Ne abbiamo parlato e tanto, abbiamo analizzato la questione già in tempi non sospetti quando Paul Pogba non era ancora esploso a questi livelli, ma ancora oggi la situazione di Pogba è assolutamente confusionaria. Parliamo ovviamente di scarpini, di sponsor, di marketing, di possibili trasferimenti. Ed avere Raiola a gestire la tua situazione (da qualche mese al 100%) non può che alimentare un’asta.
La situazione attuale
Sembra paradossale, ma al momento Pogba è uno dei giocatori con il ritorno di immagine più elevato in circolazione, forse secondo solo ai vari Ibra, Cr7, Neymar e Messi, ma il fatto di disputare il campionato di Serie A italiano non lo aiuta e neanche giocare nella Juventus che, ahinoi, pur essendo un super club per la nostra dimensione, non è paragonabile ai colossi inglesi e spagnoli (e mettiamoci pure Bayern e Psg).
Per questo i rumors su un suo trasferimento sono sempre attivi, anche se la Juventus farà sicuramente di tutto per trattenerlo, magari un risultato in Champions League potrebbe portare i soldi necessari a trattenerlo.
Gli scenari possibili
Ad oggi il “polpo” Paul ha galleggiato tra due brand, Nike e adidas, con una predilezione per il primo. La miriade di opportunità che il centrocampista francese ha sbloccato grazie alle sue prestazioni sviluppa scenari davvero interessanti; partendo dal presupposto che Pogba non mette più prodotti che sono in linea con campagne dei Brand (o indossa scarpini neri, o indossa colorazioni precedenti, modelli precedenti, addirittura colorazioni fatte ad hoc che non c’entrano nulla con quelle in commercio), l’idea che ci siamo fatti è che la volontà sia quella di creare un’asta in base anche a dove si trasferirà Paul la prossima estate, sempre se lo farà.
Restando alla Juventus (prossima stagione targata adidas) oppure trasferendosi al Manchester United oppure al Real Madrid, sarebbe un autogoal clamoroso se la casa tedesca non se lo accaparrasse. Avere Pogba in adidas in un Top Club europeo calcherebbe le gesta dei vari Zidane, Raul, Beckham e sarebbe una manna per arrivare ai consumatori che oggi magari sono più rivolti al baffo statunitense.
Già proprio il marchio statunitense che è l’unico ad aver fatto un offerta (almeno ufficiale): 3 milioni all’anno per 10 anni, rifiutata. Consideriamo che Cristiano Ronaldo ne prende 7 e Messi poco meno. Hanno 7 palloni d’oro in 2, forse non era così male come offerta. La sensazione è ovviamente che la competizione escluda Nike se le cose dovessero andare per le lunghe, perchè il brand americano ha sempre fatto valere la forza del proprio marchio (vedi Balotelli) e non si piegherà ad un’asta, farà magari una nuova offerta, consci che Pogba abbia una predilezione per i prodotti Nike (che ha sempre indossato nei match importanti e con i quali, caso ha voluto, ha realizzato i suoi più bei goals) e poi si fermerà li.
I terzi incomodi di questa lotta alla sponsorizzazione sono Puma e New Balance. I primi potrebbero fare il definitivo salto di qualità nel panorama del football (dopo Aguero, Tourè, Fabregas, Balotelli e via…), mentre gli americani da pochissimo atterrati in Premier League a suon di milioni, coprirebbero d’oro il talento transalpino. Nota a sfavore? Mai visto uno scarpino Puma o New Balance ai piedi di Paul Pogba, difficile immaginarcelo.
Per farvi capire la portata della “malattia” di Pogba per le scarpe da calcio, lui che ha dichiarato “Non mi interessano i soldi degli sponsor per adesso, voglio solo pensare a giocare, gli scarpini me li compro”, ecco una carrellata di tutte le versioni indossate da Paul (manca forse qualche colore, ma ci sono tutti i modelli!!), giusto per rendervi conto in poco meno di due anni cosa ha provato ai suoi piedi #invidia