Negli ultimi tempi siamo rimasti colpiti da un articolo pubblicato da L’Ultimo Uomo su un evento sicuramente affascinante: un All-Star Game della Serie A.
L’idea in sè è abbastanza inusuale per la nostra cultura calcistica, ma l’articolo presenta molti elementi che mettono la proposta sotto una luce diversa e la rendono per certi versi praticabile. Potevamo quindi noi esimerci dal dare il nostro contributo e creare le divise per il Weekend delle Stelle?
Trattandosi di un evento immaginario, c’è bisogno di creare una trama di fondo che motivi e spieghi le scelte per le divise prodotte. Prenderemo ispirazione dalla realtà, aggiungendo la giusta dose di fantasia ed ironia.
Cos’è un All-Star Game?
Il concetto di All-Star Game – noto ai più per l’annuale torneo nella NBA – non sta in piedi quando è affiancato al calcio. Buttando l’occhio sugli eventi di football dell’ultimo decennio che portano lo stesso nome si tratta di incontri tra selezioni di campionati extra europei di fascia medio-bassa e club blasonati del Vecchio Continente. La partita non è tra due formazioni equilibrate, ma tra una squadra seria ed un’accozzaglia di giocatori: l’ago della bilancia punta sempre sui primi (tranne nella MLS).
La formula Nord vs Sud proposta da Ultimo Uomo prende come riferimento la Linea Gotica tracciata dall’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale, in modo da dividere in modo più o meno equo il numero di squadre tra le due fazioni. Perchè potrebbe funzionare?
La storia calcistica, soprattutto quella italiana, insegna che c’è bisogno del confronto e dello scontro per creare tensione ed emozione e, di conseguenza, interesse. Uno “scontro” tra settentrione e meridione attenuato e reso simbolico dai giocatori in campo. Di fatto non sarebbero calciatori nati al Nord contro giocatori nati al Sud, ma una selezione delle squadre di queste due parti d’Italia, che coinvolgerebbe un grosso numero di stranieri.
E consideriamo anche la valorizzazione del patrimonio calcistico della Serie A con le prove di abilità. Oggi i ragazzi possono facilmente scoprire i talenti in giro per il mondo, prendendo loro come riferimenti piuttosto che i campioni di casa nostra. Eventi come questi riavvicinerebbero il campionato italiano alla gioventù, rendendolo nuovamente l’attrazione di interesse principale per molti di loro. Le basi per creare l’All-Star Game di Serie A ci sono tutte.
Chi realizza le maglie?
Per non creare favoritismi abbiamo scelto la via più semplice, ossia i due marchi legati attualmente al calcio italiano. Nike, sponsor della Lega Serie A e Puma, sponsor tecnico della FIGC e della Nazionale.
Una soluzione che può diventare realtà solo in un articolo di fantasia come questo, infatti i brand giungerebbero ad un accordo comune: Puma si occuperà delle divise per le prove di abilità, mentre Nike preparerà i kit per l’All-Star Game fra Nord e Sud.
I kit Puma per le prove di abilità
Come una sorta di legge del contrappasso, la FIGC ha una forte influenza sulle divise create da Puma. Lo si può notare dal logo, sagoma di quello dell’Italia, e da TIM come main sponsor, presente anche all’interno dello stemma stesso: il rinnovato marchio telefonico non sfigura con le lettere stilizzate dell’evento.
Come base di partenza l’azienda tedesca ha scelto una grafica già usata per diverse maglie create in questa stagione, spingendosi oltre per trovare la chiave di lettura giusta. Con la prima edizione ospitata a Milano, l’ispirazione arriva dal soprannome dello Stadio di San Siro: la Scala del Calcio.
La sfumatura orizzontale che investe tutto il kit vuole richiamare il sipario che si apre sul campo e mostra agli occhi degli spettatori tutto il meglio che la Serie A ha da offrire. La stella sul retro, le personalizzazioni dal font morbido ed i colori vogliono invece richiamare l’atmosfera di divertimento e gioia del Weekend delle Stelle.
Torniamo sui colori. Puma ha scelto di creare tre basi diverse per le tre prove di cui si deve occupare. Il nero è per la prova dei calci di punizione, dove la concentrazione deve essere massima per centrare l’obbiettivo; il bianco, chiaro richiamo ai legni della porta, è assegnato alla prova delle traverse dalla trequarti; l’oro è il giusto omaggio alle magie che i calciatori proveranno ad esibire nella gara dei tiri assurdi e artistici.
Se nelle prime due prove di abilità la scelta del colore aggiuntivo è lasciata ai calciatori che devono indossare la divisa, il felino tedesco ha optato per diverse sfumature di grigio da accompagnare al kit dorato realizzato per l’All-Star Game.
I kit Nike per la partita finale dell’All-Star Game
Il punto cardine di questo weekend spaziale è la Partita delle Stelle e Nike ha cercato di creare i migliori kit possibili per le due selezioni. La base di partenza è il template usato per le nuove divise delle nazionali firmate dal baffo americano, il Vapor Kit, manifesto della tecnologia più avanzata di cui il marchio può disporre.
Per dare unicità alle divise, l’ispirazione è stato il monumento principale del capoluogo lombardo: il Duomo di Milano. Si può notare, partendo dalla base delle maniche, il profilo della chiesa presentarsi tramite il raddoppio delle trame parallele che corrono lungo le maniche stesse. La sfida tra gli opposti Nord e Sud viene accentuata dalla scelta dei colori: nero per il settentrione, bianco per il meridione. I dettagli sono fluo, come tocco futuristico che Nike assegna a tutti i suoi lavori di questo tipo.
Il verde ed il rosa sono i colori presenti sui palloni ufficiali della Serie A, così come quelli dei loghi creati per le due squadre, che richiamano sempre il Duomo. Il font tagliato esalta il kit, mentre ad indicare la squadra di provenienza dei giocatori c’è l’inserto nel retro del colletto. In un moto d’orgoglio, la sponsorizzazione è stata affidata al primo marchio italiano che avesse voluto legarsi all’evento. E chi, se non il proprietario dell’Olimpia Milano Giorgio Armani, poteva approfittare dell’occasione per sottolineare il glamour della Capitale della Moda?
Come vi sembrano le maglie per l’All-Star Game? Come vedreste un weekend con il meglio della Serie A sullo stesso campo?