Che gli italiani sappiano a quale santo votarsi per avere un sostegno ultraterreno nell’affrontare determinate situazioni, è un’idea risaputa. Ed è un concetto espresso anche recentemente in uno spot di una nota marca produttrice di magnesia. In tema religioso, gli argentini del San Lorenzo avevano inserito sulla maglia una patch recante l’effige dell’attuale Pontefice, sormontata dalla scritta “papa Francisco”, ma il volto di un santo su una maglia da gara forse non l’avevamo mai visto.
Già perchè l’A.S. Bari ha dato vita ad una sorta di iconografia cristiana 2.0, inserendo sulla maglia da gara l’effige “fumettata” del santo patrono della città, San Nicola. Se le maglie presentate per la stagione 2013-2014 non avevano fatto gridare al miracolo creativo, la società pugliese è andata oltre e ha inserito su di esse l’immagine del Santo, sul pannello frontale della maglia, accompagnata da due frasi in italiano e in russo: “Bari città di San Nicola“.
Quello che generalmente è il settore della maglia occupato dallo sponsor principale viene ora riempito dalla singolare riproduzione del viso del Santo che vuole rappresentare il tentativo di legare ancora di più il club al proprio territorio: «Dobbiamo legare sempre di più la squadra al suo territorio – ha spiegato il club manager Gianluca Paparesta – e abbiamo deciso di farlo attraverso il nostro santo: San Nicola è conosciuto anche a migliaia di chilometri di distanza». Dunque, spingere e promuovere il capoluogo pugliese che peraltro è anche candidato come città che dovrebbe ospitare l’incontro fra papa Francesco e il patriarca ortodosso di tutte le Russie, Kirill.
In effetti il volto del Santo, più che guardare alla propria città, sembra piuttosto guardare alla Russia, dove il culto del vescovo di Myra è molto diffuso. E lo stesso Paparesta non nasconde che l’idea di inserire questa immagine può servire, sì per attivare dei nuovi canali di valorizzazione turistica, ma anche per sottolineare che il Bari è una società in vendita e quindi non si mai che qualche magnate russo si faccia avanti. Nel frattempo, il logo sarà presente sulle maglie dei “galletti” per tutte le gare di campionato fino a quando non dovesse subentrare uno sponsor istituzionale.
Vale a dire, in assenza del dio denaro cui affidarci, ci facciamo supportare da qualcuno che in ambito di santità ha un miglior curriculum, ma che viene venerato anche da chi il portafogli ce l’ha gonfio. E i russi pare lo abbiano, anche se sono stati negati contatti con potenziali investitori dell’est. D’altro canto, la stessa maglia sarà donata anche al presidente russo Vladimir Putin che sarà prossimamente in visita il Italia e lo stesso messaggio, di promozione e vicinanza con la Russia, sarà portato dal presidente Abodi e dalla nazionale italiana under 21 di B che giocherà nella terra degli zar la settimana prossima.
Un’iniziativa, dunque, legata ad una serie di circostanze che sta iniziando ad avere una risonanza mediatica notevole su più fronti, tant’è vero che il rettore della basilica di San Nicola, padre Bova, ha manifestato il suo dissenso definendola, come riportato da «la Repubblica», una maglia assurda per il Bari e che al massimo può andar bene per la squadra di una parrocchia: «In una squadra di calcio ci possono essere atei o altri soggetti che non si riconoscono nel nostro santo. Mi chiedo come sia possibile per loro indossare la maglia con il volto di San Nicola. E poi io i giocatori del Bari da noi non li vedo da anni. Prima, di tanto in tanto, si facevano vedere, ora non più».
Sul primo punto, il regolamento della Lega Serie B, relativo alle divise di gioco, non vieta espressamente l’esposizione di simboli politici e/o religiosi sulle maglie da calcio. Sul secondo punto, speriamo che i giocatori non bestemmino indossando la casacca, se non altro per una questione di decoro.
Guardando, invece, al campionato, i galletti non se la passano affatto bene: i tre punti di penalità inflitti alla squadra pesano come un macigno sulla zona bassa della classifica a un solo punto dalla zona retrocessione. Chissà che magari San Nicola non ci metta lo zampino o, per meglio dire, il bastone pastorale per aiutare la squadra barese a tentare una scalata della classifica verso la salvezza.
E soprattutto chissà se i baresi e, anche i russi a questo punto, apprezzeranno o meno l’iniziativa della società pugliese: nel primo caso, possono scrivere al diretto “omologo” di San Nicola, Babbo Natale, per farsi portare in dono una di queste maglie; in caso dovessero far fatica a digerire l’evoluzione della casacca, allora la magnesia, quella però di un altro santo, potrebbe aiutare.