Dopo aver affrontato egregiamente (finora) l’emergenza COVID, con l’esperimento della ‘bolla’ di Disney World che si è rivelato un clamoroso successo, la NBA è pronta a ripartire. La stagione 2020-21 prende il via il 22 dicembre, a poco più di due mesi dalle ultime Finals, che hanno incoronato i Los Angeles Lakers di LeBron James.
Vista la partenza posticipata e data la necessità di chiudere le operazioni in tempo per le Olimpiadi di Tokyo (la cerimonia d’apertura è prevista per il 23 luglio 2021), la regular season sarà ridotta a 72 partite (invece delle tradizionali 82), e terminerà con un play in tournament: le squadre tra la settima e la decima posizione di ogni Conference si giocheranno l’accesso ai playoff.
Non mancano le novità anche per quanto riguarda le canotte NBA. A differenza delle leghe europee, la NBA è più conservativa: le maglie da casa, da trasferta e alternative (Association, Icon e Statement Edition, secondo la dicitura Nike) cambiano molto raramente. Tra poco vedremo i casi specifici per il 2020-21.
A partire dall’imminente stagione, tutte le Statement Editions porteranno sul petto il logo Air Jordan, invece che il ‘baffo’ Nike. Nel 2019-20, questa peculiarità era esclusiva degli Charlotte Hornets, il cui proprietario è lo stesso MJ. Le uniche versioni modificate di anno in anno sono le City Editions, ispirate dalla città di appartenenza. Oltre al Jumpan Logo di cui sopra, l’altra grande novità è il ritorno delle Earned Editions, divise speciali concesse alle squadre che hanno disputato i playoff nella stagione precedente. Queste ultime verranno presentate dalla NBA a stagione in corso; tutte le altre le andiamo a scoprire subito. Si parte!
Le nuove canotte della NBA 2020-2021
Atlanta Hawks
La nuova squadra di Danilo Gallinari ha deciso di abbandonare le uniformi introdotte nel 2015, caratterizzate dallo stile eccentrico e dalle tonalità fluorescenti. Con la stagione 2020-21, la franchigia torna a proporre i colori storici (bianco, rosso e giallo) indossati ai tempi di Dominique Wilkins.
Charlotte Hornets
La franchigia di Michael Jordan si proietta nella nuova era strizzando visibilmente l’occhio al passato. Le canotte che LaMelo Ball e compagni indosseranno a partire dal 2020-21 mantengono i caratteri adottati nel 2014, quando i Bobcats sono tornati a chiamarsi Hornets, ma l’azzurro più intenso e soprattutto la ricomparsa delle mitiche striature richiamano gli esordi della franchigia, entrata in NBA nel 1988 e trasferita a New Orleans nel 2002.
A tal proposito, è bene ricordare come questi Hornets non siano i reali discendenti di quelli targati Alonzo Mourning, Larry Johnson e Muggsy Bogues. Quella franchigia è rimasta a New Orleans, dove gioca tuttora con il nome Pelicans.
Toronto Raptors
Il nuovo look dei canadesi, che sostituisce quello adottato nel 2015, è un omaggio alla Earned Edition indossata da Kawhi Leonard e compagni il 13 giugno 2019, quando la vittoria sul campo dei Golden State Warriors ha consegnato alla franchigia il suo primo titolo NBA. Ecco dunque la freccia che indica il nord, con la scritta NORTH rimpiazzata da RAPTORS. Sia la freccia, sia la striscia sui pantaloncini scompaiono nella versione nera delle canotte.
Da notare come nessuna delle tre nuove maglie riporti il nome della città. Niente paura: sebbene i Raptors inizieranno il 2020-21 a Tampa (Florida) per le restrizioni sugli spostamenti dovute all’emergenza Covid, Toronto verrà omaggiata nella City Edition, che troveremo più avanti.
Le maglie Throwback
Ogni anno, a rotazione, la NBA concede ad alcune franchigie la possibilità di utilizzare delle canotte ‘old school’, per omaggiare un particolare periodo della loro storia. Nelle occasioni in cui verranno indossate, il parquet di casa verrà ridisegnato con i colori dell’epoca.
Brooklyn Nets
I Nets rispolverano un’autentica perla, certamente più apprezzata oggi di quanto non lo fosse trent’anni fa. Le maglie azzurro ‘stinto’ sono state indossate dagli allora New Jersey Nets solamente nella stagione 1990-91, quando la squadra di Derrick Coleman e Drazen Petrovic lambiva nella mediocrità assoluta, chiudendo all’undicesimo posto la Eastern Conference. Ci si augura che i loro successori, guidati dalle superstar Kevin Durant e Kyrie Irving, facciano decisamente meglio…
Dallas Mavericks
Per festeggiare il loro quarantesimo compleanno, i texani ripropongono le canotte verdi con cui la franchigia ha vissuto gli Anni ’80 e i primi ’90. Nella stagione 1992-93 lo stile è stato leggermente rimodernato, prima di tornare ai colori bianco-blu con cui la franchigia aveva esordito in NBA. Le maglie indossate ai tempi da Derek Harper, Mark Aguirre e Rolando Blackman sono già state rievocate nella stagione 2015-16, quando a sfoggiarle c’era ancora il grande Dirk Nowitzki.
Golden State Warriors
Lo storico tram di San Francisco torna a sfrecciare sulle divise di Stephen Curry e compagni. Dopo aver rispolverato le maglie di fine Anni ’60, nella versione gialla, sia nella stagione dei record 2015-16 sia in quella da poco conclusa, in questo 2020-21 toccherà all’edizione ‘THE CITY’ blu. Esattamente cinquant’anni fa (stagione 1970-71), queste iconiche canotte venivano indossate per l’ultima volta dalla squadra di Jerry Lucas e Nate Thurmond.
Los Angeles Lakers
Tornano in blu anche i campioni NBA in carica. A sessant’anni dal trasferimento dei Lakers da Minneapolis a Los Angeles, LeBron James e soci renderanno omaggio alle prime maglie indossate da Elgin Baylor e Jerry West in California. Spoiler: non sarà l’unico tributo a quel periodo.
Memphis Grizzlies
Tempo di ricorrenze anche in casa Grizzlies. Curiosamente, la maglia nera del 2020-21 è stata presentata con un anno di anticipo, insieme alla mitica uniforme verde acqua mostrata nella passata stagione. Quella vecchia celebrava i 25 anni dalla nascita dei Vancouver Grizzlies, quest’ultima il ventennale del trasferimento a Memphis.
Le canotte City Editions
Eccoci arrivati alle City Editions, le canotte che le trenta franchigie NBA dedicano ogni anno ai rispettivi territori di appartenenza. Vediamo gli stili scelti per la stagione 2020-21.
Atlanta Hawks
In chiusura di un 2020 profondamente segnato dalle tensioni razziali, gli Atlanta Hawks dedicano la loro City Edition a Martin Luther King Jr., illustre concittadino e indimenticato paladino dei diritti civili. Per la prima volta nella storia NBA, sulla maglia (nera con bordi bianchi e dorati) compaiono le iniziali (MLK) di una persona. I pantaloncini riportano alcuni simboli legati alla figura del carismatico leader: dal profilo della sua chiesa di Atlanta alle stelle che commemorano gli arresti seguiti alle sue manifestazioni. Oltre all’apparenza, c’è un’importante sostanza: i proventi dalle venite di questa divisa saranno devoluti a comunità locali, impegnate nella lotta alle discriminazioni.
Boston Celtics
La strana divisa bianca con scritte verdi inaugurata dai Celtics è un riferimento agli innumerevoli stendardi appesi al soffitto del TD Garden. I caratteri utilizzati sono gli stessi che, da lassù, rendono immortali i grandi campioni del passato e celebrano i 17 titoli NBA conquistati dalla franchigia. Allo stesso modo, le spesse bande verdi sui lati rappresentano i bordi degli iconici banners.
Brooklyn Nets
La prima City Edition dei Nets, nel 2017-18, omaggiava il leggendario ponte che divide Brooklyn da Manhattan. Le due versioni successive sono state un tributo al compianto rapper The Notorious B.I.G.; alle bande laterali multicolore, nella scorsa stagione si è aggiunta la scritta BED-STUY, ovvero il quartiere in cui ‘Biggie’ è cresciuto. La versione 2020-21 celebra un altro artista scomparso prematuramente: Jean-Michel Basquiat, alfiere del graffitismo statunitense negli Anni ’70 e ’80. Gli schizzi di colore, ben visibili sui lati della maglia nera, non risparmiano nemmeno il ‘baffo’ Nike.
Charlotte Hornets
Freschi di restyling, gli Hornets si superano con questa inedita divisa color verde menta, oro e granito, su cui campeggia il nomignolo BUZZ CITY già apparso sulle City Editions ai tempi di Kemba Walker. Per spiegare la scelta dei colori, l’ufficio marketing di Charlotte ha dato sfogo a tutta la sua fantasia. Il verde menta è un grottesco riferimento al primo conio di Stato (in inglese ‘mint’, come la menta…), le tinte delle scritte e delle striature richiamano invece la corsa all’oro e le cave di granito del North Carolina.
Chicago Bulls
La divisa nera e oro in stile art deco dei Bulls è un tributo a Daniel Burnham, l’architetto che, a inizio Novecento, rese lo skyline di Chicago uno dei più riconoscibili al mondo. Ecco allora il motto “No little plans” e le geometrie e i caratteri teatrali (utilizzati anche all’interno dello United Center) tipici della città di un tempo. Una bella pennellata vintage per una maglia nuova di zecca.
Cleveland Cavaliers
Quando questa maglia è apparsa per la prima volta online, in molti hanno espresso pareri negativi, se non addirittura sdegno, per un design apparentemente senza capo nè coda… esattamente come i Cavs degli ultimi anni (tu-tum ciaa). In realtà questa divisa, i cui colori richiamano la maglia con le maniche con cui LeBron James e compagni hanno alzato lo storico titolo NBA nel 2016, ha un significato molto particolare: è un omaggio alla Rock N’ Roll Hall Of Fame, principale attrazione cittadina. Le lettere che compongono la scritta CLEVELAND, infatti, sono realizzate nei caratteri dei loghi di alcune leggende del rock.
Dopo la grande “C” di “Cavaliers”, indossata dalla squadra nella prima era-LeBron (2003-2010), compaiono la “L” dei Sex Pistols, la “e” dei The Who, la “V” di David Bowie, la “E” dei Metallica, la “L” dei Beatles, la “A” dei Nirvana, la “N” degli NWA e la “D” dei Pink Floyd. Nell’angolo in basso, sopra l’etichetta, campeggia un motto rubato (in parte) ai Rainbow: “Long Live Rock” e sui pantaloncini compaiono delle spille da concerto con i loghi dei Cavs e della R’N’R Hall Of Fame. Di fronte a tutto ciò, non si può far altro che alzare le mani. Con il pollice, l’indice e il mignolo ben distesi.
Dallas Mavericks
I Mavs abbandoneranno per qualche sera i soliti colori bianco-blu-azzurri per tingersi di bianco e oro. “Un segnale che un futuro radioso è all’orizzonte”, come dichiarato dalla franchigia stessa, ma è probabile che l’oro si riferisca anche al titolo NBA vinto esattamente dieci stagioni fa da Dirk Nowitzki e compagni. A proposito di ricorrenze: sull’elastico dei pantaloncini viene celebrato il quarantesimo anniversario dalla fondazione dei Mavs. Questa City Edition, che richiama i fasti dell’antica Grecia, è impreziosita dalle ali di Pegaso raffigurate sempre sui calzoncini. Un omaggio all’effigie del cavallo alato che, da quasi un secolo, sormonta il Magnolia Building, il primo grattacielo costruito a Dallas.
Denver Nuggets
Le maglie blu e arcobaleno indossate da Alex English e compagni sono tra i simboli della NBA Anni ’80. Da tre anni a questa parte, i Nuggets pagano tributo a quelle iconiche uniformi con le loro City Editions. Nel 2018-19, lo skyline di Denver circondato dalle montagne è apparso su una canotta a sfondo bianco. L’anno scorso quella maglia, diventata nera, ha accompagnato la cavalcata di Jamal Murray e Nikola Jokic alle finali di Conference. A completare il tris, ecco queste divise ‘rosso tramonto’ che gli appassionati faranno bene ad accaparrarsi presto; dalla prossima stagione, come annunciato dalla franchigia, si cambierà drasticamente direzione.
Detroit Pistons
La mancanza di fantasia, così evidente in queste maglie, rispecchia fedelmente il pessimo momento attraversato dai Pistons. I colori, rosso e blu, sono identici a quelli delle canotte una volta definite ‘da trasferta’. La scritta centrale, per grafica e contenuti, gioca sullo stesso concetto di ‘città dei motori’ mostrato a ripetizione nelle stagioni precedenti.
Golden State Warriors
Virtuoso gioco di incastri per la nuova divisa di Golden State, di fatto un mix tra una City Edition e una Throwback. I colori e lo stile sono a tutti gli effetti quelli usati dalla franchigia a cavallo tra i due millenni. Un’epoca più buia che luminosa, impreziosita però dalla clamorosa vittoria degli uomini del ‘We Believe’ (slogan che compare sui fianchi della nuova maglia) contro Dallas ai playoff 2007 e dal debutto, due anni più tardi, di uno smilzo playmaker chiamato Stephen Curry. Al posto della parola WARRIORS, usata allora, oggi appare OAKLAND, tributo a quella che, per 47 stagioni è stata la casa della franchigia. Le strisce ai lati della maglia sono invece un richiamo alla recente dinastia, che ha portato nella Bay Area tre titoli NBA.
Houston Rockets
Il fatto che i Rockets si trovino in una fase piuttosto incerta della propria storia è evidenziato anche da questa strana canotta. I colori, azzurro chiaro con scritta bianca contornata di rosso, sono un omaggio agli Houston Oilers, franchigia NFL fondata a Houston nel 1960 e trasferita a Memphis nel 1996. Oggi la si trova a Nashville, dove gioca col nome Tennessee Titans. La scritta H-TOWN, presente anche nella scorsa City Edition, indica il nomignolo della città texana. Poco originale, come questa maglia.
Indiana Pacers
Come quella dei Warriors, anche la City Edition dei Pacers è più simile a una Throwback. La maglia a striature dorate, con la scritta INDIANA sul petto, è in tutto e per tutto quella con cui la squadra di Reggie Miller si è presentata alle NBA Finals nel 2000, fatta eccezione per il font moderno e per lo sfondo, blu scuro (come la bandiera dell’indiana) anziché nero. A conferma del tributo, ogni componente di quel roster (incluso l’allora coach, Larry Bird) riceverà una maglia personalizzata. Un netto salto di qualità stilistico rispetto alle scialbe edizioni passate, tutte invariabilmente ispirate alla 500 miglia di Indianapolis.
Los Angeles Clippers
Le City Editions indossate dai Clippers nel 2019-20 erano tra le più belle dell’intera NBA. Perchè stravolgerle? Infatti, la nuova versione è identica alla precedente, ma a colori invertiti. Lo sfondo sarà nero, la scritta “Los Angeles”, nei caratteri del L.A. Times, bianca.
Los Angeles Lakers
Se la Throwback mostrata in precedenza è un omaggio all’arrivo in California della franchigia, la City Edition 2020-21 dei Lakers sarà un tributo alla superstar di quella squadra: Elgin Baylor. Queste canotte bianche, con scritte blu e bianco ghiaccio, seguono quelle dedicate a Kobe Bryant (2017, poi ripresa durante gli scorsi playoff), Magic Johnson (2018) e Shaquille O’Neal (2019) nella serie celebrativa per i grandi Lakers del passato.
Memphis Grizzlies
La quinta maglia del 2020-21 dei Grizzlies è una vera perla. Lo sfondo nero solcato altro non è che un disco in vinile, i caratteri dorati sono quelli della storica etichetta Stax Records, la firma sulla maglia e gli occhiali da sole sui pantaloncini sono quelli del suo massimo esponente, il cantautore Isaac Hayes. La città del blues non poteva essere rappresentata meglio di così.
Miami Heat
Negli ultimi anni, le maglie ‘Vice City’ dei Miami Heat hanno diviso pubblico e critica. Qualcuno le ritiene delle ‘tamarrate’ galattiche, ma la maggioranza sembra considerarle tra le divise più cool mai apparse sui parquet NBA. Vi piacevano di più le maglie bianche con scritte rosa o quelle nere con “Miami” in azzurro? Erano più pacchiane le canotte rosa shocking o quelle azzurro brillante viste l’anno scorso? Bene, per questo 2020-21 gli Heat hanno sfornato la versione definitiva. Le ‘ViceVersa Uniforms’ sono un mix di tutti i colori precedenti, fusi in un outfit che non sfigurerà di certo fra le palme e i macchinoni di Ocean Drive.
Milwaukee Bucks
Il nome Milwaukee, nella lingua dei nativi, significa “punto d’incontro vicino alle acque”, e si riferisce alla confluenza dei fiumi Milwaukee, Menomonee e Kinnickinnic nel lago Michigan. Le tre sfumature di blu sulla nuova divisa dei Bucks rappresentano sia i tre corsi d’acqua, sia le diverse profondità del lago. La vera chicca è rappresentata dalla scritta MILWAUKEE e dai numeri; grazie a un particolare rivestimento, daranno uno strano effetto-bagnato.
Minnesota Timberwolves
Questa maglia nera come la notte è un riferimento al nomignolo del Minnesota, ovvero ‘lo Stato della Stella del Nord’. Ecco dunque la stella dalle tonalità boreali sopra all’equivoca (per noi italiani) scritta MINN e le stelline argentate su un fianco. Bella, per carità, ma i tempi delle divise-tributo a Prince sono terribilmente lontani…
New Orleans Pelicans
La nuova maglia City Edition dei Pelicans, vista per intero, raffigura perfettamente la bandiera di New Orleans. Descritta così, sembra un capolavoro. Guardandola, con quei tre gigli dorati e quei numeri blu in mezzo al nulla, si ha più l’idea di una carnevalata riuscita solo a metà.
New York Knicks
Come quella dei Detroit Pistons, anche la nuova City Edition dei New York Knicks non brilla per fantasia, ma quantomeno è più cool. La scritta CITY NEVER SLEEPS – NEW YORK KNICKS che circonda il numero richiama la forma dei celebri tombini di Manhattan. i colori della scritta e delle fasce laterali rappresentano invece il passaggio dalla luce del giorno al tramonto, e quindi al blu della notte. Tutti momenti in cui la città, come recita lo slogan, non dorme mai.
Oklahoma City Thunder
Presentata come “un omaggio alla tradizione e all’innovazione del nostro Stato” la divisa nera dei Thunder è ispirata, per colori e caratteri, alla bandiera dell’Oklahoma. Addirittura, il profilo dello Stato è rappresentato sull’elastico dei pantaloncini. Ai lati di questi ultimi (neri, azzurri e arancioni come la maglia) appare un effetto vetro che richiama i moderni grattacieli di Oklahoma City e Tulsa, le due città principali.
Orlando Magic
Gli Orlando Magic optano per un quadruplice tributo. L’arancione pallido della scritta “Orl” e delle striature è lo stesso utilizzato nella particolare City Edition 2019-20, e indica i famosi (a quanto pare) agrumi della zona. La stella rappresenta sia il sole, che splende sempre nel Sunshine State, sia Disney World, celeberrimo parco divertimenti alle porte di Orlando (nonché sede del recente NBA restart). L’omaggio più evidente, nello stile e nei caratteri, è però quello riservato ai Magic originali, che nel 1995, trascinati da Shaquille O’Neal e Anfernee ‘Penny’ Hardaway, raggiunsero le NBA Finals.
Philadelphia 76ers
Come richiesto tempo fa dalla giovane star Ben Simmons, i Sixers torneranno a indossare le uniformi nere rese iconiche da Allen Iverson. Di quelle divise, però, rimane solo il colore sullo sfondo. Nella parte frontale della maglia, tra il numero (nei caratteri attuali) e la scritta PHILADELPHIA, è raffigurato il profilo notturno del Boathouse Row, storico e pittoresco agglomerato di depositi nautici sulle sponde del fiume Schuyikill. Una curiosità: le sagome di alcuni muri e porte formano le lettere “TTP”, iniziali del motto “Trust The Process”. Sulla vita dei pantaloncini fa bella mostra di sé la Liberty Bell, simbolo della città.
Phoenix Suns
Non saranno un inno alla sobrietà, ma le nuove divise dei Suns sono tra le più belle fin qui presentate dalle trenta franchigie NBA. La scritta The Valley si riferisce alla Valley Of The Sun, nella quale è situata la città di Phoenix. La grafica sullo sfondo, un tramonto mozzafiato sulla Camelback Mountain, rappresenta al meglio gli spettacolari paesaggi che caratterizzano l’Arizona.
Portland Trail Blazers
Splendida anche la maglia inaugurata dai Blazers, su cui per la prima volta compare il nome del loro Stato di appartenenza. La scritta in corsivo “Oregon” è la stessa che si legge sul White Stag, famoso cartello situato nella Old Town di Portland, mentre i colori sul fianco simboleggiano le incantevoli tonalità dei cieli dell’Oregon.
Sacramento Kings
I Kings hanno ripreso il concetto espresso l’anno scorso dai Cleveland Cavaliers (ma con risultati di gran lunga migliori): mischiare in un’unica maglia tutti gli stili precedenti. Lo sfondo nero richiama gli anni gloriosi di ‘The Greatest Show On Court’, quando la squadra di Chris Webber e Mike Bibby arrivò a un passo dalle NBA Finals. La trama a scacchi sui fianchi è un riferimento alla mitica maglia bicolore sfoggiata tra il 1994 e il 1997 da Mitch Richmond e compagni, mentre i bordi riportano i colori della franchigia prima (il rosso dei Rochester Royals) e dopo (l’azzurro chiaro più volte omaggiato dai Kings) il suo arrivo a Sacramento.
San Antonio Spurs
Finalmente una ‘botta di colore’ per gli Spurs. Dopo anni di maglie mimetiche, tributo alle truppe statunitensi, ecco riapparire le strisce verde acqua, fucsia e arancioni (i cosiddetti ‘Fiesta Colors’) che hanno contornato il logo della franchigia tra il 1989 e il 2002. Le divise City Edition 2020-21 sono l’esatta replica delle giacche da riscaldamento inaugurate col debutto di David Robinson (1989) e riposte nell’armadio con l’arrivo di Tim Duncan (1997). Per la prima volta dal 1989, il nome della città compare su una divisa degli Spurs.
Toronto Raptors
Da quando il rapper Drake è diventato ‘ambasciatore’ e partner commerciale della franchigia, le divise nere e oro sono diventate una costante, in casa Raptors. L’uniforme 2020-21 è molto simile a quella utilizzata l’anno scorso, con la scritta “Toronto” nei caratteri Anni ’90 resi iconici da Vince Carter. Le principali differenze sono rappresentate dalla striscia che sottolinea il nome della città, dai contorni dorati di maniche e colletto e dai vistosi artigli sui pantaloncini. E’ proprio il caso di dirlo: “old, but gold”.
Utah Jazz
Nel 2017, quando Nike ha inaugurato le City Editions, i Jazz hanno introdotto la divisa in varie tonalità di arancione che è diventata il simbolo dell’era-Donovan Mitchell. Una maglia così amata da non essere mai sostituita, almeno fino a oggi. Nel 2020-21, infatti, si cambia, anche se non di molto. La nuova versione, ribattezzata ‘Dark Mode’ è una sorta di ‘negativo’ di quella precedente. Nella parte alta della maglia, il sole tramonta presto sulle sterminate pianure dello Utah, e il crepuscolo si trasforma subito nella notte più buia. Sull’elastico dei calzoncini si vede la sagoma del Delicate Arch, simbolo dello Stato. Situato vicino al confine tra Utah e Colorado, è il più famoso tra gli archi naturali di roccia rossa che costellano uno dei territori più spettacolari al mondo.
Washington Wizards
Se i designer delle City Edition di Detroit e New York sono criticabili per i l loro ‘piattume’, quelli che hanno progettato le nuove maglie dei Washington Wizards mostrano una dedizione degna degli sceneggiatori della mitica serie TV Boris. Le divise 2020-21 sono identiche a quelle dell’anno scorso, però grigie. Il problema è che quelle dell’anno scorso erano diversamente affascinanti, per essere gentili. Va bene la scritta “dc” (District of Columbia) nei caratteri dei vecchi Bullets, ben vengano i fianchi a stelle e strisce ma, visto il pessimo punto di partenza, si poteva osare di più…
È il vostro momento, quali sono le canotte NBA 2020-2021 che vi hanno colpito di più?