Tra le cinque nazionali africane qualificate alla fase finale del Mondiale che si disputerà in Brasile quest’estate, soltanto una rappresenterà il nord Africa e i territori del Maghreb. Si tratta dell’Algeria, l’unica sopravvissuta alle eliminatorie dopo le rovinose cadute di Marocco, Tunisia ed Egitto.
Gli algerini sono riusciti a staccare il biglietto per il quarto Mondiale della loro storia, superando nel novembre scorso il Burkina Faso in un tesissimo doppio confronto grazie alla vittoria per 1-0 tra le mura amiche, dopo la sconfitta per 3-2 rimediata nella gara di andata.
Per le volpi del deserto, soprannome attribuito ai calciatori algerini in onore del Fennec, animale che abita il deserto del Sahara, si tratta della seconda partecipazione consecutiva che si aggiunge a quelle del 1982 e del 1986. Nell’ultima edizione del Mondiale, disputata in Sudafrica nel 2010 l’Algeria affrontò Inghilterra, Slovenia e Stati Uniti riuscendo ad inchiodare i britannici in un insperato pareggio per zero a zero. L’impresa epica tuttavia, non riuscì ad evitare l’eliminazione agli algerini, condannati da un gol dell’americano Donovan al novantunesimo minuto della terza sfida.
Per quel che riguarda le divise indossate dai nordafricani all’ultimo Mondiale, realizzate allora come oggi da Puma, sicuramente da ricordare l’affascinante immagine della volpe del deserto, rappresentata sulla spalla destra della divisa home e la bella combinazione dei tre colori della bandiera nazionale che dava vita ad una fresca ed interessante uniforme away.
In Brasile, l’obiettivo della formazione nordafricana sarà proprio quello di migliorare il risultato del 2010 e per riuscire nell’impresa Ghezzal e compagni dovranno lottare nel Gruppo H con la temibile Russia di Fabio Capello, con il Belgio e con la Corea del Sud; curioso il fatto che ci sia ancora il tecnico italiano sul cammino dell’Algeria dopo che aveva affrontato le volpi del deserto nel 2010 alla guida dell’Inghilterra.
Per fronteggiare al meglio questa difficile e stimolante avventura, il partner tecnico Puma ha sviluppato due nuove divise che saranno indossate nel corso della competizione iridata. Vediamole più da vicino.
La prima divisa, che ha già debuttato nella vittoriosa amichevole del 5 marzo contro la Slovenia, consiste in un completo bianco, perfettamente in linea con gli ultimi lavori realizzati dal brand tedesco per la nazionale nordafricana. Il taglio è molto aggressivo ed estremamente aderente com’è ormai consuetudine per i lavori destinati alle rappresentative africane da parte di Puma. Gli unici sprazzi di colore della maglia, consistenti in un verde molto pallido e tenue, sono riscontrabili nel semplice colletto a girocollo e nei sottili bordomanica.
Nella parte sinistra del petto campeggia lo stemma della Fédération algérienne de football, mentre sul lato opposto è applicato un secondo stemma circolare che rappresenta la bandiera algerina. L’unica nota di rosso, il terzo colore della bandiera nazionale assieme a bianco e verde, è riservata al logo dello sponsor tecnico, inserito al centro del petto e su entrambe le maniche.
Il colore delle personalizzazioni è lo stesso verde chiaro utilizzato per i vari inserti presenti sulla divisa, il font scelto è piuttosto ordinario ma è arricchito da una trama a linee spezzate parallele. Abbandonato quindi il verde scuro del 2010, forse fuori contesto ma certamente più visibile.
La maglia si abbina a calzoncini completamente bianchi sui quali è applicato lo stemma federale e il logo dello sponsor tecnico Puma in rosso, mentre una sottile linea diagonale di colore verde ne attraversa tutta la parte esterna. Il kit si completa con calzettoni bianchi, contraddistinti da due inserti paralleli di color verde chiaro, che richiamano lo stile tribale.
La divisa da trasferta è semplicemente l’esatto negativo della versione home ed è quindi costituita da un completo verde chiaro con inserti bianchi. Puma conferma quindi il verde come colore da trasferta degli algerini ma questa volta, rispetto ai Mondiali del 2010, non riserva nessuno spazio al colore rosso, confinato all’interno dello stemma federale. Le personalizzazioni sono bianche così come il logo Puma posto tra i due stemmi al centro del petto.
Il kit è completato da pantaloncini dello stesso colore della maglia e da calzettoni, anch’essi verdi che ripropongono gli inserti tribali presenti anche nella versione home.
Piuttosto curiosa la scelta stilistica di Puma di non inserire nessuna personalizzazione particolare nella maglia, elemento fondamentale di un kit, e di aggiungere i dettagli più significativi nei calzettoni, componente della divisa troppo spesso trascurato e snobbato dai designer.
Difficile, almeno per quanto mi riguarda, non vedere in ciò un’occasione parzialmente sprecata per vedere un completo ricco di dettagli interessanti; si sarebbe potuto infatti riproporre il motivo decorativo dei calzettoni anche sulla maglia in decine di modi diversi, per esempio inserendolo a righe orizzontali parallele per ottenere una divisa simile a quella creata da adidas per la Russia nel 2010.
E voi come giudicate le divise dell’Algeria prodotte da Puma? Avreste preferito qualche tocco in più creatività anche sulla maglia oppure ritenete soddisfacente il lavoro del brand tedesco?