“Una squadra di calcio incarna valori, racconta una storia e trasmette uno spirito e deve rispondere ai cambiamenti tecnologici e agli obiettivi sociali e ambientali”. Queste sono alcune delle parole di Frédéric Longuépée, presidente del Bordeaux, in occasione del lancio del nuovo logo che dal 1° luglio ha sostituto quello precedente.
Un nuovo stemma, però, che sta già facendo parecchio discutere.
Un nuovo stemma per ripartire
Nella loro storia i girondini hanno vinto sei Ligue 1, quattro coppe di Francia, tre supercoppe francesi e altrettante coppe di lega ma arrivano da un biennio disastroso, che ha visto la squadra piazzarsi in campionato prima al 16esimo posto, nel 2019, e successivamente in 12esima posizione nella stagione appena conclusa, o meglio interrotta dal Covid-19.
Ecco, quindi, che entra in gioco il nuovo logo del Bordeaux, simbolo del cambiamento (già in lavorazione dal 2019) e della rinascita della squadra francese per tornare in Europa e diffondere l’identità e il brand della società. Ma quali sono le modifiche apportate al nuovo stemma?
Innanzitutto cambia la dicitura; sparisce l’acronimo FCGB per lasciare spazio soltanto al nome della società polisportiva fondatrice del club “Bordeaux Girondins” e all’anno di nascita “1881“. Altra importante novità, da non sottovalutare e che ha creato parecchio scalpore, è la scelta di posizionare la parola Bordeaux in predominanza rispetto al termine Girondins e quella di introdurre il colore oro all’interno del logo.
Questo cambio dello stemma, inoltre, si presenta con una politica di sviluppo ben precisa con tre diversi concetti che viaggiano su binari diversi ma che, allo stesso tempo, vogliono raggiungere la stessa destinazione: la diffusione del “brand Bordeaux”.
Il primo punto riguarda il campo, e cioè conquistare l’accesso alle competizioni europee con maggiore frequenza, aumentando il livello delle prestazioni in campo per riconsegnare al Bordeaux il piazzamento che merita; poi abbiamo il mondo, ovvero utilizzare l’immagine della società per aprire nuove frontiere, nuovi mercati e sbarcare in territori che si sono avvicinati sempre più al calcio (vedi Stati Uniti o Cina); infine c’è la regione, vale a dire portare più tifosi al Matmut Atlantique (il vecchio Nouveau Stade de Bordeaux) grazie alla rete che la società vuole intrecciare tra persone e club della comunità Girondins.
La protesta degli Ultramarines
Eppure questo cambiamento ha fatto storcere il naso a non pochi tifosi, nello specifico agli Ultramarines, il principale gruppo sostenitore del club. In un post su Twitter, infatti, Florian Brunet (portavoce del gruppo) ha aspramente criticato il presidente Longuépée, lanciando anche l’hashtag #LonguépéeDémission.
Secondo gli Ultramarines il presidente del Bordeaux con il nuovo logo ha cancellato la storia del club, indignando tutta la comunità dei girondini e, pertanto, i sostenitori chiedono il boicottaggio di tutti i prodotti del club con il nuovo stemma.
Insomma possiamo dire che il logo 2020 del Bordeaux non nasce sotto i migliori auspici e sembra destinato a vivere giorni ancora molto caldi.
E voi? Siete dalla parte del presidente o dei tifosi? Diteci la vostra.