Chiunque segue il basket anche solo con occhio distratto, sa che la Pallacanestro Varese è una delle formazioni che hanno contribuito a scrivere la storia di questo sport, sia in Italia che in Europa.
Il quintetto biancorosso, ritornato quest’anno competitivo ad alti livelli, in occasione dei play-off 2012-13 ha rispolverato – per la gioia di tutti gli appassionati – la mitica divisa bianconera degli “anni d’oro”, quella della gloriosa Mobilgirgi.
Il roster varesino ha segnato la storia della pallacanestro a cavallo degli anni ’60 e ’70, quando con campioni come Bob Morse e Dino Meneghin, allenati da Sandro Gamba, conquistò una serie incredibile di successi in campo nazionale ed internazionale.
Coi nomi di Ignis prima e Mobilgirgi poi, dal 1969 al 1979 Varese dominò il basket tricolore con 7 Scudetti e 4 Coppe Italia, e monopolizzò l’Europa inanellando la bellezza di 10 finali consecutive di Coppa dei Campioni (l’attuale Eurolega), di cui la metà vittoriose. Una vera leggenda dei parquet continentali.
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L’ultima stagione da ricordare rimane quella del 1998-99, quando con Gianmarco Pozzecco e Andrea Meneghin (figlio di Dino) in campo, e Charlie Recalcati in panchina, arrivò lo Scudetto della stella.
Da allora – complice anche vari problemi finanziari, e un generale ridimensionamento della squadra – iniziò una parabola discendente che portò ad oltre un decennio avaro di risultati, culminato nella retrocessione del 2008 in Legadue (pur se mitigato dall’immediato ritorno in Serie A nel 2009).
Quest’anno, dopo un profondo rinnovamento nella rosa e nello staff tecnico, la Cimberio Varese è tornata a dettar legge. Dopo aver concluso la regular season 2012-13 al 1° posto, ai play-off il quintetto biancorosso ha facilmente superato la Umana VeneziaMestre ai quarti, ed è attualmente impegnato nelle semifinali contro la Montepaschi Siena, mattatrice del basket nostrano nell’ultimo decennio.
Proprio in occasione del raggiungimento di questo importante traguardo (che mancava da quattordici anni), Varese e lo sponsor tecnico Macron hanno deciso di riproporre una storica divisa del passato, ispirata all’imbattibile Mobilgirgi di fine anni ’70.
L’attuale maglia biancorossa – che peraltro sfoggia i tradizionali colori societari della squadra – ha così lasciato spazio ad un’uniforme quasi completamente nera, con alcuni inserti in bianco: per i tifosi di una certa età, la memoria non può che andare alla stagione 1975-76, quando Varese colse la sua quinta ed ultima Coppa dei Campioni, vinta battendo per 81-74 gli spagnoli del Real Madrid.
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Questo tuffo nel passato è parte di un progetto più ampio, denominato “Varese Leggenda”, che si pone come un grande museo online dedicato alla squadra varesina, atto a ricostruirne la storia dalla fondazione ad oggi; si tratta di un progetto work in progress, che sarà periodicamente ampliato ed approfondito anche con l’aiuto e i contributi degli stessi appassionati e visitatori. Una tappa obbligata per ogni tifoso (e non) del quintetto biancorosso.
Come abbiamo visto, durante l’era Mobilgirgi la formazione rinunciò ai suoi classici colori sociali. Non era la prima volta, dato che già durante il precedente periodo Ignis le divise di Varese mutarono da biancorosse a gialloblu.
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Un’altra importante evoluzione nelle casacche – che però non riguardò i colori – avvenne nel 1997. In una disciplina che aveva da sempre aperto le porte alle sponsorizzazioni, Varese decise di non far comparire alcun marchio commerciale sulle sue divise, scegliendo di finanziarsi ricorrendo all’aiuto congiuto di un pool di aziende diverse: nacquero così i Varese Roosters, e fu questo l’unico nome esibito sul petto dai cestisti biancorossi. In questo particolare contesto, maturò l’ultimo Scudetto del 1998-99.
Le nuove divise bianconere della Cimberio saranno utilizzate dai cestisti varesini da qui al termine delle gare di semifinale play-off. Al momento sono in vendita, in edizione limitata, esclusivamente al Red Corner del PalaWhirlpool di Varese.
Come giudicate il ritorno sul parquet delle storiche casacche bianconere di Varese?