Con il sorteggio dei gironi inizia a salire la febbre da campionato del mondo, un torneo che a prescindere dall’attesa sarà comunque caldo a causa delle temperature equatoriali del Brasile. Un clima al quale la maggior parte dei giocatori che scenderà in campo non è abituato e che di conseguenza potranno subire il sovraffaticamento da 90 minuti giocati a 30°C e con umidità all’80%.
Per ovviare a questo “inconveniente”, Nike ha proposto per le federazioni di cui è sponsor tecnico una nuova evoluzione delle sottomaglie che permettono ai giocatori di giocare al top della condizione, rimanendo più freschi durante le partite.
«Per il 2014 abbiamo ridisegnato l’intero strato di base per tutte le Federazioni Nike – ha dichiarato Martin Lotti , direttore creativo di Nike Football – dal momento che in Brasile i no stri giocatori dovranno competere anche con le temperature alte e per questo sono state adottate nuove caratteristiche di traspirabilità».
Nasce così la versione 3.0 top di Nike Pro Combat Hypercool che rappresenta un tessuto di base più leggero e traspirante. In particolare questa tecnologia di caratterizza per i fori traspiranti localizzati maggiormente nelle zone chiave del corpo, come la schiena e sotto le braccia, in modo da aumentare la ventilazione e favorire la fuoriuscita di umidità e l’evaporazione del sudore. Il risultato si riflette anche in termini di peso del capo che risulta il 16% più leggero rispetto ai modelli precedenti.
La traspirazione e il comfort sono inoltre coadiuvati dall’utilizzo della tecnologia Dri-Fit per le divise che presentano un sistema di ventilazione coerente con quello appena descritto in modo da non creare ristagni del sudore sul capo. Infine, alla sottomaglia vengono associati degli short realizzati con tecnologia Nike Pro Combat Recovery Hypertight che esercita una compressione sulle diverse aree della gamba calibrate in base allo sforzo e in grado di ridurre il gonfiore e aumentare il recupero.
Una tecnologia offerta da Nike che sicuramente apporta una differenza dell’1-2% rispetto alla precedente. Ma a livelli elevati è proprio la minima innovazione che permette una prestazione più efficiente.