Non sempre andare avanti significa accontentare tutti. Probabilmente è quello che è successo con le Nike Hypervenom II, una scarpa che doveva soddisfare i palati sopraffini degli utilizzatori Nike Hypervenom, professionisti e non, che si erano abituati ad un materiale nella tomaia assolutamente unico.
Il passaggio alla nuova generazione di scarpini del segmento “agility” di Nike Football è stato piuttosto traumatico per moltissimi, i feedback sono stati contrastanti e quindi si è registrata un’inversione di tendenza. Sostanzialmente chi sceglieva Hypervenom non era più lo stesso che sceglieva la versione I. Noi, in tutta onestà, lo avevamo predetto in tempi non sospetti (fateci un applauso, grazie) e potete rileggervi i nostri dubbi nell’articolo dello scorso anno su come migliorarla.
L’immagine che vedete sopra è un po’ quello che tutti vorrebbero accadesse e che, con tutta probabilità, accadrà intorno al prossimo settembre. Infatti la Nike Hypervenom II dovrebbe subire un’importante modifica nel suo Nike Skin, riportandolo ad una tomaia molto più morbida e simile appunto, alla originale versione 1 dello scarpino.
La concezione del prodotto potrebbe essere veramente unica nel suo genere e, questo è quello che più ci piace di Nike come azienda sviluppatrice, la tempestività con la quale il brand statunitense “cambia in corsa” è onestamente da apprezzare. Non sappiamo esattamente in che modo e se la tomaia si avvicinirà solamente alla versione 1 (che era onestamente molto delicata), ma sicuramente ne riprenderà le caratteristiche prioritarie.
Neymar Jr. e Mandzukic sono i due più rappresentativi utilizzatori Hypervenom che maggiormente hanno creato “problemi” all’azienda, chiedendone una versione personalizzata. Per Neymar addirittura se ne produce una “ad hoc” con la tomaia delle Vapor, mentre Mandzukic ha utilizzato sempre e comunque la prima versione, ad eccezione della partita di Champions contro il Bayern, dove sembra aver usato già la versione Phinish “di nuova generazione”, infatti del colore attuale.
In sostanza non resta che stare alla finestra, ma la direzione sembra questa ed onestamente pensiamo sia una soluzione assolutamente vitale per Nike, altrimenti costretta a commercializzare un prodotto (che può piacere o meno), ma che non viene utilizzato dai principali testimonial.