Direttamente da New York City, il Nike Innovation Summit 2016 ci regala l’anticipazione forse più importante dell’anno: le nuove Mercurial.
Lo scarpino più amato ed atteso della linea calcio di Nike cambia veste, ma non obiettivo: regalare sempre e comunque la massima performance in termini di velocità e reattività. Il prodotto presentato è una sorta di prototipo, ma svela le caratteristiche che vedremo poi nella scarpa definitiva che sarà in commercio a partire dal 2 giugno.
Partiamo dalla suola; per lavorare nella direzione degli atleti che utilizzano questa scarpa è stata creata una piastra anatomica all’interno, in grado di prendere la forma del piede di chi la calza, così da essere unica nel suo genere. Un fattore importantissimo per chi gioca a calcio.
Il carbonio è stato sostituito da un materiale più reattivo e meno rigido, oltre che del 40% più leggero. In effetti, almeno inizialmente, si poteva provare un po’ di fastidio nello “scaldare” la suola delle Nike Mercurial Superfly IV. A chiudere il capitolo suola la disposizione dei tacchetti, davvero interessante e studiata sempre per fornire massimo risultato in campo: stessa forma, distribuzione diversa, tutto improntato sempre e comunque su reattività e velocità.
Il testimonial principale di Mercurial è Cristiano Ronaldo, che da sempre aiuta Nike a sviluppare i propri prodotti: “Si identifica perfettamente con me, io sono un giocatore semplice e aggressivo. La forma dei tacchetti si sposa perfettamente con le mie caratteristiche ed esigenze in campo”.
Passiamo alla tomaia: la caratteristica principale è una texture molto particolare, che regala grande grip sulla palla unito ad una tomaia “pulita”, come da classico Nike Mercurial. Il materiale resta il Flyknit che tanto è stato amato in questi ultimi due anni, ma ad uno stadio successivo, più avanzato. Queste specie di “scanalature” o “costole” sono esattamente posizionate per favorire il controllo, il passaggio ed il tiro in base a come il giocatore che solitamente utilizza Mercurial, si comporta in campo. Infatti, ad esempio, non è un caso che la parte esterna sia una delle più curate, zona che viene tipicamente utilizzata da giocatori veloci ed abili in fase offensiva per controllare il pallone e tenerlo vicino.
In sostanza iniziamo (perchè ancora avremo sui campi le Mercurial attuali per un po’) una timeline di avvicinamento a questo nuovo prodotto che non dimentica il precedente, ma implementa tecnologie ed innovazioni che possano essere un vantaggio ancora più importante in campo per i velocisti che amano da sempre indossare Nike e Mercurial.