Sigue la linea roja. Questo è il motto scelto da Warrior per la campagna di lancio indirizzata ai tifosi del Sevilla Fútbol Club – noto semplicemente come Siviglia -, con cui nei mesi scorsi si annunciava l’arrivo delle nuove divise 2013-2014. L’azienda statunitense prosegue la sua politica di espansione nel mondo del calcio: è del dicembre scorso la firma dell’accordo quinquennale col club spagnolo, che entra in vigore con la stagione alle porte.
Il Siviglia va così ad aggiungersi agli inglesi del Liverpool, ai giapponesi del Sagan Tosu, ai danesi del Randers e agli ecuadoriani dell’Emelec, ovvero l’attuale pattuglia di squadre vestita dal marchio nordamericano.
Come i più accorti ricorderanno, nelle ultime stagioni i Rojiblancos non hanno avuto molta fortuna in fatto di sponsor tecnici: l’interessante collaborazione sottoscritta nel 2011 col marchio cinese Li-Ning si concluse bruscamente dopo un solo anno per via di dissidi con la filiale spagnola, tanto che nella passata stagione la squadra andalusa ha dovuto ricorrere in fretta e furia a dei semplici kit Umbro senza personalizzazioni di sorta.
Per la sua opera prima col Siviglia, Warrior ha scelto un approccio abbastanza differente rispetto a quanto fatto col più famoso Liverpool, suo “cavallo di Troia” nella passata stagione in Europa. Mentre con gli inglesi si è finora avallata la linea della tradizione e della semplicità (almeno per quanto concerne le divise casalinghe), per la formazione spagnola si è deciso per una netta “rottura” col passato, proponendo un design inedito ed innovativo.
La tradizionale primera equipaciòn bianca è stata “sporcata” da una marcata linea rossa verticale, che si dipana dallo scollo del colletto ed attraversa longitudinalmente tutto il petto (una soluzione che Macron ha già studiato quest’anno per il Leeds). Rossi sono anche i lembi del colletto a polo, così come alcuni piccoli dettagli sulle maniche, e la bordatura inferiore nella parte posteriore della maglia.
Molto particolare la trama del tessuto: mentre nella parte alta di petto e maniche è di un bianco uniforme – formando quasi una finta scapulaire -, il resto della casacca è stato realizzato secondo uno schema composto da sottili righe oblique tono su tono, che vanno peraltro ad intersecarsi con lo stesso palo rosso centrale (particolare che, agli appassionati di basket, potrà forse rimandare alle canotte 2012-13 della Mens Sana Siena disegnate da Kipsta).
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Molto interessante – e in stile vintage – la rielaborazione dello storico stemma societario del Siviglia, ovvero il trigramma “SFC” inserito all’interno di un bollo bianco dalla bordatura rossa; quest’ultimo debuttò sul petto dei giocatori nel 1908, e venne utilizzato per poco più di un decennio, fino al 1921, per poi essere riproposto negli anni successivi solo in occasione della partita del centenario.
Una commistione, questa, tra passato (stemma) e futuro (maglia) che – a dispetto di quanto si potesse immaginare – risulta molto ben armonizzata. Da notare come anche per il Liverpool, Warrior aveva pensato bene di pescare nel passato del club, riportando in auge il tradizionale Liver Bird al posto del moderno stemma; chissà che tale pratica non diventi una sorta di “marchio di fabbrica” per tutti i futuri kit firmati dalla multinazionale a stelle e strisce…
La parte posteriore della casacca presenta un grande inserto bianco nella trama obliqua, destinato a nomi e numeri. Questi mantengono la tradizionale colorazione in rosso, ed utilizzano un caratteristico font “pennellato”, che va a fare pendant col taglio moderno della divisa.
L’inserto per nomi e numeri è cinto alla base da una piccola mezzaluna rossa, mentre nella zona superiore è chiuso da un’insolita rigatura biancorossa; possibile che ciò rappresenti un simbolico rimando alla storia del club, dato che agli albori il Siviglia ha brevemente utilizzato anche uniformi a righe verticali bianche e rosse, le stesse che ancora oggi campeggiano all’interno dello stemma degli andalusi.
Si tratta inoltre di un elemento distintivo che, come vedremo più avanti, forma un legame diretto tra la prima e la seconda maglia.
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Per quanto riguarda il resto della divisa, i pantaloncini sono completamente bianchi, con numero e stemma inseriti nel lato destro, mentre i calzettoni sono neri e recano anch’essi nella parte anteriore il vecchio logo societario.
L’insieme può forse apparire sulle prime un po’ sconcertante, ma possiede l’indubbio vantaggio di conferire alla divisa un senso di modernità e soprattutto di dinamicità; se ad un primo sguardo può spiazzare, ritengo che un secondo colpo d’occhio permetta di apprezzare maggiormente questa insolita – ma unica – realizzazione.
La seconda maglia mantiene il classico rosso da trasferta, ma presenta un template non meno innovativo rispetto alla prima divisa. Stavolta la trama del tessuto è uniforme, ma nella parte alta del petto è presente un grande pannello arrotondato (già visto sulla away 2012-13 dei Reds) riempito secondo una rigatura biancorossa.
Cambia anche il colletto, ora alla coreana, anch’esso bianco e rosso. Le maniche recano dei sottili bordini bianchi. Rimane anche qui lo storico trigramma “SFC”, che stavolta è però pittato in negativo rispetto alla maglia casalinga: un bollo rosso, con lettere e bordo bianchi.
Non c’è molto altro da aggiungere riguardo la parte posteriore della divisa, che è quasi uniformemente rossa, eccetto per una sottile finitura bianca nella zona inferiore.
Degni di nota i pantaloncini, rossi con bordatura bianca, che sul lato sinistro recano un nuovo inserto a righe biancorosse, inglobante lo stemma Warrior pittato in nero. Una soluzione bicolore è stata invece inventata per i calzettoni, rossi sullo stinco e bianchi su risvolto e polpaccio.
Warrior ha reso nota anche la realizzazione di una terza divisa, che sarà presentata nel prosieguo dell’estate. Non ancora mostrata al pubblico, è stata però anticipata dalla stessa azienda sportiva attraverso un suo bozzetto ufficiale.
In ossequio alla moda imperante di questi mesi, anche il club andaluso ha deciso di tirar fuori dal cilindro un’uniforme giallonera, secondo lo schema reso famoso nelle ultime stagioni dal Borussia Dortmund.
La maglia è gialla, e mantiene il colletto alla coreana già proprio della casacca away; quest’ultimo è nero, abbinato ai bordini delle maniche. Il trigramma “SFC” appare virato in rosso, inserito in un bollo bianco dalla bordatura nera. Pantaloncini e calzettoni sono entrambi neri.
Nulla di altrettanto innovativo sembra invece essere stato preparato per la divisa da portiere: l’estremo difensore andaluso vestirà una maglia molto anonima, su cui spicca solo lo scollo a V e il trigramma in negativo.
Il debutto del binomio Siviglia-Warrior è avvenuto nell’ultima giornata della Liga, in occasione della partita interna contro il Valencia, vinta dai padroni di casa per 4-3.
Questa marcata svolta stilistica è stata fortemente appoggiata dalla dirigenza dei Rojiblancos, mentre ha preso alla sprovvista la tifoseria, che si è divisa in egual misura tra entusiasti e detrattori.
Rispetto alle immagini della presentazione, la maglia sfoggiata in campo dai calciatori recava sul petto un rettangolo rosso recante l’hashtag #lalinearoja, attraverso cui sui social network è stata veicolata la novità ai tifosi.
L’imprescindibile inserimento di marchi commerciali – permesso in Spagna sia su maglia che pantaloncini – va giocoforza ad inficiare sul design generale dell’uniforme: in questo specifico caso, l’utilizzo degli stessi colori del club ha permesso di attenuare non poco lo “sfregio”.
Vedremo nella prossima stagione come muteranno queste divise col nuovo sponsor del Siviglia: per il campionato 2013-14 è stato infatti raggiunto un accordo tra il club spagnolo e il Governo di Panama, per far comparire sul petto il logo turistico “Visit Panama”.
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Dopo l’anonimo 9° posto raggiunto nell’ultimo torneo, nella stagione 2013-14 il Siviglia cercherà di ritornare ai piani alti della Liga. Tenendo conto della realtà, il palmarès degli andalusi è di tutto rispetto, annoverando in bacheca cinque Coppe di Spagna e una Supercoppa spagnola, affiancate a livello europeo da due Coppe UEFA e una Supercoppa europea. Risale invece a quasi settant’anni fa l’unico campionato spagnolo vinto, il periodo più florido della compagine biancorossa.
Aggiornamento 20 Agosto 2013
Arrivati in piena estate, completiamo la nostra panoramica sulle nuove divise 2013-2014 del Siviglia parlando del terzo completo, ufficialmente svelato dalla squadra andalusa nei giorni scorsi.
Rispetto al bozzetto mostratovi nelle passate settimane, permane il già noto abbinamento di base giallo-nero, ma emergono anche delle sostanziali differenze – ascrivibili principalmente alla maglietta e ai calzettoni – che stilisticamente avvicinano questo terzo completo alla fantasiosa filosofia grafica già vista nelle prime due uniformi.
La casacca presenta un colletto bianco a V, con scollo chiuso da un piccolo triangolino. La maggiore innovazione è riservata a spalle e maniche, che nella parte superiore vedono ora due marcati inserti neri – separati, rispetto al giallo uniforme del petto, da sottili code di topo bianche -, recanti al loro interno un caratteristico motivo tribale.
Come per le altre due uniformi, anche qui campeggia sul petto lo storico trigramma “SFC”, virato però secondo la colorazione giallonera del completo. Si attengono alle anticipazioni i pantaloncini, completamente neri, mentre i calzettoni sono gialli, arricchiti dal risvolto nero. I numeri di maglia differiscono di colore, presentandosi in nero sulla schiena, e in bianco sui pantaloni.
I più attenti, non potranno non notare come Warrior abbia in questo caso lavorato “di magazzino”, riproponendo l’identico template della maglia europea 2012-2013 del Liverpool, mutato semplicemente nella scelta dei colori.
Come giudicate l’esordio di Warrior col Siviglia?