Nel 1944, a bordo di una vecchia autobotte modificata, un gruppo di vigili del fuoco, capitanati dall’ex difensore del Genoa, Ottavio Barbieri, solcava le strade del nord Italia per disputare le trasferte del Campionato Alta Italia.
La squadra in questione era quella dello Spezia (allora denominata “VV.FF. Spezia”) che si rese protagonista di una delle più importanti vicende calcistiche del calcio Italiano. Dopo essere approdati alla fase finali del torneo, nel luglio del 1944, gli spezzini arrivano all’Arena di Milano dove si accingono a disputare un triangolare che li vede affrontare il Venezia e il Grande Torino di Vittorio Pozzo. Sfavoriti nei pronostici, l’undici ligure esordisce con un pareggio contro il Venezia e successivamente, contrariamente ad ogni aspettativa, bissa un 2-1 contro i granata arrivando ad un passo dal titolo. Sarà la vittoria del Torino per 5-2 sul Venezia a consegnare allo Spezia il titolo di Campione di Alta Italia.
Tuttavia, proprio dopo questa vittoria, la Federcalcio emana un comunicato in cui viene esplicitato che alla squadra prima classificata del torneo veniva assegnato la “Coppa Federale del campionato di guerra” e non il regolare scudetto. Questa decisione fu poi ufficializzata definitivamente a campionato concluso con un ulteriore comunicato in cui veniva specificato che il titolo di campione d’Italia sarebbe rimasto al Torino (attuale detentore) e al 42° Vigili del Fuoco della Spezia sarebbe stata assegnata la Coppa Federale.
La vicenda ha continuato ad echeggiare per decenni negli ambienti sportivi liguri, fin tanto che, il il 22 gennaio 2002, la FICG accoglie parzialmente le istanze dello Spezia Calcio 1906 e gli assegna il titolo sportivo onorifico per la vittoria di quel campionato, con la possibilità di apportare permanentemente sulle divise da gioco uno stemma distintivo di quell’impresa.
A distanza di 70 anni dalla vittoria sui campi dell’Arena di Milano, il destisno gli spezzini ritornano a calpestare il rettangolo di gioco del capoluogo lombardo per disputare gli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Milan. E non è stata una semplice partita di Coppa, ma un ritorno alla storia che lo Spezia Calcio ha voluto celebrare facendo indossare ai propri giocatori 11 maglie per ricordare l’impresa del 1944. Una maglia che ci riporta direttamente a quegli anni e alla semplicità del gioco del calcio.
La maglia è quella attualmente in uso nella stagione 2013-2014, modificata solo in alcuni dettagli. Totalmente bianca con collo a V su cui campeggiano il logo dello scudetto del ’44, sulla destra, e lo stemma dell’ACS del ’44, sulla sinistra. Sulle maniche sono state applicate la patch della Coppa Italia e quella della partita in questione con relativa data dell’incontro (15-01-2014 Stadio G. Meazza, Milan Spezia).
Sul retro della maglia è stata inserito il logo della coppa del ’44 all’interno del numero del giocatore, e le date del settantesimo anniversario subito sotto il collo. Inoltre, all’interno di quest’ultimo è stata inserita l’intera formazione dell’undici spezzino che vinse quel torneo. Le casacche sono pezzi unici e fuori mercato e a fine partita sono state regalate ad 11 enti benefici del territorio spezzino che provvederanno a metterle all’asta. Ve le elenchiamo di seguito nel caso vogliate parteciparvi.
-Amici del Parco – Associazione Italia Madagascar
-Associazione ‘I sogni di Benedetta’
-Associazione Culturale “Francesco Conti”
-Associazione Mondo Nuovo Caritas
-Famiglie SMA ONLUS Famiglie SMA
-L’ emporio della solidarietà
-L’isola che non c’è
-La piccola matita
-Macondo 3 (Progetto di solidarietà con i bambini della Bosnia)
-Oratorio Don Bosco Padre Salesiani
-Sorriso Francescano dei bambini di Padre Dionisio
E così, 11 maglie per 11 cuori sono scese in campo contro i rossoneri per rievocare le gesta di Bani, Persia V., Borrini, Amenta, Gramaglia, Scarpato, Rostagno, Tommaseo, Angelini, Tori e Costa. Settanta anni fa l’Arena di Milano era semi-deserta a causa del timore di rastrellamenti da parte dei nazisti. Settanta anni dopo, a San Siro sono giunti 71 pullman da La Spezia e oltre 6 mila tifosi per seguire e sostenere la squadra, ma soprattutto per ricordare e celebrare quegli undici vigili del fuoco che giocavano a calcio e andavano in trasferta a bordo di quell’autobotte che, un giorno, li portò sul gradino più alto d’Italia.