Il percorso d’avvicinamento ai XXII Giochi Olimpici Invernali è ormai in dirittura d’arrivo. Tra le discipline che animeranno la cittadina russa di Sochi dal 7 al 21 febbraio 2014, l’hockey su ghiaccio è sicuramente tra i più attesi: lo sport è tra i più noti alla platea mondiale, nonché discretamente conosciuto anche da chi non segue assiduamente le sue vicende.
Tra le dodici squadre nazionali che si contenderanno il gradino più alto del podio, un posto d’onore merita sicuramente la Repubblica Ceca. Il sestetto appartiene al gotha dell’hockey su ghiaccio, andando a comporre – assieme a Canada, Finlandia, Russia, Slovacchia, Stati Uniti e Svezia -, il cosiddetto gruppo delle Big Seven, ovvero le più competitive nazionali del pianeta. Il suo ricco palmarès, d’altronde, conta fin qui 1 titolo olimpico e 6 affermazioni mondiali: un bottino di tutto rispetto, per una compagine attiva “solo” dal 1993.
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Nike è di fatto sponsor unico del torneo a cinque cerchi e, a pochi mesi dall’appuntamento olimpico, ha dato il là alle presentazioni delle varie divise che ammireremo sul ghiaccio russo. In questo frangente, proprio la Repubblica Ceca è colei che sta facendo più parlare di se ancora prima di scendere in campo, grazie alla novità di un’originale “maglia-bandiera”.
Un drappo da indossare
Una speciale installazione nell’ambito dell’annuale Designblok di Praga, ha svelato lo scorso 7 ottobre le due casacche che gli hockeysti cechi indosseranno nel prossimo torneo olimpico. L’attenzione della platea e degli addetti ai lavori è stata indubbiamente cannibalizzata dal completo principale, che per la prima volta si propone d’inserire – in un audace quanto affascinante tentativo – la bandiera nazionale nel moderno disegno dell’uniforme.
Ci auguriamo che questa nuova maglia ottenga un posto di rilievo nella storia dell’hockey nazionale, e che diventi un simbolo dell’orgoglio e dello spirito di squadra – ha dichiarato Martina Vránková, responsabile del marchio Nike per l’Europa Centrale.
Con una originale “invenzione” cromatica, il drappo ceco va infatti a vestire interamente i giocatori nazionali: disposta verticalmente, dall’inferitura della bandiera sbuca il colletto – adornato da una “finta” chiusura con laccetti in silicone embossati -, col grande triangolo blu che si dipana poi lungo il petto, inglobando il grande stemma della repubblica; il resto della divisa viene quindi ripartito coi restanti colori, ovvero il rosso per la zona sinistra, e il bianco nella parte destra.
L’effetto finale è sicuramente d’impatto, coi vantaggi di rendere la casacca assolutamente unica nel panorama internazionale, nonché identificativa all’ennesima potenza del Paese ceco e del proprio orgoglio nazionale.
Dalla Cecoslovacchia ai giorni nostri
Storicamente, è la prima volta che la Repubblica Ceca attua un così radicale redesign della propria muta: nei suoi vent’anni di storia, la nazionale si era infatti limitata a proporre la classica dicotomia tra bianco e rosso, con solo piccoli accenni al vessillo o ai suoi colori.
Questa scelta cromatica era stata mutuata dalla disciolta Cecoslovacchia – formazione a sua volta tra le regine di questo sport, capace di cogliere 6 allori mondiali e 8 medaglie olimpiche, fino alla sua scomparsa per le note vicende storiche del Paese.
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La nuova nazionale ceca di hockey ereditò quindi i colori e le divise di quella cecoslovacca, proseguendone idealmente la tradizione (a differenza della neonata Slovacchia che, una volta resasi indipendente, optò per il blu e il bianco come nuovi colori nazionali).
L’unica differenza di rilievo tra le vecchie mute cecoslovacche e le successive ceche, si riscontrò nello stemma sfoggiato sul petto, col pentagono dell’epoca comunista sostituito dall’attuale scudo sannitico a quarti – recante come blasonatura i simboli delle tre storiche regioni dell’Europa Centrale, ovvero la Boemia (ripetuta due volte), la Moravia e la Slesia.
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Tale fregio merita un breve approfondimento: mentre la rappresentativa di hockey continua ad utilizzare sulle maglie il normale scudo nazionale, altre federazioni (come quella calcistica) hanno in questi ultimi anni optato per la creazione di un proprio stemma specifico. Voi quale soluzione preferite?
La reinvenzione della tradizione
Tornando all’hockey e alle nuove divise ceche, ritroviamo il tradizionale abbinamento bianco/rosso nella seconda uniforme, che può essere intesa come una sorta di miscellanea delle due storiche divise del passato.
Viene infatti portato al debutto un template spaccato, dove al bianco dominante della zona inferiore – sopra cui fa sfoggio di sè il grande stemma nazionale – fa da contrasto un grande pannello rosso che va a coprire le spalle e la parte alta del petto; quest’ultimo è inoltre impreziosito, nella parte bassa, da una lunga striscia orizzontale bianco/blu che l’attraversa da manica a manica, richiamando così i colori del vessillo ceco. Permangono invariati dalla “maglia-bandiera” i restanti dettagli.
Entrambi i completi 2014 sono caratterizzati da un design lineare e filante, nonché da una grafica molto semplice e chiara, che rifugge da inutili fronzoli estetici. Sul versante realizzativo, Nike è ricorsa anche stavolta all’utilizzo di materiali riciclati come il poliestere mentre, dal punto di vista prestazionale, le casacche vedono dei rinforzi nella zona del collo, oltreché una sostanziale riduzione di pesi – “limando” sulle aggraffature dei tessuti, sull’applicazione di numeri e patch, e su fori e altre zone di ventilazione.
In attesa di essere portate in gare nei palazzetti di Sochi, le nuove maglie della nazionale di hockey potranno essere acquistate da appassionati e collezionisti (quest’ultimi, immaginiamo, in questo caso saranno nutriti…) già dal mese di dicembre 2013. Con delle uniformi così pregne d’orgoglio e patriottismo, il sogno di tifosi e giocatori cechi non potrà che essere quello di vederle onorate al meglio, bissando quella medaglia d’oro già conquistata a Nagano 1998 e da allora solo sfiorata.
Come giudicate le “patriottiche” divise della Repubblica Ceca per i Giochi di Sochi 2014? E condividereste l’uso della “maglia-bandiera” anche per altre rappresentative nazionali?