Riprendiamo la nostra rassegna sulle divise della Lega Pro 2013-14 riaccendendo i riflettori sul Girone A della Prima Divisione. Scalando la classifica di questo campionato, entrato ormai nel vivo, raggiungiamo la prima posizione, dove troneggia la Virtus Entella.
La squadra bianco-celeste è la principale società di Chiavari, comune di 27.000 abitanti situato in provincia di Genova, e porta il nome di un fiume che sfocia nei pressi della città: l’Entella. L’attuale stagione calcistica, fino a questo momento da incorniciare visto il primato in classifica, non è un’annata come le altre in casa Entella: ricorre infatti il centenario della società che veniva alla luce proprio nel marzo del 1914.
Il Foot Ball Club Entella, l’antenato dell’attuale Virtus, aveva tra i suoi fondatori Enrico Sannazzari; il calciatore, soprannominato l’Asso di Picche per una toppa cucita sulla maglia da gioco raffigurante questo simbolo, fu giocatore e socio fondatore bianco-celeste, e proprio a lui si deve la scelta dei colori sociali, indossati per onorare l’Argentina, paese in cui Sannazzari visse per diversi anni.
Fin dall’origine quindi, le divise dell’Entella erano del tutto simili a quelle attuali, per lo meno fino ai primi anni Venti, quando la squadra abbandonò le maglie bianco-celesti in favore di casacche completamente nere, data la facilità del celeste a stingersi. Successivamente, nel 1961 l’Entella tornò ad indossare le sue tradizionali divise bianco-celesti a strisce verticali, che rimasero immutate fino ai giorni nostri.
Dopo questo piccolissimo assaggio della storia della Virtus Entella, passiamo alle attuali divise che celebrano il centenario della società di Chiavari, tutt’altro che avare di dettagli interessanti, come la storica ricorrenza richiedeva. Il partner tecnico Erreà, dopo aver celebrato il centenario del Parma con un terzetto di maglie rievocative e una divisa celebrativa in lanetta, non fa distinzioni di categoria e riserva lo stesso trattamento alla squadra ligure.
Il lavoro del marchio italiano consiste anche in questo caso in tre differenti kit da gioco, ed è impreziosito da uno stemma creato ad hoc per la celebrazione dei 100 anni. Ma le fatiche di Erreà non finiscono qui, e saranno accontentati anche i tifosi più nostalgici. Domani verrà infatti lanciata sul mercato una speciale casacca vintage, contraddistinta dai laccetti intorno al colletto, che riprenderà lo stile delle primissime maglie dei bianco-celesti chiavaresi.
La divisa casalinga non si discosta, come era d’altra parte auspicabile, dal disegno più tradizionale delle divise dell’Entella rappresentato dalla maglia palata bianco-celeste. Il modello è caratterizzato da strisce verticali molto larghe, per un totale di cinque sezioni presenti sul pannello frontale e cinque su quello posteriore; tre di queste sono celesti, compresa quella centrale e le rimanenti due sono bianche. Queste strisce sono sormontate da un classico colletto a polo non particolarmente pronunciato e di fattura molto elegante. Celesti a tinta unita sono anche i sottili bordomanica.
Il mancato utilizzo del bianco per colletto e bordomanica, risulta a mio avviso una scelta ben giustificata in quanto l’utilizzo del solo celeste per i dettagli che delimitano la maglia, infonde una sensazione di ordine e precisione al disegno della divisa, e fa risaltare molto di più le strisce verticali che sono l’elemento iconico e più importante del complesso. Da segnalare inoltre l’estraneità di Erreà ai due antipatici cliché che accompagnano spesso i modelli palati, e cioè le maniche monocolore e la mancanza di strisce sul pannello posteriore, due soluzioni frequentemente utilizzate ma molto raramente apprezzate.
La vera particolarità di questa divisa, tuttavia, la si può notare soltanto osservandola da molto vicino. Su tutta la superficie della maglia, infatti, sono stampati tono su tono i nomi di tutti i 1082 calciatori che hanno indossato la maglia bianco-celeste nel corso dei suoi cento anni di storia.
Un’idea senza precedenti, come ricordato in sede di presentazione da Sergio Rossi, il direttore marketing della Virtus Entella: “È la prima volta che una società indossa una maglia con i nomi dei propri giocatori per tutto l’arco del campionato, quindi è una cosa che ci rende estremamente orgogliosi, tracciamo una linea nella storia e poi vedremo cosa succederà. Grande merito alle capacità di Erreà: è riuscita a trasportare sul tessuto quelle che erano le nostre idee”.
Non meno entusiasta il direttore generale del club ligure, Matteo Matteazzi, che svela un simpatico retroscena: “È stata una grande iniziativa, una splendida idea; ho ricevuto molte telefonate da nostri ex calciatori che volevano assicurarsi che il loro nome non fosse stato dimenticato, come per loro è anche per noi un motivo di grande orgoglio, in questa annata, avere più di mille nomi che ci portiamo sulle spalle, e sono i nomi che hanno fatto la storia dell’Entella”.
Le numerazioni sono di colore nero e ben si sposano con le tinte chiare della maglia. Segnaliamo a proposito la curiosa scelta di applicare le numerazioni anche sul pannello frontale, una soluzione del tutto inusuale nel calcio di club e che siamo abituati ad osservare soltanto nelle partite tra Nazionali (ma attendiamo smentite con tanto di immagini dai nostri più attenti osservatori). Sul pannello posteriore, proprio sotto il colletto è ricamata la scritta “Entella” che sovrasta l’anno di fondazione e quello del centenario.
Il curioso stemma societario, che vede raffigurato un diavoletto nero, orna la parte sinistra del petto, mentre sulla parte opposta troviamo il logo dello sponsor tecnico e quello del co-sponsor Arinox; tradizionale posizione centrale per lo sponsor principale Due Energie ben integrato senza toppe o riquadri. Trova posto infine, sulla manica sinistra, lo stemma celebrativo del Centenario che descriveremo tra poco, mentre la manica destra ospita la patch del campionato di Lega Pro.
La maglia bianco-celeste si abbina a pantaloncini bianchi con risvolto inferiore celeste e numerazioni nere. Il kit casalingo si compone infine di calzettoni bianchi con duplice cerchiatura celeste e un ricamo nella parte frontale recante il nome della squadra.
La divisa da trasferta, che consiste in un completo nero, rappresenta un omaggio al colore che vestì la formazione chiavarese per un lungo periodo della sua storia. Proprio indossando le casacche nere i calciatori dell’Entella si guadagnarono l’appellativo di “diavoli neri”, una definizione coniata negli anni trenta dall’allora tifoso e futuro presidente Dario Costa, che vedeva appunto come diavoli neri i giocatori dell’Entella per il fervore che mettevano nel disputare le partite, tanto da sembrare come indiavolati all’interno delle loro casacche scure.
La pensa così anche l’attuale capitano Gennaro Volpe. che ha sottolineato il maggiore impatto e l’aggressività che questa divisa infonde rispetto alla versione bianco-celeste.
Anche qui sono stampati i nomi dei 1082 calciatori che dal 1914 ad oggi hanno militato nelle fila del club con un effetto finale molto più evidente rispetto alla divisa casalinga.
Il modello si caratterizza per un colletto a polo celeste con la presenza del bianco nella metà destra dello scollo. I due diversi bordomanica, bianco quello destro e celeste quello sinistro, infondono una nota di colore alla casacca coordinandosi con il colletto appena descritto e con la doppia striscia bianco-celeste che attraversa la maglia verticalmente in prossimità dello stemma societario, andando a dissolversi verso la parte inferiore del busto. Dorate le numerazioni, il ricamo dietro il colletto e il logo dello sponsor tecnico; presente anche in questo caso lo stemma celebrativo per il Centenario sulla manica sinistra e confermata la stessa posizione per le sponsorizzazioni.
Ben coordinati i pantaloncini neri che riprendono la doppia striscia bianco celeste che si rigenera dalla sfumatura nella parte superiore, creando un effetto di continuità con la maglia. Numerazioni e logo Erreà in color oro e risvolto inferiore bianco per la gamba destra e celeste per quella sinistra.
Chiudono il kit calzettoni neri bordati in bianco-celeste con il nome della squadra ricamato in oro nella parte centrale.
Completa la collezione 2013-2014 la terza divisa, color granata. In questa versione, riconfermata peraltro dalla passata stagione, non è presente il colletto a polo ma un semplice scollo bianco ornato da due lembi celesti ai lati. La caratteristica principale della maglia è rappresentata da righe diagonali parallele che attraversano tutta la superficie del busto, a colori alternati bianco e celeste. Le righe parallele con i colori societari continuano anche sulla manica destra che ospita la patch della Lega Pro, mentre sono assenti sulla manica sinistra.
Le numerazioni, presenti anche nel pannello frontale come per le altre due divise, sono bianche. Nota stonata a mio avviso l’applicazione degli sponsor, inseriti in un riquadro bianco. La maglia si combina con pantaloncini e calzettoni granata.
In attesa dell’uscita della maglia commemorativa per il centenario, che oltre ai nomi dei giocatori avrà impresso anche quelli di tutti i presidenti, concludiamo la nostra panoramica sull’universo Entella parlando dello stemma celebrativo per i cento anni.
La forma rotonda è attraversata diagonalmente da una fascia dorata sulla quale è impresso il nome della società. Lo stemma è diviso in due sezioni, una bianca e una celeste, che ospitano la scritta “100” a caratteri cubitali. Il tutto è contornato da una bordatura nera che riporta le date 1914-2014 nella parte superiore e il nome della città in quella inferiore.
Come abbiamo già detto questo stemma speciale viene applicato sulla manica sinistra delle divise da gara e coesiste quindi quello abituale. I più attenti appassionati noteranno una certa somiglianza con il logo speciale per il centenario dell’Associazione Italiana Arbitri.
Questa la situazione in casa Virtus Entella, come reputate la collezione 2013-2014 proposta da Erreà? Cosa pensate dello stemma celebrativo e dell’idea dei nomi dei calciatori stampati su tutta la maglia?