Se pensiamo ad adidas legata al calcio, ai giocatori che hanno legato il loro nome a questo marchio, sicuramente ci vengono in mente Zidane, Beckham, Zanetti, Ballack, Del Piero, tutti calciatori che hanno letteralmente trascinato generazioni verso un modello di scarpino, da Predator fino ad arrivare ad 11Pro e nitrocharge.
Tutti questi giocatori erano accomunati dalla grande capacità di gestire il pallone, guidare le proprie squadre, essere il cervello e l’anima in campo del proprio allenatore, anche nei calci piazzati. Se da una parte c’è il caos con X15, nell’esatto opposto troviamo ACE15, il controllo del gioco.
Oggi gli interpreti sono cambiati e tutti gli scarpini sopracitati convergono in un unico prodotto. Per questo da James Rodriguez ad Ozil passando per Xabi Alonso fino ai “nostri” Candreva, De Rossi. Tutti giocatori molto diversi, ma con un’unica indole nel loro stile di gioco, controllarlo attraverso le loro giocate.
Quello che si percepisce subito tenendo in mano ACE15 è di una scarpa molto completa, si ha subito la sensazione di comfort che si proverà indossandola e di robustezza che non disdegna comunque un ottimo rapporto leggerezza/qualità dei materiali. Se la parte tallonare (e lo scarpino in generale) ricordano le 11Pro come struttura, la tomaia in sè stessa non è riconducibile ad un prodotto preciso, vicina a Predator nelle ultime uscite, ma diversa perchè non ci sono vere e proprie estrusioni, ma reali scanalature e parti della tomaia che attraggono il pallone.
Uno degli aspetti più interessanti di ACE15 è di sicuro la suola, questo nuovo disegno dei tacchetti che li rende AG/FG è qualcosa di interessante quanto particolare al primo sguardo. Tecnicamente i tacchetti più grandi ed alti garantiscono la trazione principale, poi tutta la “schiera” di piccoli tacchetti di diverse misure e forme serve ad essere sempre in condizioni ottimali in qualsiasi “durezza” del terreno, anche nello stesso campo (che deve comunque risultare compatto). Non male il fatto che si possano utilizzare su campi AG, quindi in erba artificiale.
In conclusione se adidas voleva riuscire ad identificare con un prodotto una tipologia di giocatore ci è riuscita, crediamo che le esigenze di ognuno poi sposteranno un po’ gli equilibri e gli sviluppi futuri, perchè restiamo convinti che James Rodriguez non abbia le medesime esigenze di Ozil, piuttosto che Xabi Alonso di Cuadrado (che però sta provando con insistenza anche X15).
Interessante seguire i due tedeschi, Schweinsteiger e Kroos, amanti adipure da decenni, ora di fronte ad una scelta che definiremmo epocale (anche se il primo, nelle prime uscite con il Manchester United ha utilizzato prima 11Pro e poi X15 completamente custom).