“Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo“: così recita l’atto costitutivo del Football Club Internazionale Milano, redatto il 9 marzo del 1908 da 44 soci dissidenti dalle politiche del Milan (società inizialmente contraria all’ingaggio di calciatori stranieri) e capeggiati dal pittore Giorgio Muggiani.
Da allora, e oggi più che mai, l’Inter è sempre rimasta ancorata a quegli stessi valori di inclusione e fratellanza su cui venne fondata ben 113 anni fa.
Con l’intento di rendere omaggio ai principi fondanti del club, lo sponsor tecnico Nike ha deciso di richiamare la memorabile maglia a strisce diagonali, la divisa away indossata da Matthäus e compagni dal 1988 al 1991 (che aveva già ispirato la prima maglia di due stagioni fa), stavolta però rivisitandola secondo il motto principale dell’Inter: Brothers and Sisters of the world.
La divisa, il cui principale colore è il nero, è contrassegnata dalla grafica composta da 10 strisce diagonali posizionate al centro della maglia e che vede alternarsi non più i colori sociali come sulla maglia del 1988, ma ben quattro differenti tinte fluorescenti: il giallo, l’azzurro, l’arancione e il verde. Tutte tonalità che rappresentano l’accoglienza della diversità e la lotta a qualsiasi forma di discriminazione.
A tale scelta cromatica si allineano anche i colori dei loghi: il baffo Nike è infatti arancione, al di sopra del quale campeggia la patch plastificata dello Scudetto. Abbastanza singolare, invece, la grafica del nuovo stemma societario, con iniziali verdi contornate da un cerchio azzurro e con la stella in giallo.
Il colletto è nero ed è a polo, rifinito da due bottoncini; all’interno di quest’ultimo è presente la già citata dicitura “Brothers and sisters of the world” (motto del club e slogan di presentazione della divisa) in verde, giallo, blu e arancione. Anche i bordi delle maniche sono neri esattamente come le strisce collocate sui fianchi, mentre nomi e numeri sono azzurri contornati di verde; lo sponsor Lenovo sul retro è invece solo verde.
Per quanto concerne il main sponsor, risalta immediatamente all’occhio l’insegna nera della valuta virtuale nerazzurra targata Socios.com, posta proprio sulla sequenza di strisce diagonali e che quindi altera l’aspetto della casacca. Dal sito della Nike è tuttavia acquistabile la versione sponsorless, oggettivamente molto più interessante e che ci offre un’idea su quanto il marchio del nuovo partner nerazzurro, che può piacere o meno, sia quanto meno invasivo.
Sulla versione sponsorless sono assenti anche il logo di Lenovo sul retro e la patch del nuovo sponsor di manica Digitalbits (attuale main sponsor della Roma e operante nel campo delle criptovalute proprio come Socios), di colore azzurro e con scritta verde: la patch è posizionata sulla manica sinistra di tutte e tre le maglie da gara.
I pantaloncini sono ancora neri, sui quali a destra è situato lo stemma societario, questa volta in giallo-arancione con stella verde e a sinistra il logo della multinazionale americana in azzurro. I calzettoni, anch’essi neri, presentano una particolarità: al centro di questi ultimi sono infatti collocati lo swoosh e la scritta INTER, le cui colorazioni sono rispettivamente verde e giallo sulla gamba destra, mentre sono blu e arancione per quanto riguarda la gamba sinistra.
Come per ogni squadra che veste Nike, alla presentazione della terza divisa si è aggiunta anche quella della relativa maglia pre-match europea, con cui i Campioni d’Italia hanno debuttato in occasione del riscaldamento avvenuto prima di Inter-Real Madrid. La t-shirt richiama, appunto, tutte le tonalità della terza maglia che colorano la suggestiva grafica comune a tutte le divise europee da riscaldamento firmate Nike.
La divisa è stata rilasciata attraverso un video promozionale che celebra la fede nerazzurra come il punto d’incontro tra tifosi di tutto il mondo, di fronte al quale qualunque tipo di disuguaglianza sociale è nulla.
Cosa ne pensate della nuova terza maglia dell’Inter 2021-2022? Vi piace questa nuova versione della casacca indossata dai campioni dell’Inter dei record?