L’uscita del Flyknit ci ha da subito impressionato. Il tutto è iniziato con Nike Magista e proseguito con Nike Mercurial, dando vita a due prodotti che hanno letteralmente cambiato il modo di intendere il calcio.
Nike però presenta 4 modelli diversi di scarpe e, se sappiamo bene che Tiempo è uno di quei prodotti che difficilmente verrà snaturato, si attendeva con ansia la nuova Hypervenom Phantom.
Giugno ci ha regalato la versione “alta” anche per Hypervenom, ma non solo. Infatti Nike, solo per questo segmento, ha creato la versione Phatal con il rinomato “calzino”, ma più economica. Quindi, perchè non metterle a confronto e capire le reali differenze e, soprattutto, perchè il top di gamma Phantom è da considerarsi superiore.
Per farlo però era d’obbligo provarle entrambe e cercare di carpirne pregi e difetti, utilizzandole nei terreni più disparati e nelle condizioni più diverse possibile. Ne è venuta fuori un’analisi accurata, dove prenderemo in esame prima un modello e poi l’altro, svelandovi cosa ne pensiamo dopo tutti i test e le prove fatte.
Focus – Hypervenom Phantom
Lo scarpino preso in esame è l’Hypervenom Phantom II del colore di lancio, un prodotto esteticamente fantastico che ancora oggi alcuni attaccanti utilizzano (vedi Mario Gomez). Lasciando da parte l’estetica, ci concentriamo su quello che è il prodotto nelle sue varie fasi di utilizzo.
Primo impatto, calzata ed impressioni iniziali: lo scarpino, per chi ha utilizzato Hypervenom I, si percepisce subito molto più strutturato. Il nuovo Nike Skin dona una calzata stretta, ma confortevole. Si ha subito l’impressione di utilizzare un prodotto che possa essere davvero una fusione tra T90 e CTR360, ma con il Flyknit a farla da padrone.
Primi utilizzi, pro e contro: la sensazione che si ha appena le si calza, si tramuta poi in campo: robusta e leggera, grandissimo feeling con il pallone e soprattutto l’impatto con lo stesso ad ogni calcio, superbo. Capiamo perchè sia concepita per gli attaccanti “letali”. I contro? Questa robustezza e questo nuovo materiale possono creare qualche fastidio nello “sformare” il prodotto. Tutto sotto controllo comunque, ma dovete pensare che non sono più le Hypervenom super morbide di prima, con grandi vantaggi in fatto di durata.
Durata ed impressioni finali: dobbiamo dirlo, se amate i prodotti strutturati e robusti (ma tecnologici) e per esempio siete passati naturalmente da Total90 ad Hypervenom con il cambio di generazione, probabilmente le adorerete. Come si vede dalle immagini il materiale non ha risentito per nulla degli utilizzi, sia su erba vera che su campi sintetici e per non farci mancare nulla, abbiamo voluto testarle anche su terra battuta. Indistruttibili.
Focus – Hypervenom Phatal
Diciamocelo, appena abbiamo visto un prodotto alto, ma non top di gamma e con una grande differenza di prezzo, abbiamo pensato (crediamo come tutti) ad uno scarpino da non scegliere. Perchè il flyknit è il flyknit. Ovviamente la curiosità l’ha fatta da padrona ed abbiamo detto “proviamole” ed eccoci qua a darvi le nostre impressioni. Il prodotto usato sono le Hypervenom Phatal della colorazione “Lightning Storm”, arancione acceso e visibilità in campo assicurata.
Primo impatto, calzata ed impressioni iniziali: capiamo subito di essere di fronte ad un prodotto, specialmente provato dopo il top di gamma, che dà sensazioni contrastanti. Sicuramente confortevole, anche leggero, forse un po’ l’idea del sintetico “plasticoso”. Rispetto alle Phantom, certamente l’idea è di uno scarpino meno resistente.
Primi utilizzi, pro e contro: la grande differenza sta nella suola; si perchè la scarpa è interessante, ma è nella suola che sentiamo sostanziali differenze. Meno trazione, meno qualità, grande leggerezza. Diciamo che lo scarpino risulta essere molto “maneggevole” se così si può dire, con qualche dubbio sulla reale resa del prodotto.
Durata ed impressioni finali: le Phatal sono di sicuro da tenere in considerazione. I nostri molteplici utilizzi le hanno messe a durissima prova, ma hanno risposto comunque benone. Consigliamo vivamente a tutti di valutarle, vista la tipologia della suola ed i tacchetti conici, per i terreni artificiali dove hanno risposto davvero bene; meno bene su terreni FG un po’ allentati (erba vera) o addirittura al limite del soft-ground dove la trazione diventa molto limitata.