistra è impreziosita con il logo celebrativo e le date del 12 maggio 1993 e 12 Maggio 2013“.
Lo stemma sul cuore è quello realizzato per i 100 anni del Parma, forse l’unico neo di una riproduzione quasi fedele all’originale. Intorno è ricamata l’iscrizione “Finale Coppa delle Coppe – Wembley 1993”.
La seconda versione, destinata alla squadra attuale, non prevede la sagoma della coppa, al cui posto compaiono gli sponsor Folletto e Navigare.
Anche la grafica dei numeri riprende i mitici caratteri in flock di quella straordinaria serata di festa. Puntuale pure la replica dei calzoncini, bianchi con la striscia gialloblù su entrambi i lati. I calzettoni invece sono l’unica parte del completo che non è stata riprodotta, mancano infatti il risvolto gialloblù e lo stemma societario sulla tibia.
Dulcis in fundo la maglia da portiere, la stessa indossata da Marco Ballotta a Wembley. Un plauso a Erreà che non ha dimenticato la divisa dell’estremo difensore, spesso trascurata in eventi simili.
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Le casacche rivisitate da Erreà sono pezzi unici e non saranno vendute al pubblico.
Sicuramente un gesto lodevole poiché non si è voluto lucrare sulla commemorazione, ma che ha riscontrato la delusione di collezionisti e tifosi, i quali dovranno andare alla ricerca delle mute indossate dalla squadra.