Ormai le strategie di presentazione e marketing sono tante ed ogni azienda calibra alla perfezione ogni tipo di rilascio di contenuti.
Questo crea in primis grandi aspettative, ma permette allo stesso tempo di vivere in maniera diversa ogni volta l’uscita e la presentazione dei prodotti. È il caso delle adidas ACE16, una scarpa che farà parlare a lungo di sè.
Ricapitolando: adidas ha presentato questo nuovo prodotto, unico per fattezza e genere, attraverso atleti come Rakitic, Oscar, Ozil e James Rodriguez. In più (non un dettaglio) lo ha fatto donandogli uno scarpino interamente black, rendendo ancora più unico ed esclusivo il suo lancio. Quello che rende tutto più misterioso ed allo stesso tempo incuriosisce non poco, è che questa scarpa non dovrebbero essere nè utilizzata in partite ufficiali, nè finire in commercio. Lo sarà nel febbraio 2016, ma con quali reali caratteristiche però non è dato sapere.
Potevamo noi allora lasciarci sfuggire l’occasione di analizzarla e cercare di ipotizzare tutte le caratteristiche future e capire se realmente avremo di fronte uno scarpino senza lacci, con una vestibilità tutta da scoprire? Intanto godetevelo indossato ed anche voi cercate di farvi un idea su come potrebbe essere utilizzarlo in campo.
Iniziamo a ragionare. Laceless, quindi senza lacci, primo punto di partenza. Crediamo che questa sia una trovata attuale, ma che nell’effetiva produzione di uno scarpino così tecnicamente complicato, i lacci ci saranno eccome. Questo ci fa approfondire ancora di più la questione “materiale”: sarà questo della foto? Vedendo le ACE oggi non ci saranno estrusioni? Perchè proporre uno scarpino mesi prima? E tante altre. Noi abbiamo provato ad essere il più “avanti” possibile.
Innanzitutto, di sicuro la versione che uscirà nel mercato dovrà per forza di cose essere con i lacci e quindi questa versione “laceless” è un esperimento interessante, ma che magari avrà sfogo commerciale solo come un’edizione limitata. In più siamo davvero convinti che non sarà identica a questo scarpino, ma bensì le tecnologie della tomaia che da sempre rendono ACE oggi (e prima Predator e nitrocharge) molto attente al “grip” sulla palla, debbano prevedere un materiale che sia una fusione tra primeknit e pelle sintetica. La curiosità sale.
Chiudiamo con l’aspetto estetico. Di sicuro la versione “alta” di uno scarpino che ricorda in maniera forte le Predator Accelerator è affascinante, ed onestamente chiunque abbia potuto prendere in mano le Accelerator non potrà non essere incuriosito da questo prodotto. Di contro c’è lo scetticismo di chi vive adidas ancora come brand solo tradizionale e classico (vedi Copa Mundial). Ci sarà solo da pazientare.