Per l’ennesima volta gli Stati Uniti d’America sono stati colpiti da un attacco terroristico che ha scosso l’intera comunità internazionale.
Non mi dilungherò nel descrivere fatti che conoscerete già e che non meritano ulteriori considerazioni; tantomeno commenterò i discutibili criteri di notiziabilità utilizzati dai media secondo i quali la morte di tre americani viene considerata “più importante” della morte di 450 siriani o di 150 cinesi, giusto per fare un esempio. Ovviamente non è mia intenzione sminuire l’attentato, atto deplorevole e criminale di per sé e lascio a ognuno di voi, com’è giusto che sia, le riflessioni in merito.
Lo spirito di questo sito è sempre stato e continua ad essere quello di parlare dello sport attraverso un suo aspetto particolare e simbolico: la maglia. Un pezzo di stoffa che riesce a trasmettere una serie infinita di emozioni: appartenenza e rivalità, gioia e sofferenza, speranza e solidarietà.
La scelta dei Boston Celtics, franchigia storica dell’NBA e per ovvi motivi la più “vicina” alle vittime dell’attentato, è stata quella di manifestare il loro cordoglio attraverso una patch sulle divise che verranno indossate durante i playoff 2013. Questa decisione potrebbe risultare scontata e motivata dal buon senso, cosa che effettivamente è, ma il tutto è reso ancora più importante dal fatto che i Celtics sono la squadra meno incline al cambiamento dell’intera lega, jersey incluse.
Dal 1946, anno della fondazione, la divisa è praticamente rimasta immutata con la sola eccezione dell’alternarsi della scritta “Boston” e “Celtics” sulla canotta.
La toppa è tanto semplice quanto carica di significato. È formata da un cerchio blu con all’interno un grosso cuore e una corona d’alloro gialla (i colori della bandiera cittadina). A sovrastarle l’iscrizione “Boston stands as one”, Boston è unita.
Celtics e Adidas hanno inoltre deciso di raccogliere fondi tramite la vendita di una t-shirt in edizione limitata con la medesima scritta vista nella patch della canotta da gioco. I giocatori l’hanno indossata durante il riscaldamento prima della sfida contro i New York Knicks.