Si conclude con una maglia nera il trittico di divise realizzate da Puma per il PSV Eindhoven 2020-2021.
Non stupisce la fantasia adottata dallo sponsor tecnico. Il motivo utilizzato è, infatti, lo stesso che si può scorgere sulla divisa da trasferta del Valencia.
Il nome scelto dalla Puma per questo modello è “Goal”, la stessa parola che i tifosi della squadra di Eindhoven sperano di pronunciare in questa nuova stagione della Eredivisie, ripartita dopo la sospensione definitiva dell’edizione 2019-20.
Alla scoperta della terza maglia del PSV 2020-2021
Seppur a dominare sia il nero, ciò non esclude che vi siano alcuni richiami ai colori sociali del club: bianco e rosso. Questi ultimi due, infatti, li troviamo rispettivamente sul colletto a “V” e sui bordi delle maniche.
Accenni di rosso si notano anche all’interno del motivo geometrico posto sulla parte frontale della divisa. Non può certamente passare inosservata, seppur in tono minore, la presenza di Philips come sponsor sulla manica sinistra.
Anche per questo modello, così come per le maglie home e away, Puma ha deciso di adottare la tecnologia traspirante evoKnit, la quale migliora la gestione dell’umidità per una temperatura corporea perfetta.
Il kit prosegue nella parte inferiore con dei pantaloncini anch’essi neri con ai lati delle bande rosse. Total black, invece, i calzettoni che si presentano molto sobri e con il solo nome del club posto frontalmente.
Una celebrazione della creatività
Certamente non è mancata la fantasia ai designer della Puma durante la realizzazione di questa divisa. E così come avvenuto col Milan, il brand tedesco ha voluto realizzare un motivo che potesse ricondurre ad un simbolo della città.
Se nel caso dei rossoneri l’ispirazione è nata con la galleria Vittorio Emanuele, nel caso dei Boeren (in italiano contadini, il soprannome dei tifosi) questa è sorta ripensando al Glow. Ma cos’è esattamente?
Il Glow è un festival delle luci che si tiene ogni novembre da 14 anni. Artisti e designer di ogni zona del globo si recano nei Paesi Bassi presentando opere artistiche realizzate mediante l’uso di nuove tecnologie multimediali, quali computer, sensori, animazioni e anche modalità di proiezione.
Il festival non è altro, quindi, che un’ennesima celebrazione di Eindhoven, storicamente conosciuta come “la Città delle Luci”. Il motivo? Sembrerebbe semplice pensare al legame del territorio col marchio Philips, invece la storia ci racconta di una città illuminata già prima dell’avvento del produttore di strumenti elettronici.
Questo grazie all’elevato numero di industrie di fiammiferi, utilizzati in passato dagli abitanti locali per creare una fiamma utile ad illuminare i candelabri delle proprie case.