Il binomio Pirelli-Inter è di gran lunga il più duraturo della storia nerazzurra, ma i meno giovani ricorderanno gli anni in cui era lo sponsor Misura a campeggiare sulle maglie del club meneghino.
Una partnership durata nove stagioni che raggiunse il suo culmine nel 1988-1989, quando l’Inter guidata da Giovanni Trapattoni in panchina conquistò il 13° scudetto con il record di punti per i campionati a 18 squadre che assegnavano 2 punti a vittoria. Decisivi furono gli acquisti estivi, in particolare i tedeschi Lothar Matthaus e Andreas Brehme, coadiuvati dalle sgroppate di Nicola Berti e dall’estro di Ramon Diaz.
La prima maglia era la tradizionale a righe nerazzurre con scollo a V e colletto a polo bicolore, usata per tutti gli anni Ottanta. Sul petto, talvolta molto decentrati, c’erano lo stemma con il biscione, il marchio Uhlsport e lo sponsor Misura.
I pantaloncini erano neri, così come i calzettoni sui quali spiccava il risvolto azzurro.
In quella stagione debuttò una nuova maglia da trasferta, il bianco classico era contrastato da una serie di parallelogrammi nerazzurri che decoravano il petto. Il colletto era identico a quello della divisa casalinga, così come il bordo delle maniche cinto di nero.
Sul cuore l’immancabile stemma con il biscione e la stella dei 10 scudetti.
Questa maglia away fu usata per tre campionati consecutivi fino al 1991, anno in cui l’Inter conquistò la sua prima Coppa Uefa in una finale tutta italiana contro la Roma. Mattatori della contesa furono Matthaus e Berti, autori di un gol a testa nella sfida di andata, a nulla valse il gol di Rizzitelli nella partita di ritorno all’Olimpico.
Il 1990-91 fu anche l’ultimo anno di sponsorizzazione di Misura, in seguito prima dell’avvento di Pirelli sulle casacche nerazzurre campeggiarono i marchi Fitgar e Fiorucci.
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