Si è svolta presso la Sala della Giunta della Residenza Municipale “Palazzo Garampi”, la conferenza stampa di presentazione delle divise ufficiali del Rimini per il centenario e delle iniziative ad esso inerenti.
Riportiamo di seguito il comunicato stampa curato da Raoul De Bonis e Francesco Fanini.
Le maglie scelte per celebrare la stagione del Centenario del Rimini hanno riferimenti precisi alle vicende di questo secolo di storia del club. Molte altre avrebbero avuto la possibilità di essere ricordate, ma queste sono sembrate le più significative, perchè legate ad alcuni passaggi fondamentali della storia centenaria del Rimini.
La prima maglia non poteva che essere quella a quarti contrapposti biancorossi (comunemente chiamata “a scacchi”), amatissima dai tifosi, che rappresenta il riferimento concreto più antico e vicino alla fondazione. Almeno dal 1920, da quando cioè si è usciti dalla fase pioneristica e ci si è accostati in modo più organizzato alla pratica del calcio, è stata questa la foggia scelta per le maglie biancorosse, un disegno ancor oggi inconsueto e pressochè unico in Italia. Nel corso del tempo questa maglia è stata alternata con altre, ma è sempre rimasta la prediletta; è questa, per tutti, “la maglia del Rimini”.
I colori, il bianco e il rosso, sono gli stessi utilizzati sin dalla fondazione, perchè sono quelli della “Unione Sportiva Libertas”, da cui nel 1912 (tramite l’organizzazione di una “Sezione calcio”) prese avvio la pratica del calcio in città. Colori che derivano da quelli dello stemma comunale della città di Rimini.
La seconda divisa da gioco, interamente nera con banda orizzontale biancorossa, riproduce quella indossata negli anni ’30 dai giocatori del “Dopolavoro Ferroviario” (DLF) di Rimini (la cui sede con annesso campo da gioco erano ubicati, come nell’attualità, sul sito prospicente la via Roma).
I “nerocerchiati” (con questa definizione erano comunemente noti in città i “dopolavoristi”) diedero vita ad accesissimi derby cittadini con i rivali biancorossi della Libertas, scontri dai toni epici che costituirono un fenomeno non solo sportivo ma anche popolare molto sentito e che divisero letteralmente la città in due almeno fino al 1934, quando per motivi economici il DLF scelse di dedicarsi solo all’attività “minore” partecipando a campionati di categorie inferiori. […] nel 1939, a seguito di alterne vicende gestionali economico / organizzative inerenti l’attività dei due club, avvenne di fatto una fusione tra Libertas e DLF e da essa nacque, a partire dalla stagione agonistica 39/40, il sodalizio denominato “Rimini Calcio”.
Per tale motivo, è sembrato giusto e storicamente importante, nell’anno del Centenario, ricordare anche l’altra metà e l’altra anima del calcio cittadino di allora, che contribuì a pieno titolo allo sviluppo e al mantenimento della pratica del football riminese accanto alla matrice originaria della U.S. Libertas.
La terza maglia, bianca con banda diagonale rossa, ha minori ricorrenze storiche ed è stata poco usata nel tempo, ma conserva un riferimento storico importante per il fatto di essere stata vestita nel 1962, anno in cui si celebrò il “Cinquantenario” della società biancorossa. […] In quell’anno, tra le varie iniziative per celebrare la ricorrenza dei “50 anni di vita biancorossa”, si organizzò sul terreno del Romeo Neri anche una prestigiosa amichevole internazionale tra le nazionali di categoria d’Italia e d’Irlanda, vinta dagli azzurri per 6-0, con due reti del biancorossso Oltramari.
Oggi in occasione del “Centenario” i biancorossi tornano a vestire quella casacca.
L’amico e collezionista Giacomo Testini si recato alla mostra per celebrare i 100 anni dell’ AC Rimini 1912 che resterà aperta nella Sala dell’Arengo di piazza Cavour fino a domenica 30 settembre. L’ingresso è libero.
La mostra ripercorre la storia del Rimini Calcio attraverso testi, immagini storiche e cimeli raccolti da Raul De Bonis e Francesco Fanini.
Ecco le immagini relative alle tre divise da cui è stata presa l’ispirazione per le maglie celebrative del 2012-2013. Si può notare in particolare come la parte bassa completamente rossa della maglia a scacchi sia fedelmente ispirata alle maglie degli anni ’20.
Ogni decennio è raccontato attraverso le immagini, le divise ed i protagonisti dell’epoca.
Numerose sono anche le maglie ed i cimeli in esposizione, donati da tifosi e appassionati dei colori biancorossi.
Giacomo Testini ha rivolto anche delle domande agli organizzatori Raul De Bonis e Francesco Fanini.
Com’è nata l’idea di realizzare questa mostra con le maglie storiche del Rimini Calcio?
Partiamo dal fatto che noi curatori siamo principalmente due tifosi, appassionati e fedeli sostenitori della “maglia a scacchi”, e che pertanto per noi si è rivelato un onore partecipare attivamente a questo straordinario evento, vale a dire alle celebrazioni del “Centenario” del calcio a Rimini, la nostra città. Per questo rivolgiamo in primis il nostro sentito ringraziamento alla attuale dirigenza del sodalizio biancorosso A.C.Rimini 1912, per averci coinvolto, sostenuto e dato modo di portare il nostro contributo attraverso la realizzazione di questo progetto.
Da amanti dei colori biancorossi, abbiamo colto il valore di questa ricorrenza a tutto tondo, non solo da un punto di vista strettamente legato alle vicende sportive, ma come espressione di un senso di appartenenza ad una intera comunità, in quanto riteniamo che simili eventi dovrebbero essere vissuti come patrimonio comune di tutti , non solo di coloro che frequentano lo stadio. Detto questo, l’idea di fondo che ci ha animato è stata proprio questo desiderio di andare a colpire l’attenzione e la curiosità del più alto numero di persone, nostre concittadine, sollecitando in esse lo stimolo a ricordare o, soprattutto per i più giovani, a conoscere ed approfondire le vicende storiche del calcio locale dalle origini ai tempi moderni. Vicende che spesso si intersecano con la vita, l’evoluzione, i mutamenti sociali e i costumi di una città.
La mostra è strutturata nel suo insieme come un percorso ideale attraverso le vicende più significative dei cento anni di storia del Rimini. E’ corredata da un’ampia e dettagliata selezione di immagini, accompagnate da testi. E’ articolata per sezioni, ognuna delle quali avente ad oggetto un decennio, con la documentazione e la narrazione di episodi, fatti e personaggi che hanno caratterizzato quel particolare periodo.
In appendice, tra le altre, compare anche una sezione dedicata alle maglie, nel tentativo di offrire una panoramica sull’evoluzione delle divise da gioco indossate nel corso del tempo da “Unione Sportiva Libertas” e “Dopolavoro Ferroviario” prima, quindi dal Rimini Calcio poi, sino ai giorni nostri.
Chi l’ha proposta?
La proposta e l’ideazione della mostra sulla storia del calcio riminese, inquadrata nell’ambito delle iniziative denominate “Cento anni di passione ed emozioni”, è scaturita di concerto tra noi realizzatori e gli addetti alla comunicazione della Società in primis, ed è stata poi approfondita e discussa nei dettagli insieme alla dirigenza. Un lavoro in sinergia tra componente-tifo e responsabili dell’A.C.Rimini 1912.
Perchè è stato scelto il Comune come location?
Perché il Comune ha patrocinato l’evento. Cogliamo anche l’occasione per ringraziare il Comune di Rimini e nella fattispecie gli Uffici competenti per averci consentito l’utilizzo di buona parte del materiale fotografico contenuto nella mostra, quasi interamente inedito e di eccezionale valore storico, proveniente dall’Archivio Fotografico della Biblioteca Gambalunga, presso il quale abbiamo svolto alcune delle nostre ricerche più interessanti.
Come sono stai reperiti questi importanti cimeli?
Fa parte della mostra sul “Centenario”, anche una sezione dedicata ai cimeli (tra essi una buona selezione di maglie indossate in varie epoche) provenienti da sportivi e collezionisti che hanno raccolto l’invito da parte della Società a prestare i propri materiali per l’occasione.
Un grande ringraziamento a Giacomo Testini per la disponibilità ed a Riccardo Giannini per alcune immagini.
Photocredit: altarimini.it