Il St. Pauli ha presentato i nuovi kit per la stagione 2014-2015, realizzati dal nuovo fornitore tecnico Hummel.
Il brand danese esordisce sulle casacche dei tedeschi con un accordo della durata di due anni, sostituendo Do You Football (che lavorava con la società sin dal 2005-06) e accaparrandosi uno dei club più Kult dell’intera Europa.
A cosa è dovuta questa fama? Innanzitutto, alla collocazione geografica di St.Pauli: un quartiere di Amburgo non più grande di tre chilometri quadrati, considerato una delle zone più depresse del Paese. Affacciato sul fiume Elba, in prossimità del porto cittadino, è sempre stato caratterizzato dai numerosi “divertimenti” che concedeva ai marinai tra un imbarco e l’altro: in particolare, la prostituzione. Da qui deriva il soprannome di “distretto a luci rosse”: situato in Reeperbahn, viene tuttora associato anche alla compagine calcistica.
Un’altra collocazione è quella politica: il club viene considerato il più a sinistra del pianeta. Nemica di omofobia e razzismo, la società tedesca fu la prima a vietare l’ingresso allo stadio ai supporter di estrema destra. Da quel momento, negli anni ’80, la tifoseria dei “bucanieri” aumentò in maniera esponenziale, occupando i 35mila posti del Millerntor Stadium con in mano la bandiera di Che Guevara, o più classicamente quella dei pirati. Nata per scherzo da un gruppo di fan, questa tradizione si è presto radicata.
L’anarchia è il marchio di fabbrica: uno stemma “Non established since 1910”, il rispetto di principi e valori, il rifiuto del business e del marketing. Lo si nota anche nei kit per il nuovo, ennesimo anno nella seconda divisione teutonica.
Sobrietà, sobrietà, sobrietà: si può riassumere con queste tre parole la casacca che vedremo scorrazzare sul campo amburghese il prossimo anno. Un bianco abbinato a un marrone che già da anni accompagna il club è che è davvero difficile ritrovare altrove. In realtà, le soluzioni adottate dai diversi fornitori tecnici succedutesi nel corso del tempo sono state molto diverse: strisce verticali, larghe bande orizzontali, diagonali in stile River Plate.
La scelta per il prossimo anno è invece piuttosto semplice: sono due i dettagli degni di nota, le frecce “hummeliane” lungo le spalle e il logo della società – il teschio tipico dei pirati – nascosto, insieme a una nebulosa di stelle azzurre, nel risvolto del colletto.
I calzoncini rispecchiano lo stesso stile, ma utilizzando due diverse tonalità di marrone: la più scura disegna una “V” molto ampia sul posteriore, mentre la più chiara viene impiegata sull’anteriore e sul resto dell’indumento. Il tutto impreziosito dal logo societario in bianco sul davanti della cintura.
La seconda maglia presenta, come di consueto, una prevalenza del bianco. A differenza della home, però, il colletto è a girocollo con un inserto marrone: lo stesso colore che contraddistingue gli altri dettagli, cioè spalle, bordo maniche e nome del fornitore. Si notano delle righe orizzontali molto fitte che circondano l’intera maglietta: chissà, forse un’illusione ottica per incutere più timore agli avversari, così come avviene nel rugby.
Il terzo kit è invece una novità nel panorama amburghese. Ritorna prepotentemente il turchese, monopolizzando i dettagli di una casacca che ha in un nero molto lucido il suo protagonista: stemma societario, logo Hummel, il tocco di classe sono delle grandi stelle a cinque punte, che impiegano due varianti di nero per risaltare sull’intero petto dei calciatori (le maniche sono monocromatiche).
Senza esprimere giudizi di qualità, questa terza opzione sembra particolarmente adatta a esprimere il carattere battagliero dei corsari.
Cosa ci riserverà la prossima stagione del St. Pauli? Se riusciranno ad assaltare la Bundesliga, i calciatori più “sinistri” d’Europa incrementeranno probabilmente la loro fanbase; altrimenti, rimarranno comunque uomini di culto, tra i pochi ancora in grado di preservare principi e valori. Una meteora, più che un’eccezione, nel mondo del calcio.