Nella giornata dedicata alle divise dei Mondiali 2018, adidas ha presentato anche la nuova maglia del Giappone. Nella stessa occasione la federazione calcistica giapponese ha lanciato un nuovo progetto di identità visiva, che comprende un rinnovato stemma per la nazionale.
Prima maglia Giappone Mondiali 2018
Per Adidas la stagione 2017-2018 è decisamente all’insegna del modern vintage, come dimostrano le maglie di alcuni club durante la stagione in corso e quelle di tutte le nazionali che indosseranno il marchio tedesco al Mondiale. Per tutte queste squadre, infatti, Adidas ha proposto dei completi che sono una reinterpretazione moderna di un modello specifico sfoggiato in passato, tra gli anni ’80 e ’90.
La nazionale nipponica è stata la prima a presentare una maglia vintage, cioé il modello celebrativo lanciato appena pochi mesi fa, in occasione del ventesimo anniversario dalla prima qualificazione mondiale.
La maglia che i Blue Samurai utilizzeranno al Mondiale, invece, va in un’altra direzione, caso unico in questa campagna mondiale di Adidas. La nuova divisa è intrisa di significati simbolici e idealmente vuole essere un omaggio al glorioso trascorso della nazione nipponica, alla moda contemporanea, nonché al passato e al futuro calcistico della nazionale del Sol Levante.
La maglia è blu con una serie di sottili pinstripes che alternano i colori blu navy e bianco. Le pinstripes chiare sono tratteggiate mentre quelle scure sono continue. La grafica compare solo sulla parte frontale della maglia, mentre maniche e retro sono interamente blu. Il colletto a V è blu navy con un sottile bordo rosso. La forma particolare del colletto è comune ad altre nazionali ed è ispirata a un particolare modello utilizzato da Adidas all’inizio degli anni ’90.
Il logo Adidas è bianco, mentre il rinnovato stemma della nazionale è accompagnato ancora una volta dalla bandiera del paese. Le tre strisce Adidas bianche coprono le spalle della maglia.
Il disegno della maglia è ispirato alla tradizionale tecnica di punto da ricamo sashiko, con la quale venivano rinforzati e decorati i tessuti trapuntati indossati dai Samurai in combinazione con l’armatura. Una tecnica che continua a essere molto apprezzata nella moda giapponese contemporanea. Il colore di base è ufficialmente denominato kachiiro, che è allo stesso tempo il motto associato alla maglia.
Sebbene oggi sia omonimo con quello che indica il colore marrone, si tratta di un termine che anticamente significava “colore della vittoria”, e in quanto tale era utilizzato come colore di buon auspicio per i kimono, le armature e le uniformi militari in tutte le epoche storiche del Giappone, dalle armature dei samurai dell’era Kamakura alle uniformi del primo esercito del Giappone moderno. La tonalità, oggi denominata “indigo” e tuttora ottenuta con coloranti naturali, continua a essere quella più apprezzata nella moda giapponese contemporanea.
All’interno del colletto troviamo un simbolo grafico che idealmente vuole essere un omaggio al cammino percorso finora dalla nazionale giapponese, nonché un auspicio di successo per il torneo mondiale attuale. Si tratta di un logo che condensa i concetti utilizzati per le maglie delle precedenti edizioni mondiali, come la celeberrima fiamma di Francia 98.
I pantaloncini sono blu navy con le tre strisce Adidas bianche sul fianco. I calzettoni riprendono il blu “indigo” della maglia, riservando il blu navy e le tre strisce bianche al risvolto. Sulla parte frontale compare il logotipo Japan, con il nuovo font.
La maglia è in vendita nelle versioni authentic e replica. La prima utilizza la tecnologia Climachill, mentre la versione supporter è in tessuto Climalite.
Il Giappone ha presentato anche i modelli riservati alla nazionale femminile e a quella di futsal, uguali in tutto e per tutto se non nella sostituzione dei dettagli rossi con il rosa e il giallo.
Seconda maglia Giappone Mondiali 2018
La seconda maglia del Giappone riprende il concetto di “indigo” espresso dalla versione casalinga. La divisa, dai colori decisamente chiari, è idealmente un completo di stoffa vergine, non ancora intinto nelle vasche contenenti questo particolare pigmento vegetale e non ancora lavorato con la tecnica sashiko. Praticamente un attimo prima di diventare la versione home della maglia.
La maglia è di un grigio molto chiaro, quasi bianco, ed è adornata da tre grandi rettangoli che scendono dalla spalla sinistra fino al petto. Questi sono colorati in una tonalità più scura e decorati da una trama a linee verticali.
Le tre strisce Adidas sulle spalle sono in bianco, mentre lo stemma del produttore tedesco è rosso. Il disegno è un omaggio alla maglia con la quale il Giappone vinse il suo primo trofeo internazionale, la Dynasty Cup del 1992, competizione antesignana dell’odierna Coppa dell’Asia Orientale. In Asia, oltre alla coppa continentale, si disputano anche 5 coppe “regionali” limitate alle cinque sottofederazioni che compongono l’AFC.
I pantaloncini sono bianchi con le strisce grigio chiaro e i calzettoni bianchi con risvolto grigio chiaro e strisce bianche. La scritta Japan sulla parte frontale è rossa.
Stemma, visual e brand identity della JFA
La federazione calcistica giapponese, la Japan Football Association (JFA), ha anche colto l’occasione per rivisitare l’identità visiva di tutta l’organizzazione, dallo stemma della nazionale a quello degli arbitri, dai loghi dei tornei regionali a quelli delle strutture interne. Innanzitutto è stato rinnovato il font, che ora è uguale sia per le scritte in Kanji (gli ideogrammi giapponesi) sia per quelle che utilizzano l’alfabeto latino, e che allo stesso tempo risulta più pulito e aggressivo.
Il nuovo stemma della nazionale è una versione aggiornata di quello precedente, del quale conserva tutti gli elementi visivi. Il cambiamento più evidente è quello apportato alla forma dello scudo, più lineare e meno “araldico”. Lo scudo con base nera riporta il logotipo Japan nella parte superiore mentre include uno scudetto ulteriore, che è lo stemma vero e proprio. Quest’ultimo ha un bordo dorato, a sostituire il giallo della versione precedente.
In primo piano troviamo l’immancabile Yatagarasu, il mitologico corvo a tre zampe associato alla dea solare Amaterasu, sovrimposto a una spessa striscia rossa su sfondo bianco. Sotto il corvo compare il lettering JFA, naturalmente con il carattere aggiornato. Anche lo Yatagarasu ha subito alcune modifiche: nella versione precedente questo impugnava un pallone da calcio a esagoni rossi, mentre ora tiene tra le grinfie una semplice sfera rossa, richiamo più immediato al Hinomaru, il Sol Levante della bandiera giapponese.
Inoltre il corvo è stato ritoccato in alcuni particolari meno evidenti ma pregni di significato simbolico. Le piume dell’ala sono passate da un casuale 6 a 5, corrispondenti ai valori contenuti nel documento programmatico risalente al 2005 che idealmente guida il programma della federazione e che dovrebbe continuare a farlo fino al 2050. Le piume della coda, invece, sono diventate tre, tante quanti i punti fondamentali contenuti nel suddetto programma.
Tante novità, come sempre pregne di significati, che ne dite del lavoro di adidas per il Giappone 2018?