Certo, c’era stata quella scampagnata di fine luglio a Lucerna, quando per la prima volta Berardi e compagni avevano assaporato un’atmosfera decisamente diversa da quella emiliana. C’era stata una torrida estate, che aveva visto quelle casacche neroverdi prendere sempre più confidenza contro avversari che, appena pochi mesi fa, sembrava irreale anche solo immaginare di affrontare.
E c’era già stata, soprattutto, una piccola impresa sportiva, quando questa matricola italiana aveva visto spalancarsi dinanzi a sè le porte del palcoscenico europeo. Ma se c’è una data che resterà per sempre nella storia di una squadra, di una città, semplicemente di e del Sassuolo, questa sarà il 15 settembre 2016. Il giorno in cui una squadra che solo tre anni prima, pensava di aver toccato il cielo raggiungendo la Serie A, si è ritrovata nuovamente a riscrivere le pagine del proprio cammino.
Quel giorno, al Mapei Stadium, ad attendere quegli undici eroi all’uscita degli spogliatoi non c’erano più solo undici rivali. C’era l’Europa. C’era la Storia, quella con la S maiuscola. Possiamo solo immaginare l’emozione che verso sera iniziava man mano a pervadere uomini fatti e cresciuti, uomini che nello spazio di poche stagioni hanno visto il loro campo di battaglia trasformarsi dalla provincia, dapprima nell’Italia e infine nell’Europa. Possiamo solo immaginare, i brividi nel vestire finalmente maglie con cucita sul braccio destro, una patch fin lì ammirata soltanto alla tivù.
Possiamo solo immaginare la paura di presentarsi a un appuntamento quasi da cenerentola, l’eccitazione nel ritrovarsi parte di un qualcosa fin lì solo sognato, la voglia di dimostrate il proprio valore dinanzi agli occhi di un continente intero. E per un’occasione del genere, il dress code non ammette sbavature. Un’occasione del genere, anzi, va celebrata degnamente, orgogliosamente, ma senza mai tradire quei colori neroverdi così insoliti nel nostro calcio, così irrinunciabili per tutta Sasòl.
Maglia speciale Sassuolo Europa League 2016-2017
Colori che Kappa ha mantenuto fedelmente, cambiandone tuttavia l’ordine per dar vita a un qualcosa che, obiettivamente, a Sassuolo non si vedeva da parecchie stagioni. Se infatti c’è una critica, che nell’ultimo decennio ha suo malgrado accompagnato l’inarrestabile scalata neroverde, questa ha riguardato prettamente il versante estetico: maglie sempre e costantemente uguali a se stesse, all’apparenza immutabili, all’apparenza scialbo retaggio di un passato di provincia, che da tempo non aveva più ragion d’essere.
Quella che ha spazzato il Mapei Stadium in una magica notte settembrina, è stata una vera e propria brezza di novità, il perfetto corollario per un altrettanto nuovo tassello della storia sassolese. Addio per la prima volta in tanti anni, a quelle strisce che hanno segnato indelebilmente (monotematicamente…) l’epopea fin qui più gloriosa degli emiliani, per far posto a una casacca che fin dal template pare trasudare emozioni d’Europa. Di Europa League.
Un solo palo, un grande palo rimane al centro del busto, per un template reso immortale dall’Ajax di Cruijff e Michels, e che Di Francesco e i suoi ragazzi proveranno a far conoscere in giro per il continente anche in questa insolita variante neroverde.
È indubbiamente il massiccio palo al centro del petto, il nero che spezza il verde, l’elemento stilistico predominante in una maglia che, per il resto, riprende stilemi già visti sulla tradizionale versione palata — vedi le cuciture a vista, e le bande nere sulle braccia inglobanti numerosi kappini bianchi.
Proprio al bianco tocca spezzare l’onnipresente neroverde: basta notare lo storico jersey sponsor al centro del petto, ma soprattutto volgere lo sguardo alla schiena dove, a differenza del busto, il template vede solo accennato il palo nero, interrotto dall’apposizione di nomi e numeri pittati di bianco.
Nulla cambia al contrario, nel resto dell’uniforme, dove fanno bella mostra di se gli stessi pantaloncini e calzettoni già ammirati in questo sprazzo iniziale di campionato. Nulla cambia, eccetto la confezione: un elegante box commemorativo, per una notte che è già leggenda. Una storia in edizione limitata: solo 500 esemplari per la precisione — come la speciale patch attesta —, tutti nel solo store online del club.
Una scelta che rende ancor più unica questa maglia, destinata a essere intrisa sia del sudore della squadra, sia della passione di una piccola, grande città. Una divisa che vuole fare la storia, che ha già fatto la storia del Sassuolo. Un nuovo capitolo dell’epica sassolese, un foglio ancora bianco, ancora tutto da scrivere. Ovviamente, solo con inchiostro nero… verde.