Pare che nel futuro ognuno di noi sarà famoso per quindici minuti. Ma quello che è toccato a Michael Nino, imbianchino di 26 anni di Villadossola (Verbania), è sicuramente molto di più di un quarto d’ora di celebrità.
Michael è infatti uno dei tre vincitori del Dacia Sponsor Day, il concorso che il brand Dacia del gruppo Renault ha lanciato il 13 settembre scorso in collaborazione con l‘Udinese Calcio e che ha voluto dare la possibilità a tre piccole aziende con meno di tre dipendenti ciascuna di diventare main sponsor del club friulano per un giorno.
L’idea di Dacia è stata quella di offrire un sogno a tre giovani imprenditori che siano portatori di una storia interessante e di successo e premiarli con la possibilità di essere conosciuti a livello nazionale. C’è la crisi economica e questo lo sappiamo. E farsi pubblicità per accaparrarsi nuovi clienti non sempre consente grandi investimenti. Ciononostante ci sono piccole imprese che non si perdono d’animo e con tenacia e intraprendenza continuano a portare la propria competenza e il proprio lavoro dove richiesto, pubblicizzandosi mettendo il loro nome sulle bustine da zucchero per i bar e sopravvivendo ogni giorno alle difficoltà economiche che imperversano in questo periodo, lavorando con professionalità e responsabilità.
«Sono quel tessuto italiano di cui andare fieri e che si rimbocca le maniche per creare qualcosa», ha sottolineato Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione e Immagine Renault Italia. Così Michael da sei anni si sveglia all’alba per andare, con il suo furgone, in lungo e in largo per le strade della Val d’Ossola a imbiancare i muri e a realizzare lavori in cartongesso, mai pensando che un giorno sarebbe passato alle luci della ribalta come main sponsor durante una partita di cartello come Udinese-Roma.
Lui che di calcio ne ha masticato giocando per anni nelle serie minori e giocando tutt’ora nel Piedimulera (in Promozione) non è stato scelto per le sue doti calcistiche ma per aver mostrato concretezza, dinamismo e razionalità nel perseguire i propri obiettivi, gli stessi valori attorno ai quali si è consolidato, in 5 anni, il rapporto di partnership tra Dacia e Udinese Calcio: del resto, Michael avrebbe potuto fare il perito agrario, in base agli studi intrapresi, ma sapeva che quella non era la sua strada.
Ha deciso, invece, di mettersi in gioco facendo l’imbianchino pur sapendo che non sarebbe stato facile ma ben consapevole di avere qualcosa su cui puntare. Beh, sicuramente è stato questo qualcosa a convincere la giuria del concorso – una giuria esterna di tre membri formata da creativi e pubblicitari – a selezionarlo tra circa 4.300 candidature di partecipazione al Dacia Sponsor Day.
Così il claim “Michael Nino Imbianchino” è stato lo sponsor titolare apparso sui cartelloni pubblicitari dello stadio, sui backdrops delle interviste e, ovviamente, sulla maglia dei bianconeri di Udine che per l’occasione ha subito qualche ritocco a livello di layout della casacca: colletto a V tutto in bianco,bordo inferiore senza inserto dorato e con le strisce che scendono per tutta la maglia; assenza della striscia nera sul pannello frontale delle spalle. Uno sponsor originale che non ha mancato di suscitare una risonanza mediatica tale che la notizia è entrata al quarto posto dei Trending Topics Italia di Twitter.
Interpellata in merito, HS Football ha confermato che tutte le maglie dell’iniziativa Dacia sono realizzate in Italia e presentano alcune differenze rispetto a quelle solitamente utilizzate, in modo da creare un prodotto assolutamente unico.
Sebbene la fede calcistica di Michael sia milanista, «Essere sulle maglie dell’Udinese, nel giorno della partita contro la Roma, ripaga di tutti gli sforzi, dei sacrifici fatti» ha commento emozionato il ventiseienne valdossolano, che ha partecipato alla conferenza stampa di sabato insieme a Pinzi, Di Natale e ai dirigenti di Dacia e Udinese. Un’ occasione per celebrare impegno e dedizione del giovane imprenditore testimonial di un esperimento decisamente innovativo, come ha sottolineato il presidente dei friulani, Francesco Soldati, che riprende l’idea pioneristica dell’Udinese in tema di sdoganamento delle sponsorizzazioni (il club friulano fu uno in Italia dei primi club a inserire lo sponsor sui pantaloncini).
Ad incidere sulla scelta di Michael e degli altri – ancora anonimi – due vincitori, hanno influito la vicinanza del loro modello di business a quello di Dacia che propende sempre verso il miglior rapporto qualità prezzo sul mercato, associato a concretezza e responsabilità. Un modo per dare visibilità a delle realtà difficili da rintracciare e per sperimentare una nuova idea di sponsorizzazione che porti le piccole aziende ad essere proposte su larga scala seppur per un periodo breve.
Del resto la crisi economica colpisce la quotidianità ma anche il settore della sponsorizzazione (alcune divise di club, infatti, risultano scevre di marchi commerciali) che comunque ha nel calcio un vettore importante per promuovere le attività: per questo è probabile che le sponsorizzazioni possano andare verso attività di partnership integrate per proporre iniziative che rafforzino la sponsorizzazione stessa, ha sostenuto Luciano Ciabatti, direttore marketing di Renault Italia. Quello che è certo è che la casa automobilistica, pur cedendo gratuitamente lo spazio pubblicitario, mantiene comunque una visibilità considerevole, facendosi promotrice di una campagna marketing decisamente arguta.
Nelle prossime partite dell’Udinese contro Inter (domenica 3 novembre) e Fiorentina (domenica 24 novembre), la Dacia lascerà di nuovo lo spazio sulla maglia dei friulani per metterlo a disposizione degli altri due vincitori del concorso che verranno svelati a ridosso delle due gare. E magari anche loro saranno come Michael Nino, un ragazzo come tanti che pensa che il futuro sia dei giovani e che, nonostante il periodo non proprio positivo, ci provano lo stesso con passione, forza di volontà e sacrifici.