C’è una schiera di appassionati di scarpe da calcio che è fortemente legata ad una tipologia di prodotto ormai in forte estinzione, ossia quella “power”, un prodotto che ha perso tante caratteristiche che invece, ancora oggi, chi gioca a calcio desidera.
In mezzo ad una miriade di scarpini superleggeri, dai materiali avanzatissimi, dai pellami extra morbidi legati al tocco di palla, o semplicemente legati ad un’estetica ormai fondamentale nei processi di lancio marketing, abbiamo estratto tre scarpini secondo noi ancora all’altezza delle richieste dei veri giocatori “power” e che in ogni caso sono sicuramente il prodotto più vicino a questa tipologia da parte dei principali brand: Nike, adidas e Puma.
Gli scarpini in questione sono: Magista Opus, evoPower e Predator Instinct; tutti questi scarpini sono recenti, con una provenienza ed una storia alle spalle però molto diversa, che approfondiremo prodotto per prodotto, redigendo per voi un analisi accurata proprio in confronto alle altre due scarpe “avversarie”.
Nike Magista Opus
La Magista Opus è uno scarpino che proviene da lontano; i meno attenti, o che magari si sono avvicinati a Nike solo grazie a Magista Obra, la possono vedere come un “ripiego”, in realtà si tratta di una scarpa assolutamente eccezionale e dalle grandi qualità. Naturale continuazione delle Nike CTR360, ha mantenuto le caratteristiche di questo scarpino, ovvero robustezza e durabilità unite ad un grande comfort ed alla qualità principale, il controllo di palla, impagabile.
Puma evoPower 1
Puma ha sempre avuto un occhio di riguardo per le scarpe legate alla potenza, all’essere forte in campo e nel colpire il pallone; in realtà questa attenzione non si era mai tramutata in una vera e reale presa sul consumatore finale. Fino all’evvento di evoPower, uno scarpino semplicemente fantastico che racchiude in un prodotto solo tutto quello che si può desiderare da un prodotto dedicato alla potenza.
adidas Predator Instinct
Quando si pensa alla parola potenza legata al calcio, si pensa inevitabilmente ad adidas Predator; una schiera infinita di giocatori e campioni ha fatto del marchio Predator un qualcosa di inimitabile. Ma oggi? Di fronte a che tipologia di scarpino siamo?
Adidas ha fatto un lavoro molto particolare con Predator, spostando sia lo sviluppo che i testimonial su una tipologia di scarpa più tecnica, con materiali che non prevedono più il pellame ed invece inseriscono una serie di estrusioni inserite in concomitanza dell’uscita della prima “Lethal Zones” e poi evolute fino alla Instinct di adesso. Cosa ci piace oggi? Che lo scarpino è tornato ed essere robusto, molto “cattivo” anche sotto il punta di vista estetico, qualcosa che era sicuramente mancato nelle ultime uscite.