Le lacrime, miste ai ricordi, bagnano i volti di tutti gli appassionati di calcio del mondo. La scomparsa di Diego Armando Maradona ha sconvolto milioni di persone, unite nella venerazione dell’uomo imperfetto e dio indiscutibile del calcio. Una disperazione che ha ovviamente colpito Napoli, capitale, assieme a Buenos Aires, dell’evangelizzazione calcistica di Diego Armando.
Nella città campana centinaia di tifosi hanno sfilato davanti allo stadio “Diego Armando Maradona” (è ufficiale la volontà di intitolargli lo stadio di Fuorigrotta), per rendere l’ultimo omaggio al campione argentino. Celebrazioni, così come notato anche da Gattuso in conferenza stampa al termine di Napoli-Roma, naturali e giuste per l’uomo della provvidenza azzurra, ma che necessitano di “buonsenso”, vista la pandemia in atto che vieta la creazione di assembramenti.
L’Argentina del Pibe de Oro nella quarta maglia del Napoli
Proprio nella partita vittoriosa di domenica, la società azzurra, in collaborazione con Kappa, ha voluto ricordare il campione appena scomparso lanciando la quarta maglia progettata in suo onore. Il fourth kit di Kappa è stato pensato un anno fa per omaggiare Maradona, programmando il lancio, ironia della sorte, proprio per la 9ª giornata in occasione di Napoli-Roma.
Una coincidenza incredibile, legata a una maglia che però non è inedita nella storia del Napoli.
Il kit presenta bande verticali larghe bianco e azzurre, che impreziosiscono la parte frontale del modello Kombat da gara classico dell’azienda italiana. Strisce che ritroviamo anche sulla parte posteriore della maglia, interrotte da un riquadro bianco, per accogliere il font della Serie A con i numeri e i nomi dei giocatori.
Colletto a girocollo bianco e maniche ornate da una striscia azzurra sulle braccia, marchiate con tre loghi Kappa in bianco posti in ordine verticale. I pantaloncini neri, con dettagli bianchi, spezzano la bicromia “albiceleste”, che ritroviamo nei calzettoni nuovamente bianco-azzurri.
Le altre due volte con le strisce biancoazzurre
Non è la prima volta che il Napoli si affida alle strisce biancoazzurre per le proprie divise. L’ultima volta 14 anni fa, proprio con Kappa. Correva l’anno 2005, l’obiettivo del nuovo Napoli Soccer di De Laurentiis era di risalire la china dalla Serie C, per tornare nel calcio che conta.
Come divise l’azienda torinese, oltre ai classici modelli Kombat monocromatici rispettivamente azzurro e bianco per prima e seconda, nel terzo kit puntò sul ritorno delle strisce biancazzurre. Un modello ispirato proprio alla Nazionale argentina del mitico Diéz.
La maglia fu utilizzata solo nella sfida contro la Pistoiese in trasferta.
Il primo esperimento a strisce, in realtà, risale alla stagione 2002-2003. Nel suo annus horribilis, la compagine partenopea si apprestava dalla Serie B a intraprendere il cammino verso il fallimento. Quella volta fu Diadora a proporre l’inedito abbinamento, riscontrando fin da subito l’ostilità dai tifosi azzurri. Addirittura, in quel caso, la divisa venne proposta come prima maglia della squadra. Gli inserti neri e gialli sulle maniche, a richiamare lo sponsor tecnico, e i font neri, di sponsor e giocatori, hanno reso questa maglia una delle meno amate nella storia del Napoli.
Un abbinamento cromatico controverso, che è sempre stato associato alla sfortunata stagione del fallimento, motivo per cui anche il secondo tentativo di Kappa, 3 anni dopo, fu subito accantonato. Gli accadimenti di questi giorni assumono però risvolti sentimentali diversi, legati alla figura più importante della storia del calcio e del Napoli Calcio.
Voi cosa ne pensate? Fateci sapere nei commenti se vi piace il quarto kit proposto da Kappa, dedicato a Diego Armando Maradona.