Mentre nel vecchio continente ci stiamo apprestando a vivere la fase finale della stagione calcistica, dall’altra parte dell’oceano è invece da poco iniziata una nuova annata nel segno del fútbol.
Sotto il sole caliente della Baja California, il Club Tijuana sta sfoggiando nella Primera División de México le sue nuove divise 2014 firmate Nike, con cui andrà a caccia dei titoli di Clausura e Apertura.
La squadra nordamericana ha attirato la nostra attenzione per essere una delle più giovani nel panorama internazionale.
Pur se la città di Tijuana vanta una lunga tradizione nel campo del football, l’odierno club è stato fondato appena nel 2007, giocando solo dal 2011 nella massima categoria del paese.
Fin dalla nascita, la formazione ha adottato come mascotte lo xoloitzcuintle, razza canina tipica della regione nord-occidentale del Messico.
Ritroviamo così il famoso “cane nudo messicano” nello stemma del club, dove sono ben evidenziati anche i due colori sociali, il rosso e il nero.
In fatto di maglie, gli Xolos de Tijuana sembrano abbacciare una filosofia ben nota agli appassionati del calcio tedesco…
Nel corso della sua acerba storia, il club ha fin qui giostrato su di una casacca rossa con inserti neri, quest’ultimi liberi di variare forma e posizione di stagione in stagione.
Il 2014 vede il ricorso a un template abbastanza canonico, una maglietta rossa arricchita da una banda nera sul petto, che ingloba lo swoosh dello sponsor tecnico assieme allo stemma societario. Come da tradizione per la squadra messicana, il completo da trasferta si limita a riproporre l’esatto schema, a tinte inverse.
Nonostante, a uno sguardo superficiale, il risultato possa sembrare fin troppo minimale, a ben vedere le uniformi tradiscono una spiccata attenzione ai dettagli e alle personalizzazioni, che ne fanno due divise inestricabilmente appartenenti al Club Tijuana.
La cosa che più salta all’occhio è il pattern che caratterizza la banda orizzontale: una particolare fantasia grafica, uno “scarabocchio” che fin dal 2007 ritroviamo sempre presente, anche solo in minima parte, nei completi vestiti dagli Xolos.
Dal 2012 questa è inoltre arricchita, mascherata al suo interno, da un particolare easter egg, il numero 21: si tratta di un velato riferimento a Club Tijuana-Irapuato del 21 maggio 2011, un 2-1 che sancì l’approdo della squadra, per la prima volta, in Primera División.
Il colletto a “V”, a contrasto rispetto alla tinta della maglia, nella parte posteriore reca un piccolo fregio, una stilizzazione grafica della mascotte societaria, disegnata coi tipici tratti della cultura azteca.
Sempre in questa zona possiamo apprezzare il font scelto per nomi e numeri, dal curioso stile “pennellato” (una caratterizzazione simile a quella ideata da Warrior per il Siviglia).
Com’è ormai nota consuetudine per le formazioni al di là dell’Atlantico, l’originale idea di partenza viene sovente stravolta dall’inserimento di una varietà infinita di marchi pubblicitari, che finiscono per tappezzare ogni angolo della divisa.
Non sono sfuggite a questa pratica le uniformi degli Xolos, che mostrano però la volontà di coniugare questi due mondi – lo stile e il marketing – nella maniera meno “ruvida” possibile.
I loghi commerciali sono infatti qui virati in negativo o nei colori societari del club, attenuandone di non poco l’impatto visivo e facendo sì che l’intera muta, compresi pantaloncini e calzettoni, sia colorata unicamente dalle tinte canoniche della squadra.
Pur avendo solamente sette anni di vita alle spalle, il Club Tijuana è stato protagonista di una fulminea ascesa che, non senza sorpresa, l’ha già portato tra le squadre di punta del calcio messicano.
Con queste nuove maglie addosso, gli Xolos daranno quindi battaglia per riconquistare quel titolo nazionale già fatto loro nel torneo di Apertura 2012.
Come giudicate il lavoro di Nike per il Club Tijuana?