Le maggiori aziende di moda da anni stanno investendo nell’economia circolare per ridurre l’impatto ambientale, fra queste annoveriamo Puma che ha lanciato di recente il progetto pilota Re:Jersey per riciclare le vecchie maglie da calcio. Un’iniziativa che mira a ridurre gli sprechi per aprire la strada a modelli di produzione più circolari.
Il processo utilizzato in Re:Jersey permette di riciclare anche i vecchi capi che presentano loghi, ricami e stemmi, i quali in precedenza ostacolavano gli sforzi di riciclaggio.
“Con il progetto Re:Jersey, volevamo sviluppare modi per ridurre il nostro impatto ambientale, rispettare le risorse e riutilizzare i materiali”, ha affermato Howard Williams, Director Apparel Technology di Pima. “Le intuizioni che abbiamo acquisito con Re:Jersey ci aiuteranno a sviluppare prodotti più circolari in futuro.”
Come funziona il processo Re:Jersey
Il processo di riciclo sfrutta le divise da calcio come ingrediente principale per creare filati destinati alle nuove maglie. I capi vengono scomposti chimicamente nei loro componenti principali (depolimerizzazione), i colori vengono quindi filtrati e il materiale viene riassemblato chimicamente per creare un filato (ripolimerizzazione) che ha le stesse caratteristiche prestazionali del poliestere vergine.
Se il poliestere riciclato è ormai lo standard per le maglie prodotte da Puma, le maglie Re:Jersey saranno realizzate al 75% dalle vecchie divise e il restante 25% dalla plastica derivata dai rifiuti marini del progetto Seaqual Marine Plastic.
In campo con i top club Puma
I prodotti realizzati grazie a Re:Jersey saranno indossati in campo durante il riscaldamento pre-partita di Manchester City, Milan, Borussia Dortmund e Olympique Marsiglia, in tutte le partite di campionato da fine aprile a maggio.