Ciò a cui i tifosi del Palmeiras hanno assistito durante la partita pareggiata contro il São Caetano ha dell’incredibile.
No, non ci stiamo riferendo tanto al punto decisivo con cui il Verdão ha ottenuto ufficialmente il pass per ritornare nel massimo campionato brasiliano, quanto al fatto che la squadra che fu di Roberto Carlos è scesa in campo con una divisa molto particolare, realizzata dallo sponsor tecnico adidas.
Ebbene sì, gli uomini di Gilson Kleina hanno indossato un kit verdeoro come quello che veste la Seleção.
La divisa, che eufemisticamente si è ispirata a quella della nazionale brasiliana, è infatti composta da una maglia completamente color oro, con colletto a polo con scollo a V e inserti verdi. I calzoncini sono invece blu con le classiche tre strisce di adidas in bianco, mentre i calzettoni sono bianchi con il risvolto verdeoro, per un risultato che a tutti gli effetti ricalca lo stile classico dell’uniforme della selezione brasiliana.
Dicevamo: incredibile? No, perché in realtà la scelta di adidas ha una sua logica di fondo. Innanzitutto, il kit è stato ideato per festeggiare il centenario del Palmeiras, che cadrà “casualmente” il 26 agosto del 2014, praticamente circa un mese dopo la conclusione dei prossimi Mondiali che si disputeranno proprio in Brasile.
Secondariamente, l’idea dell’azienda tedesca ha anche un precedente storico. Nel 1965, infatti, l’intera squadra del Palmeiras rappresentò il Brasile nella partita amichevole che segnò l’inaugurazione del Mineirão, l’attuale stadio dove giocano il Cruzeiro e l’Atletico Mineiro. Il ricordo di questa partita è impresso nella parte interna del colletto delle maglie, dove si trova un logo celebrativo del centenario e la scritta “Pátria amada. Dois amores, uma camisa”.
Da questo storico evento, nasce anche il design per la maglia da portiere, che ricalca quella indossata negli anni ’60-’70 dai leggendari Gilmar ed Emerson Leão, che è completamente blu con lo stemma societario al centro contornato dal nome della squadra. Ispirati anche agli anni ’70 sono i numeri delle maglie.
Per quanto riguarda invece i kit home & away 2013, adidas ha realizzato un design molto sobrio.
La home è la classica casacca verde con stile gessato, una caratteristica che risalta maggiormente da vicino essendo le righine in verde tono su tono. I particolari invece sono in bianco, come ad esempio il colletto a girocollo o i bordi delle maniche che sono però attraversati da una linea orizzontale dello stesso colore della maglia. I calzoncini sono invece bianchi con dettagli in verde, mentre i calzettoni sono verdi con dettagli in bianco.
L’away è l’esatto opposto della home, con maglia e calzettoni in bianco e calzoncini verdi. Le particolarità sono da ricercare nella trama della casacca, stavolta impreziosita da una serie di bande in grigio molto leggere, che fanno in un certo senso da sfondo alla divisa.
Il colletto e i bordini delle maniche sono interamente verdi, e in particolare il primo cambia forma: diventa alla coreana con un leggero scollo a V, mentre nella parte interna troviamo il tricolore, che rende omaggio alle origini italiane del team.
La scelta di adidas, tuttavia, non rappresenta un episodio isolato nella storia delle maglie da calcio. Altre squadre, nel corso degli anni, hanno omaggiato la più vincente nazionale di tutti i tempi con dei kit celebrativi. È il caso del Nottingham Forest che, nel biennio 2005-2007, indossò una divisa verdeoro realizzata da Umbro per cercare ispirazione nella tradizione sudamericana e risollevarsi da un periodo buio (tentativo che non riuscì visto che il Forest bazzica ancora nella serie B inglese da anni).
Nello stesso periodo, e più precisamente nella stagione 2005-2006, anche l’Hertha Berlino giocò più partite con una divisa verdeoro, mentre è dell’anno scorso la novità portata sui campi della League One (il contraltare inglese della nostra Lega Pro) dal Coventry City, che ha ufficialmente realizzato una casacca verdeoro per omaggiare il main sponsor della passata stagione. L’abbinamento di pantaloncini blu e calzettoni bianchi con inserto verdeoro, però, non sembra affatto una scelta del tutto casuale.