Oggi per il Venerdì Vintage ci occupiamo di due maglie straordinarie, indossate da una giovane e splendida nazionale, protagonista di una cavalcata forse irripetibile: la Croazia del Mondiale di Francia ’98.
Boban, Suker, Prosinecki, Jarni, Stanic, Asanovic. Sono solo alcuni dei nomi di una generazione d’oro che ha portato una piccola nazione, uscita da pochissimi anni dal dramma di una guerra civile, a sfiorare il tetto il mondo. Massima espressione nata dalla disgregazione della Jugoslavia, all’epoca calcisticamente detta il “Brasile d’Europa”.
La Croazia, già normalmente caratterizzata da una maglia unica, si presentò al suo primo mondiale con una casacca prodotta dalla trevigiana Lotto che è considerabile tuttora la più rivoluzionaria nei 25 anni di storia (moderna) di questa nazionale.
I caratteristici scacchi biancorossi non erano disposti su tutta la maglia come da tradizione, ma si distendevano principalmente sul lato destro, in una versione dinamica, come un drappo al vento con tanto di effetto tridimensionale apportato dall’ombra grigia dei quadrati rossi. Ad arricchire il tutto c’erano i fregi tricolore del colletto (sia sul bavero che sulla V) e dei bordi manica.
La prima divisa venne indossata in tutte le tre le partite del girone H, dove la Croazia era stata sorteggiata con Giamaica, Giappone e Argentina: senza dubbio il gruppo più estroso del Mondiale dal punto di vista delle divise.
Come pronosticabile arrivò una sconfitta contro l’Argentina, preceduta da due vittorie contro le altre due nazionali meno quotate, anch’esse esordienti in una fase finale di un Mondiale. Dunque la Croazia passò come seconda classificata e trovò agli ottavi di finale la Romania che nel suo gruppo era riuscita a mettersi alle spalle l’Inghilterra.
E proprio contro i romeni fece il suo esordio nella competizione la seconda maglia, altra perla confezionata dalla Lotto. Blu con un elaborato colletto a polo e bordi manica tutti decorati dal tricolore croato. Le tinte della bandiera le ritroviamo anche a delimitare gli ampi inserti a scacchi biancorossi che coprono la parte inferiore delle maniche ed i fianchi. Come sulla prima maglia, lettering Lotto e stemma erano posizionati al centro.
Con questa maglia arrivarono solo vittorie: prima l’1-0 firmato da un rigore di Suker contro la Romania, e poi il roboante 3-0 con cui i croati umiliarono la Germania campione d’Europa nei quarti di finale. Furono Jarni, Vlaovic e Suker a firmare la storica impresa e a portare gli uomini di Blazevic a disputare la storica semifinale dello Stade de France contro i padroni di casa.
In quel caso la Croazia tornò ad indossare la prima divisa e per un minuto riuscì ad assaporare l’emozione di essere virtualmente in finale: al 46′ il solito Suker portò avanti i suoi gelando Saint-Denis. Brivido durato solo un minuto, quanto bastò a Thuram per segnare il gol del pareggio, bissato poi al 70′, per una doppietta che appartiene al mondo dell’imponderabile.
Il sorriso tornò sui volti della nazionale balcanica al Parco dei Principi, per la finale di consolazione vinta per 2-1 contro l’Olanda, con gol di Prosinecki e Suker, quest’ultimo capocannoniere di Francia ’98 con 6 reti. La maglia blu concluse il suo mondiale con 3 vittorie su 3.
Maglie indissolubilmente legate ad un mese magico. Voi come le giudicate?
Photocredit parziale: classicfootballshirts.co.uk