Hampden Park, 1 febbraio 2015. Celtic e Rangers si troveranno di fronte dopo quasi tre anni dall’ultima volta. Sarà una partita con in palio molto più della finale di Coppa di Lega scozzese. L’ ‘Old Firm’, infatti, è una delle rivalità più affascinanti che la storia del calcio possa offrire. Tante le motivazioni: religione, politica. E risultati, ovviamente.
Con il Celtic che ha tatuato nella storia il proprio nome grazie alla Coppa dei Campioni vinta nel 1967. I Rangers stravincono il confronto a livello nazionale, ma fuori dai patri confini hanno vinto solo la Coppa delle Coppe del 1972. Eppure la storia sarebbe potuta cambiare durante la Champions League 1992-1993 quando i primi ‘Gers’ marchiati Adidas hanno mancato per un soffio l’appuntamento con la finalissima.
Nel 1992 i Rangers sono allenati da Walter Smith, che li ha appena portati alla vittoria del 42esimo titolo nazionale e della 25esima Scottish Fa Cup. Dopo dodici anni di partnership con Umbro, i ‘Gers’ hanno vestito per due anni casacche Admiral. È l’ora della svolta. Il club protestante di Glasgow sigla un accordo con Adidas, colosso tedesco sulla cresta dell’onda del successo commerciale del campionato europeo appena conclusosi in Svezia. Delle 8 squadre finaliste, 4 vestivano una casacca con le tre strisce (CIS, Francia, Germania e Svezia) con Lotto, Hummel ed Umbro a spartirsi le ‘briciole’. E visto che le nazionali che indossano le magliette col diamante (Inghilterra e Scozia) sono inarrivabili, Adidas decide di usare la strategia del cavallo di Troia, legando il proprio nome a quello del club più in vista delle Highlands.
Le prime casacche disegnate da Adidas non sono originalissime (già viste proprio all’Europeo) ma decisamente d’impatto rispetto al lavoro svolto da Admiral. La divisa home può contare su un blu tradizionale con tessuto traslucido e righe tono su tono. Le spalle sono caratterizzate da tre inserti bianchi molto evidenti (marchio di fabbrica del colosso tedesco). Il colletto è a V voluminoso e di colore rosso con finiture bianche e blu e lo stemma Adidas alla base. Il crest societario è posizionato al centro ed è nella versione più antica, lo sponsor McEwan’s è in bianco.
La maglia away presenta lo stesso template. Il colore dominante è il bianco, con gli inserti sulle spalle rossi ed il colletto blu con finiture bianche e rosse. Stemma socierario e sponsor sono in blu.
Il kit è decisamente fortunato. I Rangers di Walter Smith sono guidati da giocatori come Goram, Robertson, Gough, McPherson, Durrant, Brown, McCall, Huistra, Mikhailichenko, Ian Ferguson ed ovviamente dalla coppia d’oro Ally McCoist-Mark Hateley. Una squadra fortissima che vince campionato, Scottish Fa Cup e Coppa di Lega, centrando un fantastico treble. Il grande rimpianto, però, è sicuramente la Champions League, con la finalissima di Monaco di Baviera mancata per un solo punto.
La massima competizione europea è appena cambiata, passando da Coppa dei Campioni a Champions League. I ‘Gers’ di Smith superano i danesi del Lyngby con un agevole 3-0 tra andata e ritorno e si presentano all’ultimo turno preliminare contro il Leeds United campione d’Inghilterra di Howard Wilkinson. Una squadra tosta che può contare su giocatori come Eric Cantona, Gary Speed, Gary McAllister e Gordon Strachan. Il doppio confronto è estremamente intenso, tanto da essere rinominato ‘Battle of Britain’. I gol dei soliti McCoist ed Hateley e l’autorete di Lukic sono decisivi nel decretare il 4-2 complessivo (doppio 2-1) ed il passaggio del turno.
Il girone finale vede i ‘Gers’ sorteggiati con Olympique Marsiglia, Cska Mosca e Club Brugge. Chi arriva primo va a Monaco di Baviera a giocare la finalissima contro la vincente dell’altro girone, formato da Milan, Goteborg, Porto e Psv Eindhoven. Rangers e Marsiglia si giocano il primo posto con un testa a testa appassionante, che alla fine vede prevalere i francesi. Gli scontri diretti terminano in parità (2-2 ad ‘Ibrox Park’ e 1-1 al ‘Velodrome’).
A fare la differenza è la sesta giornata. L’OM di Raymond Goethals va a vincere in Belgio con il Brugge mentre i ‘Gers’ pareggiano 0-0 in casa col Cska. La delusione è enorme, anche considerando il coinvolgimento della compagine francese nello scandalo corruzione ‘Affaire VA-OM’ che causa una squalifica da parte della Uefa oltre alla revoca del titolo di campione di Francia. La sensazione è quella di un’occasione irripetibile gettata al vento.
Nonostante la fortissima delusione in Champions League, Rangers ed Adidas proseguono nella loro partnership. Come consuetudine nel calcio anglosassone, il brand tedesco mantiene invariata la divisa home per la stagione 1993-94, proponendo solamente una away molto particolare. Un template palato arancione e blu dallo stile classico, con un colletto a polo del medesimo accostamento cromatico chiuso con un bottoncino. Il crest societario si sposta sul cuore. Gli arrivi di Duncan Ferguson, Moore e Durie permettono ai ‘Gers’ di vincere campionato e coppa di Lega.
Nel 1994-95 la squadra di Smith viene puntellata ulteriormente con gli arrivi (fondamentali) di Basile Boli e di Brian Laudrup. Sulla spinta commerciale del Mondiale negli Stati Uniti appena terminato, Adidas propone una collezione interamente rinnovata con tre divise molto più dettagliate rispetto a quelle utilizzate nel primo biennio.
La maglia home è forse una delle più iconiche dei Rangers degli anni ’90. Il blu è scuro ed in linea con la storia del club. Il template è essenziale ma allo stesso tempo elegante e molto curato. Le ‘stripes’ Adidas non sono invadenti e vengono collocate nella parte finale delle maniche. Il colletto è a girocollo ‘rialzato’ con il lettering ‘Adidas’ ricamato. Sull’intera maglia trovano spazio motivi tono su tono che richiamano al crest del club, con un effetto ottico davvero gradevole. Lo stesso stemma societario viene posizionato al centro (ed è molto più grande e curato), sopra lo sponsor McEwan’s (entrambi in bianco).
La divisa away è invece rossa con pinstripes nere. Al centro la maglia vede un’enorme stampa del crest. Il colletto è in stile ‘coreano’ nero con rifiniture bianche. Stemma societario, scritta adidas e sponsor sono in bianco. Adidas decide anche di lanciare una maglia per la campagna europea, che però termina anzitempo per via dell’eliminazione da parte dell’Aek Atene nel turno preliminare. La divisa è molto particolare: un template palato con due tonalità differenti di viola ed un colletto nero a polo con finiture bianche e viola. Stemma societario in bianco (‘vecchio’ stile come nel biennio 1992-1993) così come il lettering Adidas.
Con questo kit i Rangers si confermano campioni di Scozia, così come nella stagione successiva (in cui arriva anche la Scottish Fa Cup). L’annata 1995-1996 vede l’arrivo di giocatori come Salenko e Petric, ma soprattutto Paul ‘Gazza’ Gascoigne, che riesce a tamponare la partenza di un pilastro come Hateley.
Come per il biennio precedente, anche in questa stagione Adidas conferma la maglia home e si concentra sulla divisa da trasferta realizzando una particolare maglia a quarti biancorossi, con un vistoso collo a V nero, rosso e grigio e con lo stemma societario raccolto in un grande scudetto nero all’altezza del cuore. Le ‘stripes’ Adidas sono in nero sulle spalle mentre il posizionamento dello sponsor lascia a desiderare, con una toppa bianca che “invade” i quarti rossi della divisa.
La stagione 1996-1997 è quella del passo d’addio da parte di Adidas, che lascerà poi spazio a Nike. Il colosso tedesco si congeda dall’avventura scozzese proponendo tre divise che raccolgono quanto si è già visto sui prati inglesi durante l’Europeo estivo.
Mikhailichenko saluta la truppa di Walter Smith che accoglie invece Albert, Bjorklund, Rozental e, solo a stagione inoltrata, Hateley per un poco fortunato ritorno. Si affaccia in prima squadra, inoltre, Barry Ferguson.
La divisa home proposta da Adidas utilizza lo stesso template e gli stessi colori (con qualche modifica) utilizzati dalla Francia durante Euro ’96. La maglia è dunque blue royal con un motivo tono su tono che rappresenta il crest del club. Colletto a polo con rifiniture tricolori bianco-rosso-blu e inserto triangolare bianco (e non con i laccetti, come nel caso dei ‘Bleus’). Le stripes sono inserite verticalmente in tricolore dalle spalle fino a metà busto. Stemma societario, lettering Adidas e sponsor (sempre McEwan’s) sono in bianco.
Due le divise ‘alternative’. La maglia da trasferta è bianca con motivo tono su tono del crest. Lo stemma societario è in bianco, raccolto in un grande scudo rosso bordato di blu all’altezza del cuore. Il colletto è a giro, rosso e chiuso da un bottoncino. Dalla spalla destra in verticale si dipanano le tre strisce Adidas ancora tricolori che ‘ospitano’ anche il lettering e che fanno da linea di demarcazione con la manica ed il fianco destro interamente rossi.
La terza divisa riprende il template away della Francia. La maglia è rossa con le tre ‘stripes’ Adidas in bianco che partono dalla metà del busto e convergono ‘ad uscire’ verso le spalle. Colletto in maglieria bianco con rifiniture rosse e nere. Lettering Adidas poco sotto, stemma societario al centro in bianco come lo sponsor. La squadra vincerà l’ennesimo campionato, il nono consecutivo, e la coppa di Lega.
Il quinquennio Adidas è, dunque, uno dei più brillanti della storia dei Rangers. Il club protestante di Glasgow, sotto la sapiente guida di Walter Smith, mette in bacheca 5 campionati consecutivi, 3 Scottish Fa Cup e 3 Coppe di Lega. In Europa il marchio indelebile è quello del 1993, quando i ‘Gers’ arrivano ad un punto dalla finalissima con il Milan, traguardo mai più raggiunto e solo parzialmente emulato con la finale di Coppa Uefa del 2007. La gestione di Smith è stata senza dubbio autarchica, con l’esaltazione della coppia delle meraviglie McCoist-Hateley e di tanti scozzesi ‘tosti’ come Goram, Durie, Gough, McCall e Robertson. Alcune stelle internazionali come Mikhailichenko, Boli, Laudrup, Gascoigne e future pedine fondamentali quali Albertz e Bjorklund.
È stato, dunque, un quinquennio poco patinato ma di grande sostanza ed efficacia, con divise che magari hanno peccato in esclusività ma che sono tutt’ora ricordate con grande trasporto dai tifosi che frequentano Ibrox Park per la fortuna che hanno avuto in campo. Adidas è riuscita nell’impresa di entrare nel cuore dei ‘Gers’, fino ad allora monopolizzato dai ‘locali’ Umbro ed Admiral.
Perché quando i tifosi del domani chiederanno ai propri nonni notizie di quella squadra capace di sfiorare la finalissima di Champions League verranno mostrate loro istantanee di un gruppo forse irripetibile, legato indissolubilmente alle ‘tre strisce’. E scusate se è poco.