I Saurcos Fukui, penso di essere l’unico in Italia a conoscere questa squadra (smentitemi nei commenti e diventeremo amici). Ma come scritto nella mia bio sono di adozione nipponica, più precisamente di Fukui, ridente cittadina sulla costa ovest del Giappone, a un’ora dalla più famosa Kyoto e città natale della mia dolce metà. Oggi vi presentiamo le maglie della stagione 2016.
Militano nella quinta divisione giapponese, la Hokushinetsu Football League. Il campionato si sviluppa a livello regionale con le vincenti che si sfidano in una sorta di play off che si conclude in un girone finale che promuove 2 squadre nella Japan Football League. I nostri amici nel 2015 sono arrivati alla fase finale ma non sono riusciti a superare l’ultimo step e, ahimè, hanno fallito nuovamente la promozione alla quale avevano puntato anche in questa stagione.
2015 > 2016, due idee diverse di vestire
Lo scorso anno hanno scelto una strada particolare e di tutto rispetto per le mute da gara. Nessun brand famoso, ma una produzione autoctona con materiali artigianali e a km 0. All Made in Fukui.
Concetto molto bello, ottima idea di marketing. Risultato discutibile, esteticamente parlando.
Quest’anno invece i Saurcos Fukui si sono affidati alla nota azienda brasiliana Penalty (che ho scoperto una decina di anni fa quando il mio compagno di porta brasiliano mi fece arrivare dei guanti e delle scarpe da futsal che ancora non hanno trovato pari). Contrariamente a quello che si pensa il Brasile ed il Giappone sono molto collegati. Nel paese del sol levante c’è una folta comunità carioca e sicuramente questo ha favorito la crescita di certi brand sul territorio al contrario che in Europa.
Maglie Saurcos Fukui 2016
Per essere una squadra che gioca in 5ª divisione l’attenzione per i particolari e la personalizzazione della grafica è notevole, se si confronta con una squadra media della nostra Promozione il paragone non si può neanche fare.
Il template è lo stesso sia per la home, sia per la away che per le due varianti dei portieri. La maglia casalinga si differenzia per i due colori, verde e nero, contro il tono su tono delle altre casacche. Le strisce diagonali che si invertono simulando un gradiente sono molto affascinanti e non mi rendono quella sensazione straniante che provo nel vedere le ultime maglie sfumate che vanno tanto di moda fra i competitor.Le personalizzazioni sono bianche, semplici e applicate con criterio (pur avendo numerosi sponsor disposti un po’ ovunque). La sagoma del teschio di dinosauro che hanno sulla spalla poi, che richiama il logo di Jurassic Park, è una chicca non da poco e si integra bene nel complesso pur essendo un elemento molto rischioso da inserire.
Il teschio di un dinosauro? Vi chiederete voi. Sì perché a Fukui c’è il più grande sito archeologico e il più grande museo a tema di tutto il Giappone (visitato, fantastico!).
Sono stato seriamente tentato dall’acquisto questa estate (per chi fosse interessato spediscono solo in Giappone) ma poi ho deciso, dopo lunga e dolorosa riflessione, di optare per la maglia della nazionale giapponese, a mio avviso la più bella del 2016.