Questo Mondiale appena terminato porterà per sempre con sé il trionfo della Germania, risultato di uno strapotere tecnico e tattico, frutto di una programmazione da ammirare e imitare.
Ma, come sempre, c’è l’altra faccia della medaglia, quella del dolore dei padroni di casa brasiliani, partiti solo ed unicamente per stravincere il torneo, che invece si sono dovuti arrendere ai loro limiti, che sono tutti venuti fuori nel clamoroso 1-7 della “tragica” semifinale con la “Mannschaft”. La delusione sarà dura a scemare, ma dopo ogni grande sconfitta, si deve trovare sempre un nuovo punto di partenza, magari concentrandosi sulle giovani promesse, sugli astri nascenti che, a dire la verità, non mancano di certo in Brasile.
Tralasciando i già affermatissimi Neymar e Oscar, ne viene in mente uno in particolare: nasce l’8 Settembre del 1992 a Belo Horizonte e si chiama Bernard Anício Caldeira Duarte, o più semplicemente “Bernard”.
Centrocampista di fascia sinistra, bassa statura, (solo 168cm), molto rapido e tecnico, fenomenale negli inserimenti e nei calci piazzati… insomma, a dispetto della statura, sicuramente un giocatore davvero interessante. La svolta decisiva nella sua carriera arriva nel 2013, quando viene prelevato dallo Shakhtar Donetsk per una cifra vicina ai 25mln di Euro. Dopo 29 presenze condite da 2 gol, adesso la situazione di Bernard è quantomeno particolare: la situazione politico economica che sta vivendo l’Ucraina è catastrofica, e la città di Donetsk è tra le zone che ne stanno risentendo maggiormente. Ovviamente tutto ciò si ripercuote anche nel “Mondo Calcio”, con lo Shakhtar che sta facendo i salti mortali per riuscire a gestire i propri calciatori, soprattutto gli stranieri della rosa, e in particolare la folta “colonia brasiliana”.
Per il piccolo fenomeno cresciuto nell’Atletico Mineiro si apre così la strada della cessione verso l’Europa che conta. Il cartellino di Bernard, a oggi, è valutato 20Mln di Euro, una cifra impegnativa ma probabilmente trattabile, vista la mancanza di prospettive che può garantire un campionato come quello ucraino.
Ancora la caldissima estate del calciomercato è lunga, e chissà se il talento di Bernard non potrà finire “al servizio” di qualche top team europeo.