Sembra un paradosso, ma nell’era delle Tv 3D dai colori iper definiti i mondiali di calcio del 2014 potremo tranquillamente guardarli in bianco e nero, data la larga scala di completi monocromatici che le varie federazioni nazionali stanno presentando settimana dopo settimana.
Giusto per dare un tocco vintage alla manifestazione. Si scherza (o forse no). Fatto sta che se non siete nostalgici del bianco e nero e invece vi capita di guardare in tv una partita della nazionale spagnola, assicuratevi almeno di regolare i parametri dei colori perché la Spagna non è mai stata così rossa come adesso.
Madrid. La campagna di adidas “All In or Nothing” ha fatto tappa nella capitale spagnola dove mercoledì scorso è toccato alle furie rosse di Vicente Del Bosque presentare il nuovo kit che gli iberici vestiranno per difendere il titolo mondiale conquistato in Sud Africa quattro anni fa. Nella cornice del Teatro Compac sulla Gran Vìa di Madrid l’intera nazionale ha vestito in anteprima la prima divisa che verrà utilizzata da Iniesta e compagni nel corso dei test match di novembre e dell’avventura brasiliana dell’anno prossimo, durante un evento che ha coinvolto anche lo staff tecnico e i dirigenti della Real Federación Española de Fútbol.
Come accennato prima, la novità maggiore della nuova divisa è la tinta unica dell’intero kit sul quale spiccano i dettagli in oro, che lasciano da parte il blu e il giallo che avevano decorato la camiseta usata nella Confederations Cup 2013.
Frontalmente il rosso della maglia viene segnato da linee verticali declinate tono su tono che si rimpiccioliscono dall’esterno verso l’interno. Sul petto campeggiano ricamati in oro, oltre allo sponsor tecnico al centro, la patch FIFA che identifica gli spagnoli come campioni uscenti sulla destra e lo stemma nazionale sulla sinistra sovrastato dalla stella del Palmarès mondiale.
Per quanto riguarda quest’ultimo dettaglio, il lancio della nuova maglia è stata l’occasione per correggere l’errore delle maglie precedenti che aveva destato tanto scalpore. Il dettaglio in sé era minuscolo ma allo stesso tempo significativo perché rappresenta la discendenza della Spagna dal ramo esatto della famiglia Borbone e non rispecchiava lo scudo presente sulla bandiera nazionale. Al centro dello stemma che rappresenta la famiglia reale spagnola è inserita una mostrina considerata uno scudo all’interno dello scudo e che contiene i tre fleurs – de – lis (gigli) che rappresentano la famiglia Borbone.
Il problema è che questa dinastia ebbe discendenze in più rami, ciascuno dei quali adottò uno scudo araldico differente. Ed ecco il nocciolo della questione: lo scudo che prima racchiudeva i tre gigli era della forma che rappresentava i Borbone di Francia, mentre nel simbolo araldico della discendenza spagnola i tre gigli sono inseriti in uno scudo ovale. Dunque, il simbolo della discendenza è stato revisionato in modo da distinguere gli spagnoli dai parenti francesi.
Chiusa la piccola parentesi storico-araldica, torniamo a parlare della camiseta roja.
Maniche e girocollo sono in tinta unita con il resto della maglia e non presentano alcun tipo di inserto, al contrario dei dettagli in oro che non si limitano solo alla solennità degli stemmi federali ma vengono ripresi dalle linee che segnano il profilo maglia e dalle stripes presenti sulle spalle che si interrompono molto prima dei bordi: un sintomo, questo, di come adidas abbia optato per mantenere costante questo dettaglio in tutti i modelli fin ora presentati.
Ovviamente l’elemento che accomuna tutti i team a tre strisce nei mondiali 2014 rimane la banda che solca la schiena e che adesso rappresenta la bandiera spagnola ricreata in costine rosse e oro. Nulla di particolare da segnalare sui pantaloncini e i calzettoni dello stesso colore della maglia che vanno a completare il kit e richiamano semplicemente i dettagli in oro della maglia.
Se dalla prima divisa il giallo è stato sostituito dall’oro, il blu è stato abbandonato ma ha trovato una ricollocazione in due varianti cromatiche sulla divisa dei portieri. Gli estremi difensori avranno, infatti, una casacca declinata sul celeste nei pannelli frontali e posteriori e sull’azzurro nella zona delle spalle e delle maniche, richiamato altresì dai calzoncini. I dettagli in oro restano invariati fatta eccezione per l’inserimento delle bordature delle maniche assenti nella maglia rossa. I calzettoni chiudono il kit e sintetizzano la variazione cromatica della divisa.
Una divisa, insomma, che rende le furie rosse degne di questo nome e che vuole simboleggiare la passione per vincere omaggiando il periodo d’oro del calcio spagnolo che spadroneggia a livello europeo e mondiale dal 2008 – eccezion fatta per il secondo posto nell’ultima Confederations Cup. E questa passione per la vittoria echeggia nelle parole di Sergio Ramos che sottolinea la fiducia nelle capacità della Spagna nel riconquistare il titolo mondiale, perché non c’è obiettivo più grande che il proprio successo.
Adidas, dal canto suo, ha promosso la nuova camiseta con lo slogan ‘La Roja o ninguna’ (La Rossa o nessun’altra) comunicando l’intento che non solo i rossi possono e devono difendere i titolo mondiale ma hanno tutte le carte in regola per conquistarne uno nuovo lanciando, così, una nuova sfida alla storia.
Sicuramente la Spagna in total red è una novità, che un po’ ci aspettavamo dati gli ultimi risvolti in tema divise per Brasile 2014. E forse lo sarà anche con la seconda divisa che dovrebbe essere nera con dettagli fluo. Se così fosse potrete giocare tranquillamente con il bilanciamento dei colori della televisione.