Secondo le indiscrezioni sulle future maglie adidas della Juventus per la prima volta campeggeranno le tre stelle sopra lo stemma.
Da qui parte il Venerdì Vintage per ricordare una serie di maglie prodotte da Kappa a metà degli anni ’90, che costituirono la massima esaltazione delle allora due stelle e che ebbero la fortuna di accompagnare alcuni dei momenti più alti della storia del club.
L’esordio della maglia da trasferta blu con le due stelle formato gigante sulle spalle fu nel 1994-1995, stagione che culminò con l’accoppiata scudetto (che mancava da 8 anni) e Coppa Italia e con la finale di Coppa Uefa persa contro il Parma di Nevio Scala, che aveva duellato con i bianconeri su tutti e tre i fronti.
Una maglia che percepii come instant classic sin dal primo momento in cui la vidi, durante un servizio di un tg sportivo su un’amichevole estiva del 1994. Un’idea geniale, vistosa ma fondamentalmente semplice, cromaticamente impeccabile ed altamente identificativa.
Oltre alle stelle e alle rifiniture di colletto e bordi, merita particolare attenzione un elemento che rischia di passare inosservato: sulle maglie della Juventus non campeggiava mai lo stemma societario, tanto che a identificare il club, oltre ai colori, ci pensavano principalmente le due stelle sul cuore. Proprio sulla maglia che esaltava al massimo il simbolo degli allora 22 scudetti conquistati, fece la sua comparsa per la prima volta lo stemma bianconero.
Nel 1995-1996, per far posto al tricolore sul cuore, lo stemma societario venne posizionato all’interno del tassello nella V del colletto, in miniatura così com’era sulla prima maglia sin dalla stagione precedente.
Dopo la conquista della Coppa Italia, nel 1995-1996 arriva la vittoria della Champions League, conseguita ai rigori contro i campioni in carica dell’Ajax, che consacra per sempre la maglia stellata come uno dei simboli indelebili della storia della Juventus.
Non venne mai indossata in gare ufficiali, ma resta comunque affascinante anche la versione nera della stesso modello.
Nel 1996-1997 Kappa modificò la divisa da trasferta della Juventus, ma le stelle sulle spalle rimasero al loro posto. Persero però il colore giallo che le contraddistingueva, in favore del solo contorno bianco. Il giallo fu riportato su una banda che percorreva tutta la manica, interrompendosi in corrispondenza della stella.
La nuova divisa non ebbe la stessa fortuna di quella precedente. Venne scaramanticamente riproposta in finale di Champions League (la seconda di tre consecutive) contro il Borussia Dortmund, ma la doppietta di Riedle e la rete di Ricken condannarono i bianconeri alla sconfitta.
Da approfondire c’è anche il discorso sulle maglie da portiere di quegli stessi anni. La fornitura tecnica Kappa del 1994-95 fece segnare un salto di qualità rispetto alle stagioni precedenti, sotto vari aspetti, dal cambiamento dei materiali alla maggiore cura dei dettagli. Un esempio su tutti è rappresentato dal colletto, in maglieria e finalmente al passo con le tendenze dell’epoca. La svolta ci fu anche per le divise dei portieri, che per la prima volta divennero parte integrante della fornitura, con una forte caratterizzazione garantita dalle stelle sulle spalle.
Il primo modello in uso dal 1994 al 1996 prevedeva una colorazione sfumata, dal nero della manica destra al grigio di quella sinistra, con le stelle sulle spalle gialle bordate di blu.
Splendida la versione gialla, indossata nella finale di Champions League vinta nel 1995-1996: le stelle erano blu bordate di bianco, praticamente l’opposto della maglia da gioco.
Non era dello stesso parere Angelo Peruzzi, che nel libro “I colori della vittoria” su quella sera ha dichiarato: “L’unica cosa che stonava era quella maglia gialla con le stelle blu. Non mi piaceva. Sono sempre stato un tradizionalista: grigio o nero, come Zoff”.
Tra il 1996 e il 1998 il modello da portiere si adeguò a quello da trasferta, dunque con le stelle solo bordate e sovrapposte ad una banda a contrasto lungo le maniche. Iconica la casacca nera con inserti argentati e rifiniture bianche indossata principalmente da “Tyson” Peruzzi.
Tornando alle maglie dei giocatori di movimento, il motivo a stelle permase anche nel 1997-1998, quando la maglia blu assunse un taglio più abbondante con un nuovo colletto e nuovi bordi manica, il tutto seguendo lo stile della prima divisa della stessa stagione.
Nelle stagioni 1998-99 e 1999-00 le stelle furono protagoniste delle terze maglie, bianche con inserti neri, il cui fascino però non si avvicinava a quello delle divise precedenti. Le due versioni differivano per avere l’una un inserto appuntito lungo le maniche, l’altra una banda nera con il logo di Kappa in serie, oltre allo stemma societario sul cuore al posto del tricolore.
Chiudiamo citando anche un’altra declinazione dell’idea, anch’essa ottimamente calzante con il club sponsorizzato: la maglia da trasferta della Stella Rossa 1997-1998, bianca con una grande… stella rossa sulla manica sinistra.
A distanza di 20 anni, come giudicate l’era delle stelle sulle maglie della Juventus?