Il Dynamic Fit Collar è forse una delle innovazioni più incredibili degli ultimi anni. Da quando è stata presentata la prima Nike Magista in quel di Barcellona tutti noi abbiamo iniziato a prendere confidenza con questa tipologia di scarpa, con questa versione “alta” dedicata al calcio.
I benefici di questa tecnologia, che lo ricordiamo, è un tutt’uno con lo scarpino, sono notevoli ed è importante capire quanto sia determinante affinchè la logica del prodotto di chi lo ha studiato, poi si rifletta in campo. Vediamo ormai alcuni atleti professionisti che, dettati probabilmente da situazioni e/o preferenze particolari, infortuni, fastidi del momento, tagliano la parte finale del flyknit avendo poi in sostanza un prodotto “monco”.
Giocatori come Thiago Alcantara e Isco sono ormai abituati a giocare con il prodotto top di gamma in Flyknit con la parte superiore tagliata. Questa abitudine è probabilmente dettata dal fatto che vogliono utilizzare comunque le Phantom II, ma con questa soluzione che dona a loro la sensazione di “libertà” intorno alla caviglia.
Noi riteniamo che sicuramente avranno i loro buoni motivi, ma specialmente per un prodotto come Hypervenom, dove la versione Phinish senza Flyknit è assolutamente competitiva e si discosta poco in fatto di tomaia dalle Phantom. Secondo noi è piuttosto una “bizza”, un capriccio, forse un po’ anche una fissazione. Il valore di entrambi i prodotti è indiscutibile e non crediamo a dei benefici “reali”.
C’è un altro prodotto che subisce questa “violenza” in maniera costante da parte di un atleta; è il caso di Pellè, attaccante della nazionale italiana e del Southampton, che da sempre taglia la parte superiore delle Superfly, fin dal giorno di uscita del prodotto. Probabilmente qui, anche se non condividiamo, la motivazione già può essere più ragionevole.
Infatti le Superfly hanno una tomaia e una costruzione molto diversa dal prodotto senza “calzino”, le Mercurial Vapor, e quindi ci può stare che la tomaia di queste ultime sia per giocatori come Pellè così superiore da meritare poi di essere “tagliate” preferendo comunque un prodotto non fasciante alla caviglia.
Lo stesso è successo con Cristiano Ronaldo che però, come spiegato più volte, ha un problema alle caviglie che non gli permette di calzare il flyknit troppo alto e quindi richiede uno speciale prodotto più basso, ma sempre e comunque vicino all’esigenza delle Mercurial Superfly.