Che fine ha fatto Umbro?
Il celebre marchio fondato nel 1924 dai fratelli Humphreys è stato al centro dell’attenzione dopo la cessione da parte di Nike a Iconix Brand Group. Numerose sono state le sponsorizzazioni “scippate” dal colosso americano o da aziende concorrenti, tra le quali ricordiamo l’Inghilterra, il Manchester City, i Rangers e il Club Athletic di Bilbao. Brutte notizie per i puristi del genere, molto legati ai lavori classici di Umbro e in particolare alla linea “Tailored”.
Da Manchester, sede del marchio inglese, non sono mai stati rilasciati comunicati che potessero fare luce sul futuro del brand, ma qualcosa inizia a muoversi in Italia. Pochi mesi fa, infatti, è stato siglato un accordo di licenza e distribuzione tra il fondo americano Iconix e il gruppo Prisco SpA. Il compito di rappresentare Umbro in Italia è stato affidato alla neonata società Pressing srl, guidata dal Ceo Michele Prisco e dal navigato country manager Mauro Redaelli con esperienze in Fila, adidas e Reebok.
L’accordo di cinque anni, con opzione di rinnovo per un altro quinquennio, prevede la distribuzione di tutte le linee Umbro e la possibilità, in futuro, di sviluppare tutto l’intero range di prodotti.
Attualmente Umbro veste le nazionali di Norvegia, Perù, Canada e Irlanda ed ha mantenuto una forte presenza tra i club sudamericani. Nel suo carnet di giocatori figurano Joe Hart, Andy Carroll, Steven Fletcher e gli “italiani” Mauricio Pinilla e Manuel Vargas.
Non sappiamo quali siano gli obiettivi di Umbro in Italia e in Europa, ma l’augurio è quello di rivedere presto il “diamante” sulle maglie dei campionati più importanti. Umbro is back, good luck!