Dopo due edizioni dei Mondiali giocati con una divisa completamente bianca, finalmente si riaccendono i numerosi colori dell’Africa sulle maglie del Ghana 2014.
Nelle precedenti partecipazioni ai campionati del mondo, nel 2006 e nel 2010, il Ghana aveva indossato una prima maglia sviluppata esclusivamente nei colori bianco e nero. In quegli anni le Black Stars, infatti, avevano abbandonato le loro vistose e sgargianti casacche e reintrodotto le originarie divise completamente bianche.
Era il 12 giugno del 2006, ad Hannover, quando l’italiano Vincenzo Iaquinta, imbeccato da un magistrale lancio di Pirlo superava in progressione il portiere Kingson e depositava in rete il gol del due a zero, regalando la prima vittoria agli azzurri che darà il via alla cavalcata della Nazionale di Lippi verso la conquista del quarto titolo. Dall’altra parte c’era il Ghana al suo esordio mondiale che, nonostante la sconfitta rimediata con l’Italia, riuscirà a qualificarsi agli ottavi a discapito di Stati Uniti e Repubblica Ceca.
Agli ottavi di finale la Nazionale africana si arrenderà al Brasile di Adriano, Ronaldinho, Kakà e Ronaldo, e proprio un gol del Fenomeno, forse l’ultimo capolavoro del campione brasiliano, incanalerà la partita verso il tre a zero finale. Il completo sfoggiato dai ghanesi durante il mondiale tedesco consisteva in una divisa interamente bianca con inserti neri e delle stelle tono su tono serigrafate su tutto il pannello frontale. Più colorata la versione away che prevedeva un completo rosso con inserti gialli.
Quattro anni più tardi, durante il mondiale sudafricano, battendo per 2-1 gli Stati Uniti negli ottavi di finale il Ghana entrerà nella storia eguagliando il miglior piazzamento ottenuto da una nazionale africana, affiancando Camerun (1990) e Senegal (2002).
La storia delle Black Stars tuttavia, poteva essere ancor più gloriosa se durante la partita contro l’Uruguay, senza dubbio la più spettacolare ed emozionante di quella edizione, Gyan Asamoah non avesse calciato sulla traversa il rigore del possibile due a uno definitivo all’ultima azione del secondo tempo supplementare, un rigore procurato da un salvataggio di mano sulla linea da parte di Luis Suarez.
La lotteria dei rigori darà ragione ai sudamericani e condannerà il Ghana all’eliminazione. Anche allora la divisa dei ghanesi era rappresentata da un completo bianco più inserti neri e con una stella inserita in trasparenza sulla spalla destra. Molto più “africana” la maglia da trasferta che, giocando con i colori della bandiera nazionale, creava una divisa coloratissima e molto particolare.
Il Ghana è ormai pronto per disputare il suo terzo mondiale dopo aver investito con una goleada i nordafricani dell’Egitto (6-1) all’andata della doppia sfida di qualificazione e perdendo per due a uno la gara di ritorno. In Brasile, le Black Stars, soprannome che si deve al simbolo del Paese che appare anche sulla bandiera nazionale, sono inserite nel Gruppo G, un raggruppamento davvero tosto che vede gli africani opporsi a Germania, Portogallo e ancora una volta Stati Uniti. Per tentare il terzo passaggio del turno in altrettante edizioni, gli “italiani” Asamoah, Badu, Essien e capitan Muntari indosseranno i nuovi kit Puma, che andiamo ad esaminare.
La prima divisa, che ha già fatto il suo esordio nell’amichevole del 5 marzo scorso contro il Montenegro, mantiene una netta prevalenza di bianco, ma è arricchita questa volta da inserti coloratissimi che richiamano lo spirito africano. Il modello e le tecnologie sono le stesse utilizzate per le altre nazionali firmate Puma, con la presenza del taping Actv all’interno che dona alla maglia un’aderenza massima.
In prossimità del colletto è presente un grosso inserto colorato che segue la forma dello scollo e si sviluppa verso il retro della maglia, dove copre la parte superiore delle spalle. L’inserto come abbiamo detto è molto fantasioso ed è formato da linee spezzate, disegni tribali, figure e scritte riprendendo tutti e quattro i colori della bandiera ghanese: il rosso, il giallo, il verde e il nero. La figura proposta è costituita da numerose stelle colorate che accompagnano le scritte “Ghana” e “Black Stars“. La stessa fantasia colorata contraddistingue parzialmente anche il bordomanica.
Lo stemma della Ghana Football Association campeggia sulla parte sinistra del petto e consiste in un pallone da calcio stilizzato avvolto da un nastro formante la bandiera nazionale. Il logo dello sponsor tecnico Puma è applicato sul lato opposto ed è di colore nero, così come la tonalità di nomi e numeri. La medesima fantasia colorata presente sulla maglia abbellisce anche la parte posteriore dei pantaloncini bianchi, sui quali sono impressi lo stemma federale e il logo di Puma.
Completano il kit dei calzettoni anch’essi bianchi ornati da un doppio inserto tribale parallelo di colore nero.
La seconda divisa consiste in un completo rosso creato sullo stesso modello della divisa home, presenta quindi lo stesso scollo ampio e l’identica vestibilità ultra-aderente. Tutta la superficie del pannello frontale e una parte del retro della maglia sono decorate dalla fantasia tribale già vista sulla versione casalinga, ma in questa circostanza le immagini sono rappresentate in diverse tonalità di rosso utilizzando l’effetto tono su tono.
I bordomanica sono abbelliti da una striscia che contiene stelle rosse, nere e gialle, mentre il colore scelto per i loghi Puma e per le personalizzazioni è il giallo.
Molto particolari i pantaloncini rossi con la solita fantasia che decora la maglia in tutta la loro superficie; completano infine il kit dei calzettoni rossi ornati con due inserti tribali paralleli di colore giallo.
Personalmente attendevo un lavoro un po’ più colorato per la prima maglia della nazionale del Ghana. L’idea di proporre ciclicamente un completo bianco con inserti neri cozza a mio avviso con la festosità, l’allegria e le tradizioni del popolo ghanese, oltre che con il loro stile di gioco che gli è valso negli anni il soprannome di “Brasile d’Africa”. Va comunque ricordato che la prima divisa del Ghana è bianca fin dagli anni cinquanta e lo è sempre stata eccetto un periodo compreso tra il 1989 e il 2005, anno dell’avvento di Puma, che ha ristabilito il colore originario distinguendo la maglia delle Black Stars dalle coloratissime divise dei Paesi dell’Africa nera che solitamente propongono maglie variopinte.
Cosa pensate delle nuove divise Puma per la nazionale ghanese in Brasile? Un passo avanti o un passo indietro rispetto agli ultimi mondiali?