Nell’approssimarsi del Giro d’Italia, torniamo a fare un salto nel mondo delle due ruote. Dopo avervi mostrato nei giorni scorsi la nuova veste grafica della Blanco, parliamo oggi di un’altra formazione ciclistica foriera di novità, la Cannondale Pro Cycling (conosciuta fino all’anno scorso come Liquigas-Cannondale).
La squadra italiana si è presentata al via della nuova stagione con un nuovo nome e nuove divise che – grazie alle affermazioni delle sue due giovani promesse, l’italiano Moreno Moser e lo slovacco Peter Sagan – in questa prima parte della stagione si sono già fatte conoscere al pubblico degli appassionati.
Per i meno avvezzi a questo sport, riassumiamo brevemente la storia percorsa fin qui dal team italiano, che nel suo palmarès annovera, come maggiori successi, due edizioni del Giro e una della Vuelta. La squadra professionistica nasce nel 2005, quando la Liquigas (già presente nell’ambiente, come sponsor della Liquigas-Pata, alla fine degli anni ’90), unì le forze con lo storico Team Bianchi (che era rinato nel 2003, in occasione dell’edizione del centenario del Tour de France), portando alla nascita della Liquigas-Bianchi.
La Bianchi aveva riportato in gruppo, come suo colore, il vecchio verde acqua tanto in voga nel periodo “eroico” di questa disciplina: a seguito della collaborazione con la Liquigas, le divise della formazione virarono invece verso una particolare tonalità di verde acido (con alcuni sprazzi di bianco e blu), colorazione inusuale che però aveva la caratteristica di rendere immediatamente riconoscibile i ciclisti della squadra.
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Nel 2007 la Cannondale, azienda nordamericana specializzata nella produzione di biciclette, fece un primo ingresso nel team italiano, sostituendo la Bianchi come fornitore. Nel 2011 avvenne il secondo step di questo cammino, quando la Cannondale divenne secondo sponsor della formazione, che assunse quindi la denominazione di Liquigas-Cannondale. In questo periodo, intanto, si segnalò anche un deciso cambiamento nelle divise, col bianco che divenne predominante sulle maglie.
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Quando la Liquigas ha posto fine alla sua presenza del ciclismo al termine della stagione 2012, inversamente la Cannondale ha deciso di aumentare ulteriormente il suo impegno nella disciplina e nel team italiano, di cui è diventata l’unico sponsor principale. Per ben simboleggiare questa nuova fase storica della formazione, è arrivato un netto rinnovamento nelle divise, il cui segno più evidente è rappresentato dal ritorno dello “storico” verde acido.
Le nuove divise della Cannondale Pro Cycling sono realizzate da Sugoi, marchio canadese di abbigliamento tecnico, attivo anche nel running e nel triathlon, che segue la squadra dalla stagione 2011 (quando subentrò a Nalini).
La maglia è verde, con colletto e bordini neri, e inserti bianchi lungo i fianchi, questi ultimi bordati da tocchi di blu. Sia la parte frontale che quella posteriore della divisa, sono marcate da tre strisce colorate – quasi una sorta di “codice a barre”, elemento distintivo dell’intera corporate identity della squadra – rispettivamente bianca nera e blu; mentre sulla schiena esse si estendono per tutta la lunghezza della maglia, sul petto sono interrotte all’altezza del cuore, dove spunta la semplice scritta Cannondale, sovrastata a sua volta dai marchi Sugoi (a destra) e UCI World Tour (a sinistra). Il logo Cannondale è presente sulle spalle, mentre sulle maniche è stato inserito quello di Sidi, uno dei fornitori (scarpe e altri accessori).
I calzoncini-salopette seguono lo stesso schema cromatico (verdi, con inserti laterali bianchi); la scritta Cannondale è inserita nella parte esterna, mentre sul retro è presente il marchio Fi’zi:k, altro fornitore tecnico della squadra (selle e accessori tecnici). Nonostante l’indubbia presenza di vari sponsor, l’insieme risulta ben armonizzato, ed il giudizio generale è positivo.
Un discorso a parte merita la divisa di Peter Sagan. Da ormai qualche stagione, è sempre più raro vedere in gruppo le vecchie maglie di campione nazionale: per ovvie ragioni commerciali, le squadre tendono infatti a preferire le normali divise della squadra, dove possono fare bella mostra di sé i colori e i marchi degli sponsor; ciò ha portato, negli ultimi anni, alla nascita di “maglie-ibride” (decisamente mal viste dai puristi di questo sport), che cercano di fondere assieme il design della maglia nazionale con la divisa della squadra.
A questa pratica non è sfuggita la Cannondale: essendo il ciclista slovacco detentore del titolo di campione nazionale su strada, per Sagan è stata realizzata una speciale maglia, dove il già citato “codice a barre” riprende stavolta i colori nazionali della Repubblica Slovacca, inglobando anche lo stemma nazionale (una croce di Lorena bianca, su fondo rosso, che si erge sopra tre montagne blu).
Da notare che Peter Sagan è già stato detentore del titolo nazionale anche nella passata stagione, e che nell’occasione la Liquigas-Cannondale si limitò ad inserire la bandiera slovacca sul petto della divisa (che ricordiamo, era per maggioranza bianca).
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Dopo aver affrontato la prima parte della stagione – quella delle cosiddette Classiche – con buoni risultati (Sagan vittorioso al Gran Premio Città di Camaiore e alla Gand-Wevelgem, e Moser alla Strade Bianche), la Cannondale si sta preparando ad uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, il Giro d’Italia: a causa del forfait dell’ultimo minuto di Ivan Basso, le speranze della formazione italiana nella corsa rosa saranno riposte nei giovani Damiano Caruso (passista, per la classifica generale) ed Elia Viviani (velocista, per i successi di tappa).
Aggiornamento 23 Agosto 2013
Al grido di back in black, la Cannondale Pro Cycling fa parlar di sé anche nell’assolato ciclismo d’estate… oltre che con le vittorie del suo alfiere Peter Sagan, la formazione a due ruote ha pensato bene di prendersi un po’ di ribalta anche con una particolare variazione di divisa.
In coincidenza con lo USA Pro Challenge – meglio noto come Tour of Colorado -, la squadra italiana è scesa in strada con una nuova uniforme nera. A ben vedere, si tratta del già noto template sfoggiato dalla Cannondale durante la prima parte della stagione, su cui è stato operato un singolare “scambio di colori” tra il verde acido e il nero.
I motivi di quest’esperimento cromatico possono essere molteplici: vero è che il nero è il colore tradizionale dell’azienda a stelle e strisce – già utilizzato stabilmente nelle divise dei suoi biker del mountain biking -, e che quindi l’approdo sul suolo americano possa “giustificare” un tale escamotage cromatico; d’altro canto, negli ultimi anni è apparso innegabile il deciso inflazionamento del colore verde nel mondo del ciclismo su strada, motivo per cui la Cannondale potrebbe aver cercato un efficace modo per differenziarsi (per breve tempo) dalle altre squadre del gruppo.
Nonostante la semplicità dell’operazione, il risultato finale appare comunque un po’ spiazzante, alla luce del fatto che il team ciclistico da anni aveva fatto del verde acido il suo colore-bandiera.
Analizzando la nuova maglietta sfoggiata in Colorado, il nero finisce per generare un forte contrasto con gli inserti bianchi nei fianchi (invece assente nel tradizionale abbinamento verde-bianco); lo stesso codice a barre disegnato quest’anno nella parte bassa del petto, risulta ora quasi “affogato” nello scuro della maglia, perdendo molta della sua efficacia come segno grafico.
Viste queste premesse, la Cannondale ha quindi lanciato un sondaggio online – chasing green – per sentire l’opinione diretta di tifosi e appassionati: fin qui, il “vecchio” colore la sta facendo da padrone… motivo per cui, nell’imminente Vuelta a España, sembra proprio che Ivan Basso e compagni torneranno in gara con la tradizionale divisa verde.
Voi quale preferite?