Sono state finalmente mostrate al pubblico le nuove maglie de L’Aquila Calcio 1927. Quest’anno la società rossoblù, tornata in terza serie dopo 9 anni, ha previsto per la prima volta nella sua storia un sondaggio tra i tifosi per la scelta di un completo casalingo e uno per le trasferte tra i quattro proposti; i risultati dell’iniziativa sono stati resi noti il 4 settembre, in occasione della prima giornata di campionato, e la nuova maglia home farà il suo esordio proprio questa sera, nella sfida casalinga (con anticipo televisivo) contro il Gubbio.
Il sodalizio abruzzese — nato nel 1927 da una costola del più antico Aquila Foot-Ball Club (fondato negli anni Dieci del secolo scorso) e del Città dell’Aquila (poi G.U.F. Aquila) e costituitosi ufficialmente nel 1931 come Associazione Sportiva L’Aquila — utilizza sin dalla sua nascita una maglia a strisce rosse e blu, colori cari al direttore tecnico Rusconi, di origine bolognese. Al 1933 è datato l’esordio nel nuovo stadio “XXVIII Ottobre” (poi intitolato al celebre rugbista Tommaso Fattori e ancora oggi impianto casalingo dei rossoblù) mentre di un anno più tardi è la prima (e finora unica) promozione in Serie B.
Il periodo d’oro della A.S. L’Aquila ebbe il suo tragico epilogo in un mattino d’ottobre del 1936 quando uno sfortunato incidente ferroviario uccise l’allora tecnico aquilano Attilio Buratti e decimò letteralmente la rosa; i rossoblù, che nutrivano fondate ambizioni di promozione in massima serie, si ritrovarono in lotta per la salvezza e al termine della stagione retrocessero in Serie C. Da allora L’Aquila si è barcamenata tra la terza e la quarta serie nazionale sempre mantenendo fede al rosso-blu delle origini (mentre i dirimpettai della polisportiva L’Aquila Rugby adottavano i colori della città, nero e verde) con la larghezza delle strisce che, però, di anno in anno, ha cambiato dimensione.
In seguito al fallimento del 1994, la società si è ricostituita con il nome L’Aquila Calcio ed è stata protagonista di un’ascesa fulminea che l’ha portata in pochi anni dai dilettanti a lottare nuovamente per la Serie B. In questo periodo la società si mise in luce per numerose iniziative che richiamarono l’attenzione della città. In particolare, nel 1999, il nuovo sponsor tecnico — la Galex di Alessandro Gaucci — lanciò un’innovativa maglia con sole tre strisce (due rosse e una di una variante molte tenue di blu) e il caratteristico logo dell’azienda sulle maniche. Parallelamente venne stravolto anche lo stemma societario che divenne un caratteristico scudo inquartato di rosso e di blu con un’aquila in picchiata vista frontalmente e il Gran Sasso d’Italia stilizzato sullo sfondo; a cornice, un pallone ed il nastro con impresso il nome della società. Particolare dello stemma era la presenza dell’aquila di mare testa bianca (già simbolo degli Stati Uniti d’America) e non dell’aquila reale effettivamente presente in Abruzzo.
Nel 2004 un nuovo fallimento ha sconvolto l’ambiente rossoblù. Ancora una volta il calcio aquilano è dovuto ripartire dai campionati dilettantistici e modificare la ragione sociale, che dal 2010 è diventata definitivamente L’Aquila Calcio 1927.
Il nuovo logo, utilizzato a partire dal 2007, presenta vistosi richiami a quello precedente — come la suddivisione in quarti (che ha anche un particolare valore simbolico essendo la città effettivamente suddivisa in quattro quarti) e l’utilizzo dell’aquila “americana” — con alcune modifiche, come ad esempio la forma divenuta circolare. Inoltre, l’aquila è tornata ad essere vista di profilo e non frontalmente, come negli stemmi degli anni Ottanta e Novanta. È interessante anche notare come i quarti in cui diviso lo stemma evidenzino una bicromia bianco-rossa (con il blu “relegato” al disegno dell’aquila, al bordo e alle scritte) che sono gli antichi colori civici della città, poi modificati in seguito al terremoto del 1703 nel nero e verde attuali, in segno “di lutto e speranza”.
Una volta tornata tra i professionisti (2010) la nuova società si è legata alla Macron che le ha fornito una maglia caratterizzata da quattro strisce verticali (due blu e due rosse) e maniche bicolori, in uso fino allo scorso turno di campionato.
A partire da oggi invece L’Aquila avrà una maglia esclusiva (scelta, come detto, dai tifosi tramite un sondaggio web) con cui inseguire nuovamente il sogno della serie B che manca, alle pendici del Gran Sasso, da quasi ottant’anni.
Per quanto riguarda il completo per le gare in casa, il 65,4% dei partecipanti al sondaggio si è espresso per un ritorno alle consuete nove strisce (cinque blu e quattro rosse); le strisce si fermano in corrispondenza delle cuciture e lateralmente la maglia si presenta interamente rossa. Le maniche si mantengono bicolori ma quest’anno entrambe le spalle sono blu mentre in precedenza i colori erano alternati. Tra le maniche e il corpo della maglia, inoltre, è un inserto bianco, colore che è ripreso anche nel colletto. Sul retro le strisce centrali si interrompono per formare il riquadro rosso nel quale è inserito il numero.
Da dicembre la maglia sarà probabilmente “sporcata” dal nuovo main sponsor sul quale, al momento, c’è il riserbo più assoluto della società.
Ancora più fedele alla tradizione è invece il completo per le gare da trasferta che esordirà con ogni probabilità domenica prossima a Nocera Inferiore.
In questo caso, il 76,4% dei tifosi ha optato per una classica maglia bianca contraddistinta da una banda diagonale rossa e blu, simile a quella del Bologna Football Club (anch’esso targato Macron) da cui, con ogni probabilità, la squadra del capoluogo abruzzese ha ereditato i colori sociali. Come per la home, la banda (che presenta un ulteriore bordatura rossa e blu) si interrompe in corrispondenza delle cuciture laterali. Il logo societario è posto in posizione eccentrica a margine della banda rossa bordata di blu. La divisa scartata prevedeva, invece, la banda bicolore disposta orizzontalmente.
Per L’Aquila Calcio la maglia a bande diagonali è un amarcord degli anni Sessanta quando la formazione rossoblù militava nell’allora Serie C unica, categoria che tornerà proprio a partire dalla prossima stagione ma di cui questa volta L’Aquila — attuale capolista del girone B di Prima Divisione, con una partita in meno delle inseguitrici — spera proprio di non far parte.
Matteo Massacesi per Passione Maglie