La faccenda del razzismo sui campi da calcio e nello sport in generale è dibattuta continuamente dai media nazionali e internazionali: cori razzisti, squalifiche delle curve e dei giocatori sono solo la punta dell’iceberg della vicenda. E sicuramente questa triste storia non riguarda solo il calcio professionistico: basta dare uno sguardo alla cronaca locale per leggere di insulti di ogni genere a calciatori di altre nazionalità.
Per sensibilizzare le persone attraverso il canale dello sport, le grandi istituzioni calcistiche si danno molto da fare per sanare la piaga dell’odio razziale attraverso campagne che hanno una grande risonanza mediatica. Succede però che anche il piccolo campo sportivo di provincia diventi teatro di iniziative volte ad arginare dal basso il fenomeno del razzismo, puntando sulla sensibilizzazione del territorio dove si vive quotidianamente.
È quello che è successo ad Alba Adriatica, comune di poco più di 10mila abitanti nella provincia di Teramo, dove la A.S.D. Alba Nova – che milita nel campionato regionale di seconda categoria – ha voluto dare il proprio contributo nella lotta al razzismo ispirandosi a Martin Luther King. La piccola società abruzzese, infatti, ha deciso di lanciare un messaggio contro l’odio razziale da un piccolo campo di periferia, creando delle divise da gioco ispirate dal e al celebre motto del pastore protestante di Atlanta: “I have a dream”.
La presentazione è avvenuta lo scorso 3 novembre in occasione della partita casalinga contro il Virtus Teramo e ha visto come testimonial d’eccezione tre giocatori dell’Alba Nova di origine straniera: il marocchino Karim Elmhajer, il senegalese Adama Gaye e l’albense Stefano Mattiucci.
Una maglia che vede i colori sociali della squadra disposti su strisce verticali alternate bianche e azzurre, arricchita da inserti sulle spalle, sui polsini e dal girocollo in oro, colore che simboleggia la vittoria e richiama altresì il logo della società cucito in petto.
Per dare alla maglia la connotazione di mezzo per la sensibilizzazione antirazzista, la casacca è stata rifinita con due dettagli: sulla manica sinistra è stata applicato il logo ‘RESPECT’, come quello utilizzato nelle competizioni UEFA proprio per sottolineare l’ideale che deve stare alla base della competizione sportiva; all’interno del collo, invece, è stato impresso il motto di Martin Luther King “I have a dream”, che pronunciò nel famosissimo discorso del 28 agosto del 1963.
A 50 anni di differenza, lo stesso giorno, vennero commissionate le maglie dell’Alba Nova «in modo che ogni calciatore possa giocare con il proprio sogno impresso nella propria divisa, non dimenticando i sogni ben più grandi che quell’uomo straordinario aveva nel proprio cassetto cinquanta anni fa», ha sottolineato il responsabile dell’ufficio comunicazioni e marketing, Maurizio Felci.
Per promuovere l’iniziativa anche attraverso la rete, è stata realizzata una clip che ripercorre il parallelismo tra passato e presente che l’Alba Nova ha voluto celebrare attraverso una maglia che racchiude dei valori e stabilisce legami forti: un sogno sociale e un sogno sportivo che si possono realizzare seguendo la strada del rispetto e dell’integrazione.