Durante l’ultimo convegno con gli investitori, tenutosi nei primi giorni dello scorso ottobre, il Presidente e Amministratore Delegato di Nike Mark Parker aveva preannunciato una “rivoluzione della produzione” imminente per la sua azienda.
Ebbene, quella promessa è diventata oggi realtà: Nike ha ufficialmente svelato ColorDry, una nuova tecnologia che senza dubbio strizza l’occhio all’ambiente e potrebbe rappresentare, per l’intero mondo della sartoria sportiva, un vero e proprio salto di qualità.
Tutto è iniziato a febbraio 2012 quando il brand statunitense ha annunciato di aver acquisito una partecipazione, che all’epoca non destò per nulla scalpore ma che oggi definiremmo ampiamente strategica in tal senso, nella startup olandese DyeCoo Textile Systems B.V., che ai più non direbbe assolutamente nulla. Ed effettivamente è così, ma ciò non toglie che la piccola realtà oranje, tra tulipani e mulini a vento, è riuscita ad inventare ed a sviluppare una tecnologia capace di sostituire la comune anidride carbonica all’acqua.
I vantaggi sono notevoli: la CO2 garantisce riciclabilità ed un minor consumo energetico delle apparecchiature preposte, elimina la necessità di utilizzare additivi chimici e permette di risparmiare le massicce quantità di acqua che, comunemente, vengono impiegate per il processo di tintura dei tessuti. Infatti, in media, si stima che occorrano dai 100 ai 150 litri di acqua per un solo chilogrammo di tessuti da tinteggiare, e gli analisti del settore hanno preventivato che fino a tutto il 2015 necessiteranno di tintura più di 39 milioni di tonnellate di poliestere. Da qui, non serve una calcolatrice per capire l’impatto che quest’ultimo ritrovato di tecnologia tessile possa avere sia in termini economici e sia in termini di rispetto dell’ambiente.
La partecipazione nella DyeCoo ha quindi permesso a Nike di inglobare questa tecnologia nella sua filiera di produzione, e oggi si è compiuto il passo finale verso l’entrata a regime del nuovo processo produttivo con l’apertura ufficiale della nuova fabbrica a Taipei in Taiwan. La nuova filiale è, infatti, deputata esclusivamente all’utilizzo di ColorDry essendo dotata di attrezzature ad alto ritrovato tecnologico in grado di fare a meno sia dell’acqua che degli agenti chimici necessari alla colorazione dei tessuti. L’annuncio è stato fatto insieme a FENC Corp., partner di Nike che si occupa materialmente della produzione dei capi griffati con il famoso swoosh.
Eric Sprunk, Direttore Operativo di Nike, crede che l’innovazione produttiva possa giocare un ruolo chiave qualora le imprese riconoscano l’importanza di ridurre la dipendenza da risorse non rinnovabili: “Nike innova non solo nel design dei nostri prodotti, ma anche in come sono realizzati. Vediamo sostenibilità e crescita del business come complementari e la nostra strategia è di dare priorità ai rapporti con le fabbriche che dimostrino il desiderio di investire in pratiche e tecnologie sostenibili. La nostra collaborazione con FENC e DyeCoo, per sviluppare e scalare il processo ColorDry, è una tappa importante nel nostro cammino verso l’innovazione produttiva”, ha sostenuto Sprunk.
I preliminari commenti di FENC dimostrano che ColorDry è più efficiente e allo stesso tempo migliore qualitativamente dei tradizionali metodi di tintura: “Paragonato ai classici metodi di colorazione, il processo ColorDry riduce del 40% il tempo impiegato per l’operazione e di circa il 60% l’utilizzo energetico. Rende inoltre i colori i più saturi, intensi e fedeli che abbiamo mai visto”, ha affermato Kuenlin Ho, Vice Presidente Esecutivo di FENC.
All’inaugurazione della fabbrica e alla dimostrazione della nuova tecnologia erano presenti, ovviamente, oltre a Nike e FENC anche DyeCoo ed alcuni membri del governo taiwanese, i quali si sono sentiti rassicurare dai vertici dell’azienda olandese che presto verrà aperta una sede a Taiwan per servire al meglio la crescente domanda di ColorDry: “L’impegno di Nike come investitore e partner tecnico è unico nel suo genere per sostenere DyeCoo ai fini di raggiungere il suo vero potenziale. Anche IKEA ha investito in DyeCoo ed entrambe le aziende ci hanno messo in contatto con i partner della filiera produttiva. Vedo enormi possibilità di rimodellare l’industria di tintura e le industrie affini, mentre lavoriamo insieme per espandere l’applicazione della nostra tecnologia al di là del poliestere”, ha dichiarato Geert Woerlee di DyeCoo.
I primi prodotti con tecnologia ColorDry arriveranno sul mercato nei primi mesi del 2014, sarà l’inizio di una nuova era?