L’UEFA ha pubblicato qualche mese fa l’edizione 2021 del regolamento ufficiale sui kit e sull’equipaggiamento sportivo di club e nazionali. Si tratta di un piccolo aggiornamento rispetto alla versione del 2018, le nuove regole sono entrate in vigore in questa stagione.
Prenderemo in esame alcuni casi in cui i club hanno dovuto effettuare modifiche alle proprie maglie e riporteremo l’articolo del regolamento corrispondente. In questo modo cercheremo per quanto possibile di rispondere alle perplessità spesso manifestate nei vostri commenti.
Ucraina: Articolo 5 (Principi guida)
5.01 Nessun oggetto rientrante nel campo di applicazione del presente regolamento può offendere la comune decenza o trasmettere messaggi politici, religiosi o razziali.
L’attuale maglia dell’Ucraina (presentata per Euro 2020) presenta sul petto il profilo della mappa geografica del paese includendo la penisola della Crimea, ufficiosamente riconosciuta dalla Federazione Russa come proprio territorio. La Uefa ha approvato la maglia, sebbene gli abbia imposto di togliere uno dei due slogan presenti, “Gloria ai nostri eroi” (“Gyeroyam slava”) all’interno del colletto. Sono comunque in corso trattative tra le parti per arrivare ad un accordo.
Galatasaray: Articolo 8 (Colori e motivi)
8.05 Entrambe le maniche delle maglie devono essere identiche nel colore e nell’aspetto (es. motivo o disegno), tranne nel caso di maglie cerchiate, a righe o a quadri, sulle quali ciascuna manica può essere di uno dei due colori principali.
Nell’impegno casalingo in Europa League contro la Lazio, il Galatasaray è sceso in campo con una maglia modificata. La manica sinistra era completamente gialla spezzando così il design della maglia presentata ufficialmente.
Inter: Articolo 8 (Colori e motivi)
8.09 La scelta del pattern è illimitata con le seguenti eccezioni (da valutare a sola discrezione dell’amministrazione UEFA):
- Il pattern deve essere non pittorico, ad esempio non deve contenere immagini, illustrazioni o altri simboli (qualsiasi motivo che non soddisfi questo requisito sarà considerato un elemento decorativo).
Nell’ultima partita giocata in Champions League contro lo Shakthar Donetsk, l’Inter ha indossato una maglia privata della grafica del biscione, considerata evidentemente dalla UEFA elemento pittorico. Nella versione modificata è possibile comunque intravedere la grafica anche se in forma lieve.
Roma: Articolo 8 (Colori e motivi) Articolo 10 (Numeri) e 12 (Elementi decorativi)
8.02 Il colore dominante (o i colori nel caso di capi cerchiati, a fasce, a righe o a quadri) devono essere ugualmente visibili sul retro e sul davanti di ogni capo di abbigliamento da gioco, esclusa la zona numerata sul retro delle maglie.
8.03 I colori usati per creare una maglia a cerchio, a strisce, a righe o a quadri sul davanti devono essere entrambi chiaramente visibili sul retro della divisa da gioco se lo stesso motivo (es. strisce) non viene utilizzato sul retro della maglia da gioco.
10.04 I numeri devono essere chiaramente leggibili dalla squadra arbitrale, dai commentatori, dagli spettatori e dai telespettatori, alla luce del giorno e sotto i riflettori, da almeno 50 metri di distanza.
12.01 comma c: non compromettere la particolarità dell’abbigliamento di gioco o dei suoi colori o la leggibilità dei numeri o dei nomi dei giocatori.
Nella scorsa stagione la Roma fu costretta a modificare il retro della maglia per non incorrere in sanzioni. Sebbene si potesse coprire la zona del numero con un quadrato (non obbligatorio) la Roma scelse di eliminare completamente il design della maglia.
Ajax e Roma: Articoli 13 (Identificazione della squadra) e 19 (Uso aggiuntivo di identificativi di squadra sull’abbigliamento da gioco)
13.01 Le squadre possono utilizzare i seguenti tipi di identificazione sull’abbigliamento da gioco:
Identificazioni grafiche:
- stemma della squadra
- mascotte della squadra
- simbolo della squadra
- bandiera nazionale o simbolo nazionale
- stemma o bandiera della città o della regione
Identificazioni scritte/testuali:
- nome della squadra/paese
- soprannome della squadra
- team slogan
- anno di fondazione della squadra
19.01 Le squadre possono visualizzare fino a due identificazioni squadra nella zona colletto della camicia, però ogni identificazione scelto può essere usata una sola volta e non deve superare i 12cm². Le scritte non devono superare i 2 cm di altezza.
Al suo debutto con la nuova terza maglia, l’Ajax ha dovuto rimuovere la stampa dei “Three Little Birds” dal retro perché non riconosciuto come stemma identificativo del club. La cosa curiosa è che questo è il secondo intervento della UEFA sulle maglie dell’Ajax. Come ve ne abbiamo parlato nel pezzo sulla maglia home, la squadra di Amsterdam ha optato per maglie senza nomi, omaggio alle vecchie tradizioni. Inutile dire che in campo europeo i nomi sono presenti.
Stessa sorte è toccata alla Roma due stagioni fa per le partite di Europa League, quando la terza maglia blu fu privata di uno dei due loghi identificativi del club nella stampa a motivo jacquard. Nello specifico la maglia presentava un pattern costituito da una serie di cerchi che contenevano il monogramma “ASR”, alternati ad altri con il celebre Lupetto. Sulla maglia c’erano quindi ben 3 stemmi identificativi e la UEFA fu costretta ad intervenire.
Venezia: Articolo 5 (Stemma e nome della società)
Nonostante il Venezia non giochi competizioni europee abbiamo inserito il loro particolare caso in questo articolo, perché siamo abbastanza sicuri che la UEFA sarebbe intervenuta come per le squadre sopra elencate. In questo caso specifico è l’articolo 5 (Stemma e nome della società) del regolamento della Lega Serie A ad essere preso in esame.
5.1 Lo stemma della Società può essere apposto in forma applicata, ricamata, stampata, etc., una sola volta sulla maglia, una sola volta sui pantaloncini, una sola volta su ciascun calzettone e una volta in ognuna delle cifre che compongono il numero apposto al centro della schiena.
Il Venezia ha giocato le prime tre partite della stagione senza lo stemma societario sul petto. Secondo la Lega Serie A la scritta “VENEZIA” sul petto è intesa come secondo stemma identificativo del club e quindi ne è stato proibito l’uso.
In un secondo momento il club ha provato a bypassare la regola applicando alla scritta Venezia un leggero pattern tono su tono con la scritta “1600” (anniversario della città) giustificandosi con la motivazione che la scritta “VENEZIA” fosse intesa, già dalle origini, come un omaggio alla città e non alla squadra. Come si legge nel comunicato del Venezia sul sito ufficiale la Lega non ha accettato neanche quest’ultima modifica.
Che giudizio date alle scelte della UEFA in tema di equipaggiamento? Vi sembrano troppo severe? Oppure sono i club, in sintonia con gli sponsor tecnici a dover prestare attenzione prima al regolamento?
Fateci sapere il vostro parere nei commenti.